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Redazione di Met
SPENDING REVIEW, LE REAZIONI DEI PRESIDENTI DELLE PROVINCE
Zingaretti: "Le città metropolitane superano le Province". Saitta: "Non sarò liquidatore". Gli altri presidenti: "Siamo operosi e non inutili"
Nicola Zingaretti
"Solo per chiarezza rispetto a quanto emerso da alcuni mezzi di informazione: non ho mai definito inutile l'ente che presiedo grazie alla scelta fatta dai cittadini della provincia di Roma. Un ente al quale, anzi, abbiamo in questi quattro anni dato un ruolo incisivo, sia in termini di governance dell'area vasta intorno alla capitale, sia di buon governo per i cittadini e le imprese". Lo afferma il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. "Ho sempre sostenuto ovviamente - aggiunge - che in caso di istituzione della Città metropolitana, allora sì, la Provincia va superata. Per questo motivo da quattro anni, anche contro l'iniziale opposizione di altri amministratori locali, abbiamo chiesto allo Stato di compiere una 'operazione chiarezza' sul ruolo delle province e abbiamo lavorato all'istituzione della città metropolitana quale ente utile che permetta di governare anche la più grande area metropolitana del nostro paese. La recente decisione del Governo di istituire le città metropolitane conferma l'esigenza di nuovi modelli di governance che aiuteranno anche Roma ad avvicinarsi alle altre esperienze europee e le permetteranno di competere nell'arena globale per attrarre investimenti, risorse, innovazione e turismo". "Purtroppo - a giudizio di Zingaretti - l'errore che sta facendo il Governo èquello di proporre questi nuovi enti locali con opachi e sbagliati processi democratici. Non trovo infatti concepibile che il sindaco del comune capoluogo possa svolgere funzioni di governo nei confronti di comuni e cittadini esclusi dal processo democratico. Positiva, invece, è la semplificazione che si realizza: senza confusione dei ruoli si amministra meglio e si permette ai cittadini di controllarne l'operato di chi governa. Una iniezione di trasparenza che pretenderebbe la chiusura di tanti luoghi di amministrazione meno controllabili come i tanti enti di secondo livello in mano alla politica, dei quali abbiamo più volte chiesto la cancellazione".(ANSA).

"La città metropolitana è una Provincia più forte e che deve essere organizzata. Si devono definire gli organi e garantire la rappresentanza territoriale, e si deve trovare un sistema elettorale in grado di dare legittimazione popolare agli organi": lo ha affermato il vicepresidente dell'Upi (Unione Province Italiane) e presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, parlando alla direzione regionale del Pd piemontese. "La città metropolitana di Torino - ha spiegato Saitta - sarà un ente con lo stesso territorio, la stessa popolazione e le stesse competenze dell'attuale Provincia, più alcune competenze ulteriori. Sarà quindi una Provincia più forte ed é necessario che per i suoi vertici, presidente o sindaco, vi sia l'elezione diretta". (ANSA).
"E' inaccettabile che noi amministratori locali diventiamo i commissari della destrutturazione dello Stato. Se mi costringono a fare il commissario liquidatore dei servizi della Provincia, mi chiedo che senso abbia continuare a esserne il presidente": Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino e numero due dell'Upi, è tornato con queste parole a parlare di spending review oggi alla direzione regionale del Pd piemontese. Saitta, che si è interrogato chiedendosi "se per un esponente del partito riformatore abbia senso diventare l'agente di politiche liberistiche", ha ribadito che "tagliare agli enti locali risorse per oltre sette miliardi vuole dire costringere al dissesto molte Province e molti Comuni". "Abbiamo già venduto tutto il possibile - ha concluso - distruggendo il sistema delle autonomie non si uscirà dalla crisi". (ANSA).

Le Province vanno all'attacco e accendono i fari sul lavoro che svolgono per la promozione del
territorio. I presidenti degli enti sono pronti a sfidare il governo e spiegano senza remore che il loro ruolo è fondamentale per i cittadini, con i quali hanno un rapporto diretto e quotidiano. Come fanno i presidenti delle Province di Pesaro-Urbino e di Savona, Matteo Ricci e Angelo Vaccarezza.
"Siamo operosi e non inutili però siamo nel mirino della politica perché non si capisce che il ruolo della Provincia in una piccola realtà come la mia, che rappresenta la maggioranza dei casi in Italia, è assai diversa rispetto a ciò che accade nelle aree metropolitane", spiega Ricci. La Provincia di Pesaro-Urbino comprende infatti 366 mila abitanti in poco meno di 2900 km quadrati "e vorrei far capire al presidente Monti che noi rappresentiamo il sindacato del territorio, ma soprattutto che l'Italia è stata costruita sulle Province e sui Municipi, visto che le Regioni sono venute assai dopo".
Ricci snocciola con facilità le iniziative realizzate. "Qualche anno fa sono andato a dormire con un sacco a pelo in una galleria sull'Appennino, non ancora collegata, che dovrebbe far parte della superstrada Fano-Grosseto, l'arteria, pronta da anni solo per il 70%, che dovrebbe collegare il Tirreno all'Adriatico. Quella volta - racconta - ho evidenziato uno scandalo e ora finalmente il governo sta rilanciando il progetto, che per inciso interessa 3 regioni: Marche, Umbria e Toscana". La Provincia, racconta, è stata in prima fila l'inverno scorso per far fronte all'emergenza del 'terremoto bianco', "di cui ancora non abbiamo avuto un solo euro di rimborso dei 700 milioni spesi, tant'é che a breve torneremo a Roma per manifestare, come abbiamo fatto il 21 marzo con il 'Marche Day'". Forte anche l'impegno sul fronte dell'innovazione, "visto che la Provincia di Pesaro-Urbino sarà la prima nella quale verrà sperimentato il nuovo indicatore della qualità della vita, il Bes (Benessere Eco-Sostenibile), che verrà presentato in autunno insieme al presidente dell'Istat". "Ma le iniziative - sottolinea - sono tante: sotto il fronte occupazionale mi occupo di start-up, formazione nelle aziende e nella P.A. e sono presente in 70
tavoli di crisi, ma già da quest'anno avrò 5-6 milioni di euro in meno, che saranno 10 nel 2013, e questo significa andare verso il dissesto".
Fortemente risentito anche il tono del presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza: "ho 24 anni di storia amministrativa alle spalle e uno splendido rapporto col territorio", annuncia. Frutto, dice, "dei mille e più eventi a cui partecipo ogni anno sul territorio". Vaccarezza spiega di gestire in prima persona la formazione, di occuparsi dello sviluppo turistico del suo territorio, coordinando anche le politiche ambientali e dei trasporti ("che nella mia Provincia ho razionalizzato"), avendo anche sviluppato i collegamenti per la banda larga. Però, sottolinea, "solo quest'anno mi taglieranno 3,5 milioni di euro e mi chiedo se a settembre riusciremo a riaprire le scuole, se novembre ce la faremo a garantire la sicurezza sulle strade e se a dicembre, con la neve e il ghiaccio, riusciremo a garantire la sicurezza. E se così non fosse - conclude amaro - rimetterò il mio mandato".(ANSA).

07/07/2012 20.18
Redazione di Met


 
 


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