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Redazione di Met
LE CITTÀ METROPOLITANE NON POSSONO ESSERE TENUTE A BAGNOMARIA A LUNGO
Il documento presentato alla riunione di Venezia dei rappresentanti dei comuni direttamente interessati dalla riforma. La posizione di Orsoni, coordinatore per l'Anci delle città metropolitane: "smentire chi dice che si sostituisce la Città metropolitana alla Provincia"
Giorgio Orsoni
Una riforma importante e grande "non può essere tenuta a bagnomaria a lungo". Lo ha sostenuto il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, coordinatore per l'Anci delle città metropolitane, sullo slittamento al 2014 del provvedimento. "Quando si decide di fare la riforma - ha aggiunto - si deve anche partire subito. Secondo me sarebbe stato molto più coerente decidere di farla entrare in vigore nel momento dell'entrata in vigore della legge di conversione". Per il sindaco di Venezia, che ha coordinato oggi in città una riunione dei rappresentanti delle future città metropolitane, il pericolo dietro l'angolo potrebbe essere quello di un colpo di mano della nuova maggioranza. "Il tema è proprio questo: far slittare al 2014 la riforma - ha rincarato - probabilmente vuol dire porre in discussione dopo le elezioni questo tema e credo sarebbe sbagliato. Anche perché nel frattempo per le Province che fossero andate ad elezione prima la città metropolitana potevano essere già costituita". Le Regioni potrebbero non digerire bene il complesso della riforma e il loro ridimensionamento. "Questo è un altro tema. Nel momento in cui si vanno a varare le città metropolitane - ha sottolineato Orsoni - è chiaro che qualche riflessione sul ruolo delle regioni, soprsattutto sulla geografia regionale, deve essere fatto". All'incontro hanno preso parte oltre a Orsoni, il vice sindaco di Firenze Dario Nardella, il sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena, la presidente del consiglio comunale di Bologna Valentina Castaldini, i consiglieri comunali di Milano Pierangelo Cortesini e Gabriele Ghezzi, il capo di gabinetto di Genova Raffaele Gazzari, il presidente del consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani, il consigliere comunale di Bari Pietro Petruzzelli, il consigliere comunale di Torino Andrea Tronzano e il presidente della commissione affari istituzionali del consiglio comunale di Firenze Valdo Spini. (ANSA).
"Si è pensato che si potesse fare a meno di un ente intermedio che si ponesse fra Comune e Regione con suo nuovo sindaco e altri organi. Che si potesse attribuire ad un Comune con queste caratteristiche le funzioni che spettavano prima alla Provincia e anche altre funzioni accorpate". Così il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni ha replicato, sia pure in modo indiretto, alle obiezioni sollevate dalle Province sull'istituzione delle città metropolitane. "Questo quantomeno in un momento transitorio - ha aggiunto - nel quale si va ad individuare il governo di un'area metropolitana". Ha poi voluto precisare: "vorrei smentire chi dice che con questo intervento si sostituisce la Città metropolitana alla Provincia. Questo non è un nuovo soggetto che si sostituisce a qualcosa - ha puntualizzato -. E' un soggetto esistente che va a governare la vasta area metropolitana coadiuvato dai Comuni. Si riconosce questa diversa funzione che già oggi ha il Comune capoluogo rispetto agli altri comuni dell'area metropolitana". E a chi gli ha fatto notare che la stessa presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, non ha gradito il progetto ha replicato secco: "il presidente della provincia con una riflessione più attenta su quello che dovrebbe accadere potrebbe convincersi". Il sindaco di Venezia si è anche soffermato sugli aspetti pratici derivanti dall'istituzione della Città metropolitana, anche e soprattutto in questa fase transitoria. "Si è lasciato ampio spazio nell' individuare quale forma di governo sia meglio rispondente alle esigenze del territorio. Potremo avere così più modelli di città metropolitana - ha rilevato - senza che questo possa costituire un problema, nella stessa logica secondo cui i Comuni tutti uguali non esistono. Il nostro intento - ha detto ancora - non è quello di diminuire i Comuni e il loro ruolo nel governo delle comunità locali. La Città metropolitana è un comune rafforzato, ma rappresenta l'identità locale. Ô stato scelto di far coincidere il territorio della nuova Città metropolitana con quello delle Province - ha concluso -per semplicità, sempre nell'ottica del periodo di passaggio. In futuro si potranno riallocare i territori". Per Orsoni, la creazione di Città metropolitane impone inoltre "di ripensare al ruolo e alla dimensione territoriale delle Regioni. Un tema che dovrà essere affrontato a livello governativo e non solo. Ma è chiaro che da oggi una Regione con il suo capoluogo Città metropolitana non sarà più la stessa di prima". (ANSA).

