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Regione Toscana
ADOZIONI INTERNAZIONALI: SESTINI, TOSCANA HA PUNTI DI ECCELLENZA MA SERVONO PIÙ CENTRI
Al convegno sulla nuova proposta di legge, il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Grazie Sestini conferma l’avanguardia delle politiche, anche economiche, nel territorio ma individua due criticità: “Pochi centri e troppo distanti tra loro. Accompagnamento post adottivo da potenziare”
“La Toscana è all’avanguardia. Nel panorama nazionale è tra le regioni che più hanno fatto in tema di adozione internazionale. Il calo che si registra sul nostro territorio (le adozioni concluse nel 2011 sono state 388, 339 quelle del 2012, il trend del 2013 si avvicina attorno a 300/310 ndr) è in linea con il resto d’Italia ed è determinato da diversi fattori. Incide certamente la crisi economica ma nei momenti più difficili la solidarietà si allenta. C’è bisogno di una nuova legge e di una nuova cultura verso l’accoglienza e l’adozione”. Così il Garante regionale per l’Infanzia e l’adolescenza Grazia Sestini a margine del convegno organizzato per riflettere e andare “verso una nuova legge delle adozioni internazionali”. “Oltre la crisi: più famiglie più adozioni” è il titolo dell’incontro svoltosi nella Sala delle Collezioni di Palazzo Bastogi a Firenze, giovedì 3 ottobre. Un “confronto vero” ha sottolineato Sestini, su “temi, proposte e questioni vere”. Una mattinata come “punto di incontro e confronto” tra un’associazione, Aibi – Amici dei Bambini promotrice di un manifesto sull’adozione internazionale che ha fornito consulenza tecnica alla proposta di legge di riforma dell’intero sistema, e tutti gli attori coinvolti. Al convegno hanno infatti preso parte, oltre al presidente Aibi Marco Griffini, l’assessore al Welfare Salvatore Allocca, il presidente del tribunale per i minorenni di Firenze Laura Laera, il dirigente del dipartimento famiglie e accoglienza del Comune di Firenze Alessandro Salvi.

Secondo Sestini se “è interessante la legge nazionale come quadro di riferimento, è altrettanto interessante capire l’approccio ad una nuova normativa da parte di chi materialmente lavora sui singoli casi e cioè famiglie, enti, associazioni ma anche strutture pubbliche”. Rispetto al quadro nazionale la “Toscana ha dei punti di eccellenza” ha confermato il Garante. “Non solo economici” ha detto ricordando il “contributo a copertura dei mutui assunti per l’adozione internazionale, una forma di sostegno vero alle famiglie”, ma anche dal punto di vista della “condivisione dei percorsi”, con i “diciannove enti che hanno sede in Toscana e che collaborano, a pieno titolo, con i nostri centri adozione nella promozione e nell’individuazione, nella formazione e nell’accompagnamento delle famiglie”. “Il tutto – ha continuato Sestini – in stretta sinergia con il tribunale per i minorenni di Firenze con cui un anno fa è stata rinnovata la convenzione, confermando quella volontà innovativa di scambio dati e numeri, ma anche di procedure di affido, adozione, fino a problemi e aspettative delle famiglie”.

Accanto ai punti di eccellenza, però, anche criticità. In Toscana per il Garante, due sono i punti su cui occorre lavorare. “Abbiamo quattro centri di adozione per le quattro aree vaste della Sanità. Il sistema è stato così predisposto perché i centri comprendono professionalità che fanno capo al sociale, al socio-sanitario al sanitario. Sono però troppo pochi e troppo distanti e spesso le presenze professionali non sono continue”. Secondo Sestini, questo è uno degli “impedimenti alla promozione dell’adozione” o “una delle cause del calo delle adozioni”.

La seconda criticità è stata individuata nel percorso di accompagnamento post adottivo. “I servizi sociali ci raccontano che a distanza anche di dieci anni dall’arrivo del minore in famiglia, le richieste di sostegno e di aiuto sono alte. Attualmente sono 170 le famiglie toscane in carico ai servizi per tematiche legate all’adozione. Il percorso post adottivo e il sostegno devono essere resi più efficaci e credo che l’indagine in corso ad opera della Regione, con il contributo dell’ufficio scolastico regionale, sull’inserimento a scuola dei bambini adottati, ci fornirà dati interessanti dai quali potremmo partire”.

Entrando nel merito della proposta di legge, Sestini ha mosso “dubbi”. “Il documento non tace il problema dell’affido e dell’adozione di bambini portatori di problematiche e handicap vari, fisici e non solo. La proposta vorrebbe allargare la possibilità, per questi bambini, di adozione anche ai single. Non sono d’accordo” ha chiarito Sestini. “Da Garante non posso che sottolineare che i bambini sono tutti uguali e se anche ho inteso lo spirito della proposta, se il diritto è avere una famiglia questa è tale solo con una madre e un padre”. Altro dubbio avanzato da Sestini è stato quello riferito all’apertura verso forme di adozione non appartenenti alla nostra cultura. La cosiddetta Kafala, ossia quell’istituto giuridico del diritto islamico attraverso il quale un giudice affida la protezione e la cura di un minore (makfoul) ad un soggetto (kafil) che ne curerà crescita ed istruzione, pur non creando alcun legame parentale e senza rescindere il vincolo di sangue del minore con la famiglia di origine. “Ho delle perplessità – ha spiegato il Garante – perché esistono diversità evidenti tanto dal punto di vista culturale che giuridico. Non si capisce, infatti, come si armonizza la nostra legge vigente o la proposta di legge allo studio”.

03/10/2013 17.32
Regione Toscana


 
 


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