Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Regione Toscana
Scienza e fede all’Abbazia di Vallombrosa
Presentata a Palazzo Panciatichi (Firenze – via Cavour, 4) la mostra “I monaci e la cultura scientifica tra ‘600 e ‘800”. Gianluca Parrini: “Il Consiglio regionale ha creduto molto in questa mostra, sostenendola anche finanziariamente”
La scienza vista con gli occhi della fede, ovvero letta dai monaci vallombrosiani, grazie anche al loro rapporto con Galileo Galilei. Questa la particolarità della mostra “I monaci e la cultura scientifica tra ‘600 e ‘800”, allestita nel museo dell’Abbazia di Vallombrosa a partire dal prossimo 21 giugno, e presentata oggi in conferenza stampa a Palazzo Panciatichi.

“L’esposizione si inserisce nell’ambito delle iniziative di Pianeta Galileo 2014 – ha ricordato il consigliere regionale Gianluca Parrini – l’Assemblea toscana ha creduto molto in questa mostra, sostenendola anche finanziariamente”.

“Questa iniziativa – ha proseguito il sindaco di Reggello, Cristiano Benucci - è la dimostrazione che i monasteri sono stati, soprattutto in periodo rinascimentale, culla di cultura e di scienza; e Vallombrosa è ancora oggi un luogo di grande cultura”.

“Il percorso che ci ha portato alla realizzazione della mostra, che rappresenta un inedito nel suo genere – ha detto il vicesindaco di Reggello Adele Bartolini – ci ha consentito di scoprire in tempo reale i documenti che man mano venivano ritrovati”.

Galileo e Vallombrosa hanno molto in comune. Non tutti sanno, infatti, che il grande scienziato fu un novizio vallombrosano e che abbandonò il monastero in giovane età per una decisione del padre. Vari aneddoti sulla vita di Galileo da novizio sono stati ricordati da Maria Italia Lanzarini, la responsabile del museo Masaccio di Arte Sacra di Cascia di Reggello.

“L’esposizione – ha ribadito padre Marco Mizza, Priore di Vallombrosa - è anche l’occasione per ricordare che fino alla fine del ‘700, con la soppressione degli ordini religiosi, i monasteri hanno fornito un apporto scientifico determinante”. “I monaci – ha proseguito – erano studiosi di matematica, geometria, botanica e idraulica. A Vallombrosa saranno esposti vari di questi studi e manoscritti, oltre agli schizzi compiuti dallo stesso Galileo e che porteranno all’ideazione del telescopio”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il responsabile del Sistema Museale Chianti Valdarno, Nicoletta Matteuzzi e l’ex direttrice del Museo degli Argenti e Museo Stibbert, Kirsten Aschengreen Piacenti, che hanno parlato della mostra come occasione per favorire la partecipazione del territorio e conoscerne la ricchezza museale.

A Vallombrosa i visitatori toccheranno con mano l’interesse dei monaci che ha alimentato lo studio anche di discipline come l’astronomia, l’ottica, la matematica, la geometria, la meccanica, l’idraulica, la meteorologia. All’interno della mostra non mancherà naturalmente una sezione dedicata a Galileo con l’esposizione, per la prima volta, di un importante documento manoscritto dell’Abate Diego De’ Franchi nel quale si fa menzione del giovane filosofo tra i novizi dell’Abbazia di Vallombrosa.

La mostra è organizzata dal Comune di Reggello in collaborazione con l’Abbazia di Vallombrosa, Museo Masaccio di Arte Sacra, Sistema Museale Chianti Valdarno con il contributo del Consiglio regionale.

17/06/2014 15.01
Regione Toscana


 
 


Met -Vai al contenuto