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Conoscere le tecniche per la realizzazione di un documentario dedicato al mondo del volontariato dove, dietro la macchina da presa, non ci saranno registi professionisti ma gli stessi volontari che avranno così uno strumento in più per raccontare e far conoscere le proprie esperienze.

Dopo il successo registrato nella passata edizione, la delegazione Cesvot di Firenze lancia il secondo laboratorio creativo di video narrazione sociale dal titolo “Volontari come in un Film”. Nato dall’esperienza maturata all’interno del festival “Raccorti sociali”, una vetrina-contenitore di videocomunicazione a disposizione delle organizzazioni che si vogliono occupare di cinema e di “terzo settore”, il laboratorio ha come scopo quello di far maturare nelle associazioni di volontariato una maggiore attenzione e conoscenza delle tecniche e dei linguaggi della comunicazione utili a narrare il sociale e storie di solidarietà.

Possono partecipare al laboratorio, che avrà inizio venerdì 17 maggio per un totale di 100 ore teoriche oltre a 20 ore di tirocinio riprese, i volontari attivi delle associazioni di volontariato aderenti alla Delegazione Cesvot di Firenze.

I candidati devono presentare la scheda di iscrizione, scaricabile anche dal sito www.cesvot.it. Il numero massimo di posti è 20 (di cui il 30% a disposizione degli ex allievi che hanno conseguito l’attestato di partecipazione della prima edizione del laboratorio).

Tra i docenti, oltre al direttore artistico del Festival "Raccorti sociali" e coordinatore del laboratorio, Cosma Ognissanti, sono intervenuti il regista Paolo Benvenuti con il montatore Andrea Chiantelli; Salvatore De Mola, sceneggiatore della serie “L'ispettore Montalbano”, Linda Griva, scrittrice; Giampiero Sànzari, musicista e scrittore.

“Qualcosa di diverso ma di utile – spiega Ivana Ceccherini, presidente della delegazione Cesvot di Firenze - è un’opportunità offerta ai volontari delle associazioni aderenti al Cesvot per acquisire competenze nell’uso del linguaggio dell’immagine, per raccontare le differenti anime del volontariato in modo efficace e comprensibile, a testimonianza dell’impegno per il miglioramento della qualità della vita della nostra comunità. L’invito è ai giovani che usano maggiormente le tecnologie ma si accettano anche i più maturi: basta la motivazione e la costanza nell’impegno”.