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E’ stata una cerimonia sentita e partecipata quella che si è tenuta stamani a Pian d’Albero, dove nel 1944, in un casolare allestito a centro di raccolta per i giovani che volevano entrare nelle file partigiane, la follia nazifascista uccise 39 persone tra cui il dodicenne Aronne Cavicchi.

Alla commemorazione promossa da Comune di Figline e Anpi sono intervenute le delegazioni dell’Arma dei Carabinieri, della Regione Toscana, della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze e degli altri Comuni della provincia, nonché i rappresentanti delle istituzioni locali come il sindaco di Figline, Riccardo Nocentini, il presidente del Consiglio comunale, Massimiliano Morandini e il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci.

Dopo la deposizione di una corona a Pian d’Albero, la cerimonia si è spostata a Sant’Andrea in Campiglia, dove la Scuola di musica Schumann del Teatro Garibaldi ha eseguito alcuni brani accompagnati dalle letture di lettere scritte da partigiani che l’Anpi ha recentemente ritrovato.

“Questi luoghi riescono sempre ad emozionarmi – ha detto il sindaco Riccardo Nocentini –, qui si ritrova il fascino dell’eroismo di 39 persone che con il loro coraggio si sono battute per liberare l’Italia, ma al tempo stesso si prova sdegno, perché la furia nazifascista non ha risparmiato neanche Aronne di soli 12 anni, suo padre e suo nonno. Credo che ricordare Pian d’Albero sia fondamentale per la nostra città, perché su queste colline c’è la nostra storia”.

Anche il presidente del Consiglio comunale, Massimiliano Morandini, ha invitato a “vivere questi luoghi che appartengono alle nostre radici”, mentre il presidente Barducci ha sottolineato come i fatti di “Pian d’Albero rappresentino il sacrificio di tanti civili che lottarono per la Liberazione, in un moto di popolo che chiedeva un cambiamento, chiedeva un Paese diverso”.