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Provincia di Prato
LA VICE PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PRATO CHIEDE LE DIMISSIONI DEL MINISTRO ELSA FORNERO
Giorgi: “Il diritto al lavoro lo sancisce la Costituzione. La pessima riforma del mercato del lavoro e la vicenda degli esodati provano la sua totale inadeguatezza”
Non è la prima volta purtroppo che intervengo in merito alla ministra Elsa Fornero, ma davvero non mi è possibile evitarlo. Quando la ministra auspicò con forza che nei confronti dei dipendenti pubblici venissero adottate le stesse norme contenute nel suo pessimo progetto di riforma del mercato del lavoro, che ieri divenuto legge, mi sembrò doveroso far notare che l’autentica intenzione del suo disegno di riforma era semplicemente smantellare le tutele contro i licenziamenti illegittimi. E temo che la “riforma Fornero” sarà ricordata solo per questo.

Ieri la ministra ha dichiarato al Wall Street Journal che “il lavoro non è un diritto, ma deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio”. Sorvolo sulle smentite e precisazioni successive, che somigliano tanto a quelle dei politici di professione, nei confronti dei quali peraltro la Fornero non nasconde il proprio disprezzo. Invece devo riconoscere alla ministra di essere sincera e trasparente come acqua di fonte. Le sue parole sono coerenti nel mostrare la vera natura del suo approccio ideologico (lo sottolineo “ideologico”) nei confronti del lavoro. Un approccio che però ha alcuni “piccoli” difetti: non ha alcun rispetto dell’impegno, quotidiano e frustrante, di migliaia e migliaia di giovani e meno giovani, precari e disoccupati, che affollano i nostri Centri per l’Impiego, nel tentativo di conquistare una vita decente. Secondo la ministra invece i disoccupati stanno comodamente seduti davanti a un piatto di pastasciutta (parole sue) ad aspettare l’offerta migliore. E forse è il modo più comodo per descriverli per chi non ha la minima idea di come risolvere il problema dell’occupazione. Ma quello che è importante è che la Costituzione Italiana stabilisce che il lavoro è un diritto, così come lo è l'essere messi in grado di condurre una vita dignitosa in cambio del lavoro prestato.

A questo punto, sento il dovere di rivolgere un appello al segretario del mio partito. Credo che il “problema Fornero” debba essere posto con forza al Presidente del Consiglio Monti. Un partito che si fonda sulla tutela dei diritti dei lavoratori e la piena attuazione dell’articolo 1 della Carta Costituzionale non può accettare il quotidiano scempio che ne fa la Ministra Fornero, che dà prova di essere non solo incauta e sfortunata, ma incompetente e arrogante. La vicenda degli esodati, con l’incredibile balletto di cifre e la surreale polemica con l’INPS (il tutto sulla pelle di centinaia di migliaia di lavoratori), meritava, in un paese civile, le dimissioni spontanee e immediate del ministro. Ma così non è stato. E allora invito i vertici del mio partito ad intraprendere un’azione nei confronti del Presidente del Consiglio affinché si proceda ad un licenziamento per giustificato motivo: la palese e totale inadeguatezza al ruolo del ministro. Il traballante Governo Monti ne trarrebbe giovamento. Ora che questa brutta riforma del mercato del lavoro è stata approvata, l’esecutivo si trova a dover affrontare alcuni problemi di rilevante portata, come quello degli esodati (che la Fornero stessa ha contribuito a creare) o come la necessaria riforma dei servizi per l’impiego. Sarebbe opportuno che capitoli seri e importanti come questi venissero gestiti da qualcuno più competente e soprattutto in grado di ristabilire corrette e serene relazioni industriali con le parti economiche e sindacali.

29/06/2012 14.05
Provincia di Prato


 
 


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