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Redazione Met Sport
LA CAMPAGNA DEFEND LIFE 2012 DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO
Presentata all'Autodromo del Mugello
Il Corpo Forestale dello Stato ha presentato oggi al Mugello la campagna “Defend Life” 2012, di controllo dei flussi motociclistici sui passi appenninici della Toscana. Esiste un fenomeno critico rappresentato dalla circolazione delle moto su molte strade di montagna. Il Corpo Forestale dello Stato, forza di polizia deputata al controllo delle aree forestali e montane del nostro Paese si è organizzato per affrontarlo nell’interesse generale.

La campagna è iniziata nel 2008 a carattere sperimentale nella provincia di Arezzo, con la preparazione di base e gli strumenti a disposizione di qualunque struttura della nostra organizzazione. Ci si è resi conto tuttavia che un’attività così complessa e delicata richiedeva una specifica attenzione, a garanzia prima di tutto della sicurezza degli utenti e dello stesso personale coinvolto nei controlli. Il Comando Regionale della Toscana ha trovato un’efficace supporto nello staff dell’Autodromo internazionale del Mugello, col quale è stato definito uno specifico modulo di formazione e addestramento riservato agli operatori del Corpo Forestale dello Stato coinvolti.

Il programma di controlli si basa su protocolli operativi modulari, da adattare a seconda della effettiva disponibilità di personale e di attrezzature e delle caratteristiche delle strade. Con questo criterio possono essere predisposti controlli finalizzati o alla verifica delle condotte di guida o anche rispetto alle caratteristiche dei mezzi. Non sempre ed ovunque c’è disponibilità del telelaser, del fonometro, dell’etilometro o di apparecchiature di videoripresa, mentre chiunque può imparare a “leggere” una carta di circolazione e verificare le caratteristiche di omologazione di un modello.

La campagna si svolge essenzialmente in montagna, in quelli che vengono definiti i “santuari del motociclismo”. In provincia di Arezzo sono interessati in particolare i passi di Croce a Mori, della Consuma, dei Mandrioli, lo Spino e Viamaggio. Si è intervenuto anche altrove, in altre province in Toscana e in Umbria, su richiesta dei comandi locali, per coadiuvare i colleghi che si sono avviati ad affrontare lo stesso fenomeno. La formazione all’autodromo del Mugello ha riguardato infatti non solo personale di Arezzo, ma di molte Stazioni forestali della Toscana che operano in aree interessate dalla stessa criticità. I servizi tra l’altro nascono di norma da sollecitazioni delle stesse amministrazioni locali, in quei comuni che soffrono l’interferenza dei flussi motociclistici a scapito della sicurezza della circolazione complessiva. In questi casi vengono attivati i servizi più complessi, talvolta anche interforze, in abbinamento con i Carabinieri e le Polizie Municipali locali in operazioni coordinate.
guida pericolosa, contromano, eccesso di velocità, sorpassi in curva, sono le condotte di guida più frequentemente violate. Ma quello che emerge, e preoccupa, è la constatazione di quante persone si predispongano all’uscita in moto avendo apportato modifiche al mezzo per accrescerne le prestazioni o per eludere le rilevazioni a distanza. Le alterazioni delle caratteristiche di omologazione dei mezzi, rispetto a quanto riportato nelle carte di circolazione e dai certificati della casa costruttrice; modifiche agli scarichi, installazione di centraline, maquillage al mezzo per aumentarne l’aerodinamicità, ma che riducono l’efficacia dei dispositivi di sicurezza, pneumatici. In qualche caso sono state sorprese a circolare sulle strade addirittura moto da pista C’è poi l’espediente dell’inclinazione della targa per ostacolarne la rilevazione a distanza. Questo di per sé non implica una modifica di efficienza del mezzo, ma denota una qualità dell’atteggiamento del pilota.
In termini di scala si tratta di atteggiamenti minoritari rispetto alla generalità dei motociclisti, ma significativi. Un discorso a parte merita poi il caso delle vere e proprie gare clandestine, che richiede predisposizioni e organizzazione specifiche, coordinate dall’autorità giudiziaria.

Vengono applicati metodi obbiettivi, in grado di documentare in modo inequivocabile l’aspetto che viene rilevato. Le riprese filmate si sono rivelate un elemento determinante per abbattere il numero di ricorsi o l’accoglimento di quelli presentati.

Dal 2008 al 2010 sono stati contestati 900 verbali, ritirate 150 patenti, elevati 50 fermi amministrativi e disposti 15 sequestri. In 18 casi vi è stata denuncia alla magistratura. Nel solo 2011 vi sono state 365 contestazioni, 4 ritiri di patente, 49 fermi e 25 sequestri. Due motociclisti che non si sono fermati all’alt sono stati denunciati. E’ maturata notevolmente la capacità di accertamento sulle caratteristiche dei mezzi, mentre il tasso di irregolarità sulle condotte di guida è in linea col passato.

La campagna Defend life ha come primo obbiettivo quello di assicurare ed estendere i controlli non solo per contrastare le irregolarità, ma soprattutto per indurre una presa di coscienza collettiva circa la necessità di rispettare le regole. Si tratta di un impegno soprattutto culturale che punta in modo notevole sulla “deterrenza”. L’interesse non è che i motociclisti cambino zona per continuare a comportarsi male, ma che si comportino educatamente. Una conseguenza inequivocabile di un processo del genere è la riduzione degli incidenti, che resta poi la “mission” del servizio. La casualità di un incidente è possibile, ma l’esperienza dimostra che la ragione prevalente di cadute, scontri o uscite di strada è la velocità. Un dato obbiettivo è che si manifesta una relazione tra aumento del controllo e riduzione dell’incidentalità.

L’obbiettivo della campagna è di estendere questo tipo di servizio, mettendo a frutto le esperienze sperimentali maturate in provincia di Arezzo. Non si tratta di una “persecuzione” verso i motociclisti, anzi, all’opposto, è semmai una dichiarazione di attenzione alla maggioranza dei motociclisti corretti, ma che vengono malvisti spesso dagli altri utenti delle strade per i comportamenti sconsiderati di pochi.

Si avverte una crescente adesione da parte dei motociclisti corretti, come anche di residenti o altri utenti e fruitori delle aree montane interessate, frequentate di norma per le loro qualità ambientali.

L’operazione Defend life è un effetto, non un evento precostituito. A seconda dello sviluppo dei flussi si articoleranno i servizi. Quest’anno la principale novità sarà la “contemporaneità” dei controlli su più passi, grazie all’accresciuta competenza diffusa nel personale che permetterà di organizzare più controlli nella stessa giornata. E’ un modo per contrastare anche l’espediente di alcuni gruppi organizzati, di mandare in ricognizione “vedette” per controllare se ci sia il via libera su un passo o un altro … la presenza di una pattuglia in una strada non escluderà che ve ne possano essere altre altrove. Ci si aspetta comunque l’inizio di quella presa di coscienza che si traduca in una effettiva crescita di sicurezza. Le nostre strade non sono solo una successione di curve, ma prima di tutto l’infrastruttura che attraversa ambienti naturali a volte unici. Vivere questa realtà senza rendersi conto del contesto circostante è un’occasione sprecata.

Alla conferenza stampa hanno partecipato Paolo Poli, Amministratore Unico Mugello Circuit Spa; Donato Monaco, Comandante regionale CFS; Paolo Sesti, Presidente FMI; Alessandra Rosa, direttore regionale toscana ACI.

Campagna defend life

21/06/2012 17.04
Redazione Met Sport


 
 


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