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Regione Toscana
LA REGIONE INVESTIRÀ SUGLI OSPEDALI DI PONTEDERA E VOLTERRA

"Date l'immagine di una realtà dinamica, di un presidio che lavora, innova e fa ricerca, un'immagine neppure paragonabile a quella di 6 o 7 anni fa per quantità, qualità e tipologia di prestazioni che garantite grazie a voi operatori e ad una direzione che ben conosce la sanità e ha saputo ben dirigere questo ospedale".

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha promosso a pieni voti il Lotti di Pontedera in apertura dell'incontro che ha avuto con gli operatori della sanità in Valdera, quarta fermata del tour in 34 tappe di tutta la Toscana. Rossi ha definito il Lotti una struttura moderna, ricordando come la Regione vi abbia investito 40 milioni di euro. "Su questa come sull'ospedale di Volterra – ha aggiunto – abbiamo l'intenzione di continuare ad investire. E lo faremo se ci sottoporrete un progetto al riguardo, un impegno di cui il direttore generale tirerà le fila".

Il presidente della Regione ha precisato le sua disponibilità parlando di una base solidissima che va mantenuta, magari aggiungendovi una rinnovata diallsi a Pontedera e un programma pluriennale di ristrutturazione per il presidio di Volterra, confermando di non voler mettere in discussione l'assetto ospedaliero toscano né le specialistiche, ed augurandosi di poter disporre nel prossimo anno delle stesse risorse per la sanità previste in questo così da chiudere con il periodo orribile 2011-2013 caratterizzato da una contrazione delle disponibilità dell'8%, pari ad oltre 500 milioni di euro. "Nonostante ciò – ha concluso – la sanità toscana è ancora sana, in piedi e con i conti sotto controllo".

Nel corso della conferenza stampa di fine mattinata, il presidente aveva affrontato anche la questione della centrale del 118. "Mi dispiace – aveva detto – non riuscire a mantenerlo a Pontedera perchè non ci sono gli spazi a norma. Il nostro obiettivo è quello di migliorare, in Toscana, nel "guadagno di vita" ed un servizio di emergenza e urgenza sempre più efficiente è fondamentale per riuscire a centrare questo obiettivo. Per questo avremo un 118 che gestisce il 25% delle chiamate, ovvero quelle in emergenza, basato su un personale super specializzato, ovvero su infermieri professionali dotati sia di laurea triennale che di una specializzazione biennale nella decodifica dei casi, così da indirizzarli negli ospedali più adeguati, anche con il supporto di specialisti che coadiuvino gli infermieri nel trattamento telefonico dei casi più difficili".

Rossi ha confermato il progetto di tenere 6 centrali del 118 e di ridurle a tre, una per ogni area vasta, entro il 2016, dotate fin d'ora della migliore strumentazione tecnica e delle migliori risorse umane e si è detto rammaricato non dei tagli che dovranno essere operatri nel numero delle centrali, ma per non aver realizzato questa riforma 2 o 3 anni fa.

29/11/2013 20.09
Regione Toscana


 
 


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