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Redazione di Met
RISCOPRENDO UN MONDO NUOVO
Dal 2 luglio al Museo Nazionale del Bargello in occasione delle celebrazioni dell’anno vespucciano nell'ambito della 23° Edizione Florence Dance Festival
La permanenza del Florence Dance Festival dal 2009 al Museo Nazionale del Bargello rappresenta un traguardo notevole nel percorso della sua carriera artistica grazie all’importante riconoscimento da parte della Direzione del Museo del Bargello e della Soprintendenza per il Polo Museale di Firenze nell’ospitare e promuovere la manifestazione all’interno del più ampio cartellone Estate al Bargello.

Il privilegio di poter programmare nell’affascinante cortile del Museo la 23°Edizione del Festival, ha spronato la direzione artistica ad affiancare le Celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Amerigo Vespucci e la scoperta del Mundus Novus attraverso la tematica di “Riscoprendo un Mondo Nuovo”, un viaggio all’interno delle istituzioni di spicco del nostro paese, ma anche dal panorama internazionale, che sono leader e portatrici di un nuovo messaggio.

Il Festival è patrocinato e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Firenze e dal fondamentale contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, tutti da 23 anni sostengono la maturazione artistica, organizzativa, logistica e promozionale del Florence Dance Festival con costanza e fondamentale impegno.
Anche quest’anno si rinnova l’importante sostegno della Soprintendenza per il Polo Museale e della Direzione del Museo Nazionale del Bargello.

E' il nuovo mondo l'ideale filo rosso che collega i titoli della ventitreesima edizione del Florence Dance Festival, ancora una volta nella raffinata cornice del Cortile del Museo del Bargello. Traendo spunto dalle celebrazioni per l'Anniversario Vespucciano – nei Cinquecento anni dalla morte dell'esploratore toscano, che con le sue imprese aprì le rotte verso il Mondo Nuovo portando con sè speranze di progresso e felicità per gli uomini- il programma dell'estate 2012 compie un intenso percorso tra stili, tradizioni teatrali, culture e realtà artistiche dalle storie più diverse, dai teatri di gloriosa e aristocratica tradizione, come il San Carlo di Napoli, a formazioni nate nei sobborghi di New York con precisi impegni sociali, come l'Urban Dance Collective, nella convinzione che i linguaggi della danza teatrale di oggi siano stimolanti e avvincenti e siano tutti portatori di valori importanti per l'essere umano, come la bellezza, l'armonia, l'ispirazione poetica.
Per il secondo anno, in occasione dell'inaugurazione del Festival, sarà conferito ad un’importante realtà della danza del nostro paese il premio Mercurio Volante: ancora una volta, dopo l'Accademia del Teatro alla Scala, a riceverlo sarà una Fondazione Lirica, il Teatro San Carlo. E il riconoscimento, oltre alla storia e alla qualità del corpo di ballo partenopeo, va interpretato anche come un segno di grande riconoscimento al prezioso lavoro culturale che i corpi di ballo delle Fondazioni Liriche compiono per la diffusione della danza nel paese. Il fatto che sia un Festival come il Florence Dance a dare un segnale di solidarietà forte ad una parte della danza nazionale oggi in sofferenza, ribadisce gli intenti e i propositi culturali che da più di venti anni hanno animato i direttori artistici – e anime – della manifestazione, Marga Nativo e Keith Ferrone: propositi che hanno fatto guadagnare loro la stima del Ministero dei Beni e Attività Culturali e della Soprintendenza del Polo Museale di Firenze garantendo loro la sede della Corte dell'antico Palazzo del Popolo, nel quale un tempo lontano si imprigionavano gli uomini, e oggi, grazie all'arte, se ne liberano spiriti ed emozioni.

lunedi 2 luglio - martedi 3 luglio
Florence Dance Company
Excalibur trilogy
la ricerca spirituale e la lotta contro le passioni umane
nella leggenda di Re Artù, rilette in un’ambientazione
che ripensa in chiave contemporanea l’epoca medievale
coreografia Keith Ferrone
direzione artistica Marga Nativo
musica originale sinfonica Jonathan Romeo
musica originale elettronica Maurizio Fasolo ed Enzo Regi
luci Jean Paul Carradori
costumi Mirko Bottai
video e immagini virtuali Maurizio Baldini
Re Artù Daniele Del Bandecca
Lancillotto Angelo Egarese
Merlino Keith Ferrone
Dama del Lago Vanessa Bambi
Ginevra Benedetta Francini
Morgana Serena Ferrone
Waves Silvia Bertoluzza e Egle Pranzini
Cavalieri Dario Brevi, Daniele Panini

Concepito come un trittico che sembra evocare le tappe di un simbolico viaggio iniziatico EXCALIBUR Trilogy di Keith Ferrone per la Florence Dance Company riprende uno dei cicli epici più amati e misteriosi della cultura occidentale, quello della saga celtica di Re Artù.
Il mito del giovane che divenne re grazie alla propria purezza e alla protezione di Merlino il Mago, ma che perse l’ innocenza e grandezza a causa dell’invidia e del tradimento e della propria accresciuta fame di potere, fa parte del resto da sempre dell’immaginario collettivo, grazie ad infinite e inesauribili riletture letterarie e cinematografiche. Sebbene più raramente, anche il teatro di danza si è cimentato con il complesso mondo arturiano, popolato da numerosi, affascinanti personaggi simbolo – dalla regina Ginevra a Morgan Le Fey; dal cavaliere Lancillotto ai mitici Cavalieri della Tavola Rotonda; dalla Dama del Lago a Mordred, figlio dell’incesto tra i fratellastri Artù e Morgana- e caratterizzato da una miriade di eventi, uno intersecato nell’altro in una serrata trama di situazioni. E due, in genere, sono state le strade per affrontare questo magmatico ciclo di leggende attraverso la metaforica forza del movimento: c’è chi ha optato per concentrarsi intorno ad un evento ben preciso- come l’ infelice storia d’amore tra Ginevra e Lancillotto; c’è chi invece ha scelto di mettere in scena la meticolosa e dettagliata descrizione della saga, dall’amore fedifrago da cui è concepito il re, alla sua scomparsa.
Nel caso di EXCALIBUR Trilogy Keith Ferrone ha invece deciso di utilizzare entrambe le soluzioni, passando da sequenze descrittive, preziose per comprendere alcuni passaggi chiave della storia ( è il caso della scena d’apertura, nella quale il giovane Artù coglie la sfida della Dama del Lago e si impossessa di Excalibur, la spada simbolo della gloria e del potere), a momenti volutamente astratti, dove alla forza espressiva della pura danza è affidato il compito di evocare i complessi stati d’animo dei personaggi.
Il risultato è uno spettacolo diviso in tre quadri – Narration, Abstraction, Surrealism- nel quale si riconoscono tutti i momenti salienti e ben noti della leggenda, senza però imbattersi in momenti didascalici o pantomimici, ma anzi lasciando alla vena coreografica dell’autore, stilizzata e lirica, di trovare ampi spazi di divagazione e sviluppo. In pratica, quasi un ‘balletto sinfonico’ intorno a Temi della leggenda di Re Artù, che ha il pregio di avvalersi delle musiche originali di Jonathan Romeo e quelle elettroniche di Maurizio Fasolo ed Enzo Regi (Pankow) che, come sempre con la FDCo., grande spazio dà anche ai contributi artistici degli altri collaboratori, dal videomaker Maurizio Baldini al costumista Mirko Bottai.


01/07/2012 16.02
Redazione di Met


 
 


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