Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Musei Statali
LA “PALATINA” SCOPRE I SUOI TESORI
Per le giornate europee del Patrimonio sabato 29 e domenica 30 settembre
La protagonista dell’edizione 2012 delle Giornate Europee del Patrimonio – sabato 29 e domenica 30 settembre – sarà la Galleria Palatina di Palazzo Pitti dove, come in tutti gli altri musei a pagamento del Polo Museale Fiorentino, l’ingresso sarà gratuito. In occasione dell’inizitiva continentale che dal 1999 si pone l’obiettivo di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei, la galleria diretta da Alessandro Cecchi offre a tutti l’opportunità di condividere il progetto “Una Reggia da scoprire. Capolavori, luoghi, storia nella Galleria Palatina”, che consiste nell’apertura eccezionale di ambienti solitamente non fruibili e nell’offerta al pubblico di una serie di incontri su alcune opere, o sale, scelte tra le più significative nel percorso museale, per orientare il visitatore alla comprensione più approfondita della quadreria e del suo contenitore monumentale.

IL PROGRAMMA
Il programma di sabato 29 quattro prevede visite guidate al mattino e quattro nel pomeriggio, mentre domenica 30 ci saranno quattro visite guidate al mattino. Considerata la delicatezza dell’ambiente le visite saranno necessariamente circoscritte ad un numero limitato di visitatori (circa 15/20 unità per visita). Si consiglia pertanto di raggiungere per tempo il punto di riunione (nella Sala del Castagnoli) dal quale partono i gruppi, secondo le suddette disponibiltà, agli orari indicati sul sito del Polo Museale Fiorentino (www.polomuseale.firenze.it) e nei pannelli disposti all’ingresso del museo.

UN AMBIENTE DA SCOPRIRE
In occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio” nella Galleria Palatina si renderà disponibile l’Appartamento degli Arazzi, di norma non accessibile al pubblico. Realizzato alla fine del XVI secolo per Ferdinando I de’ Medici, granduca di Toscana dal 1587, e destinato ad ospitare personalità di rango in visita ai Granduchi di Toscana – da qui la denominazione di “Quartiere dei Cardinali e Principi forestieri” -, costituisce il più antico esempio di decorazione pittorica dei soffitti del Palazzo. All’esecuzione del raffinato programma iconografico parteciparono i maggiori pittori fiorentini dei primi anni del Seicento, tra cui Ludovico Cigoli, Domenico Passignano, Cristofano Allori e Bernardino Poccetti, che raffigurarono al centro di ogni volta una Virtù circondata da una decorazione a stucchi policromi, in ambienti di straordinaria ricchezza decorativa e cromatica.

BELLEZZE A CONFRONTO
Di sicuro richiamo si preannuncia il confronto tra la Bella di Tiziano e la Venere di Canova che, tra i vari elementi caratterizzanti il dipinto e la scultura, consente di esporre le vicende legate alle due opere e la relazione tematica che si instaura con gli affreschi della Sala di Venere che le ospita.

FOCUS, ALLESTIMENTI, APPROFONDIMENTI
Nell’ambito delle stesse Giornate si svolgono brevi focus della durata di 10-15 minuti concentrati su temi e opere della residenza che fu prima dei granduchi medicei, poi di quelli lorenesi, e in seguito della dinastia regnante dei Savoia. I focus sono tenuti dal personale museale ad orari prestabiliti, comunicati all’inizio del percorso museale, oltre che sul sito del Polo Museale Fiorentino (www.polomuseale.firenze.it). L’incontro diventa così occasione per il visitatore di venire introdotto alla storia di Palazzo Pitti, attraverso un excursus sulle vicende architettoniche che lo hanno investito nel corso dei secoli, fino alla musealizzazione voluta dai Lorena. L’allestimento della Sala di Prometeo, denominata anche “Sala dei Tondi” per la presenza di tondi rinascimentali sul tema della Sacra Famiglia, viene posto in relazione alle sue intrinseche ragioni storiche, frutto di una scelta organica, assolutamente unica all’interno della Galleria, operata dal granduca Leopoldo II di Lorena. Altri approfondimenti interessano le grandi pale d’altare acquisite alle collezioni medicee dal Gran Principe Ferdinando sul finire del Seicento, quando le sue stanze si arricchirono, fra gli altri, di capolavori quali la Pala Dei del Rosso Fiorentino e la Madonna del Baldacchino di Raffaello. Ulteriori incontri puntano l’attenzione sull’eroicità classica del San Giovanni Battista Benintendi di Andrea del Sarto, sulla concitata allegoria delle Conseguenze della Guerra di Pietro Paolo Rubens, sulla Cleopatra di Guido Reni, uno tra i pittori bolognesi prediletti dal Cardinale Leopoldo de’ Medici.

24/09/2012 13.51
Soprintendenza Speciale di Firenze


 
 


Met -Vai al contenuto