Un documento che condivide l'importanza dell'istituzione delle città metropolitane e la necessità di provvedere alla loro costituzione senza ulteriori ritardi. E' quanto hanno sottoscritto oggi all'unanimità, al termine del convegno "Le città metropolitane verso la loro istituzione. Problemi e prospettive", i rappresentanti di Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Reggio Calabria, Torino, Venezia, sentita la relazione del sindaco del capoluogo lagunare, Giorgio Orsoni, coordinatore Anci dei sindaci metropolitani. Nel documento, presentato dal presidente della Commissione Affari istituzionali del Comune di Firenze e coordinatore della Commissione Affari istituzionali delle Città metropolitane, Valdo Spini, si sottolinea l'importanza dell'avvio contemporaneo del nuovo ente a partire da giugno 2013, e si garantisce l'intendimento di portare nei rispettivi Consigli comunali tale posizione, coinvolgendo i cittadini interessati. Gli obiettivi delle città metropolitane, per i sottoscrittori, sono la maggiore efficienza dell'apparato amministrativo senza costi aggiuntivi, riconoscendo la possibilità ai cittadini di incidere su tutte quelle scelte che di fatto già oggi si assumono a livello inter-comunale e che è opportuno riportare ad un quadro più partecipato. "Sono soddisfatto perché sono convinto che le città metropolitane possano venir fuori proprio dal confronto tra i sindaci che rappresentano queste realtà - ha spiegato Orsoni al termine della riunione - nello svolgimento delle funzioni fondamentali che spettano ai comuni". Da Venezia, per il sindaco della città lagunare, "esce un documento di supporto a quello che è stato fatto in sede governativa da parte dell'Anci e del coordinamento delle città metropolitane. Questa riunione é stata molto importante - ha sintetizzato - perché ha contribuito a consolidare questa visione unitaria che c'é da parte dei sindaci dei comuni capoluogo. Almeno fino a che non sarà convertito in legge il disegno si dovrà continuare ad affinare questa proposta e a vigilare perché il governo vada avanti su questa strada". (ANSA).

Una riforma di grande portata nella struttura dei poteri locali del nostro Paese. Così Valdo Spini, coordinatore della Commissione affari costituzionali delle città metropolitane, giudica la 'rivoluzione', per i 10 comuni interessati, che porterà il decreto sulla spending review. "Esso istituisce finalmente le città metropolitane - ha aggiunto - facendo corrispondere ai fenomeni ormai consolidati dell'urbanesimo dei livelli istituzionali di dimensione adeguata o, almeno, più adeguata. Così è avvenuto o sta avvenendo negli altri Paesi europei come Francia, Germania e Gran Bretagna, sia pure in forme diverse". Un progetto che soddisfa Spini, pur con qualche riserva. "Certo - ha sottolineato - sarebbe stato meglio che questa riforma fosse venuta dal basso. Nel caso della riforma degli enti locali, dal Parlamento che da vari anni la stava discutendo. Nel caso delle città metropolitane dalla sperimentazione dal basso che pure era stata prevista dalla legge, ma di cui nessuno si è avvalso. Purtroppo così non è stato. E oggi la riforma viene dall'alto da un governo che è stato definito come 'tecnico' ma questo non significa che noi non dobbiamo accettare e rilanciare questa sfida riformatrice". Altra critica, la tempistica: "nel decreto si dice che in quelle Province o Comuni commissariati (caso Genova) o con elezioni alle porte (come Milano e Roma) la partenza della città metropolitana è per giugno 2013, per gli altri nel 2014. Noi vogliamo che sia per tutti nel 2013". Alle città metropolitane, ha poi aggiunto, andranno i poteri previsti dall'art.17 per le province, cui esse si sostituiranno nelle 10 aree interessate "senza creare alcun doppione, più altri poteri molto significativi nell'ambito della pianificazione territoriale, delle infrastrutture, dei servizi e dei trasporti, della mobilità e della viabilità di carattere metropolitano,della promozione e della promozione e del coordinamento dello sviluppo economico e sociale". A sottolineare i risparmi per la collettività è stato il sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena: "tutte le cariche che daranno vita al governo metropolitano - ha rilevato - non comporteranno costi per la pubblica amministrazione". Ha rilevato come sia "deprimente dover pensare che si giunga al traguardo delle città metropolitane per decreto e nell'ambito di una revisione dei costi". Per Dario Nardella, vicesindaco di Firenze, si tratta di una riforma "non solo auspicata dai sindaci ma anche dalle assemblee elettive". Ha poi tenuto a precisare che non vi è "nessuna velleità dei sindaci capoluogo di fare i super sindaci", spiegando che quella che si sta costruendo è "l'unica riforma concretamente realizzabile nell'arco di questa legislatura per quanto riguarda il riassetto degli enti locali". Ovvero "la migliore riforma possibile - ha concluso - semplice e pragmatica". (ANSA).

17/07/2012 13.47
Redazione di Met


 
 


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