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Asl Toscana Centro - Empoli
IL PROGETTO AFA IN UN VIDEO DESTINATO AGLI STATI UNITI
Una delegazione accademica americana ad Empoli per studiare il progetto AFA dell’Asl 11
La delegazione (formata da Mary Stuart, docente della University del Maryland della contea di Baltimora specializzata nella ricerca di modalità di prevenzione delle malattie croniche, da Michael Weinrich, direttore del National Center for medical rehabiitation research del National Institutes of Health, e da William C. Shewbridge, direttore di New Media Studio) è giunta in Toscana lunedì scorso e rimarrà fino a domenica prossima per raccogliere informazioni sulle attività fisiche adattate promosse dal dipartimento delle fragilità dell’Azienda sanitaria locale.

La visita ha previsto anche alcune interviste al direttore generale Eugenio Porfido e al dottor Francesco Benvenuti, direttore del dipartimento delle fragilità. Queste interviste faranno parte di un documentario divulgativo da diffondere all’interno del sistema sanitario statunitense.

La collaborazione del dipartimento delle fragilità (che ha sede a San Miniato Alto, nei locali dell’ospedale “Degli Infermi”) con il National Institutes of Health dura da circa un decennio nel quadro dell’accordo Italia-USA per la ricerca biomedica.

I primi corsi Afa sono stati inaugurati nel 2003. Da allora l’Asl 11 ha svolto un ruolo pionieristico nello sviluppo dell’Attività Fisica Adattata. La sua esperienza e il suo modello organizzativo hanno suscitato un forte interesse in altre regioni italiane (Lazio, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Umbria, Friuli, Veneto, Liguria, Basilicata), fino a rappresentare un punto di riferimento nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale ed avviare una fattiva collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.

“Siamo venuti a Empoli - ha commentato Mary Stuart – perché l’Asl 11 è nota per essere molto innovativa. Del resto, lo testimonia il successo del progetto AFA, studiato anche in Bulgaria, Polonia, Germania e Svizzera. L’esercizio fisico è importante non solo per i sani, ma ancora di più per i malati - ha aggiunto Stuart - In molte malattie croniche il processo disabilitante è aggravato dall’effetto additivo della sedentarietà che è causa di nuove menomazioni, limitazioni funzionali, ulteriore disabilità e talora di mortalità prematura.

Colpisce il progressivo aumento del numero dei partecipanti ai corsi AFA. Probabilmente ciò si deve al sistema di rete locale e al ruolo svolto dalle Società della Salute e dai medici di famiglia”.

Nel 2011 gli iscritti ai corsi Afa, promossi sul territorio, sono stati oltre 6mila. I corsi attivati sono stati 280 nelle palestre e piscine gestite dalle associazioni sportive e di volontariato che hanno aderito all’iniziativa.

21/06/2012 10.31
Asl 11


 
 


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