Regione Toscana
Coworking: al via le domande per i lavoratori che condividono spazi e servizi
Parte la fase operativa di una sperimentazione, che rientra fra le azioni di Giovanisì, per aiutare i lavoratori, in particolare giovani ma non solo, ad affacciarsi nel mercato contenendo i costi e l'investimento iniziale.
Coworking al via in Toscana. Con l'avviso pubblico per la presentazione delle domande dei soggetti fornitori di servizi, parte la fase operativa di una sperimentazione, che rientra fra le azioni di Giovanisì, per aiutare i lavoratori, in particolare giovani ma non solo, ad affacciarsi nel mercato contenendo i costi e l'investimento iniziale.
Cos'è il coworking Condividere attrezzature, connessioni a banda larga o wi-fi, spazi fisici per ottimizzare risorse e usufruire di utili opportunità di scambio di conoscenze, contatti, professionalità. Tutto questo è il co-working, un modo di lavorare molto diffuso all'estero, che permette ai professionisti, in particolare giovani, di di affacciarsi nel mondo del lavoro contenendo i costi e l'investimento iniziale.
Un progetto in due fasi Per sostenere questa opportunità la giunta regionale, su proposta dell'assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, ha approvato una delibera che detta gli indirizzi per la costruzione di un elenco qualificato di soggetti fornitori di co-working in Toscana e per l'assegnazione di voucher a favore, in particolare, di giovani toscani, che desiderano entrare in uno dei co-working presenti nell'elenco.
"L'obiettivo di questa innovativa organizzazione del lavoro - spiega l'assessore - è quello di consentire l'inserimento nel mercato del lavoro e l'avvio di attività autoimprenditoriali e professionali, in particolare dei giovani, fornendo loro strumenti per fronteggiare i cambiamenti del mercato. Oltre ad essere un modo per favorire l'emergere di talenti e competenze, in molti casi in campi innovativi e destinati a rendere più dinamico il mercato, questa sperimentazione vuole anche sostenere figure professionali, in particolare giovani, che spesso sono escluse da latre forme di protezione sociale e faticano ad accedere agli strumenti del credito. Per questo, oltre a riconoscere formalmente il coworking come modalità di organizzazione del lavoro, la Regione agevolerà attraverso voucher i giovani che vogliono inserirsi in una realtà di co-working in Toscana".
Per ora si parte in via sperimentale grazie a due bandi. Con il primo, consultabile da oggi, si costituisce l'elenco qualificato dei soggetti fornitori di servizi coworking in Toscana .
Con un secondo avviso, verranno in seguito messi a disposizione i voucher individuali, cioè contributi a favore di giovani toscani che intendono entrare in una delle realtà inserite nell'elenco.
L'avviso che sarà sul Burt dal prossimo mercoledì e, come si è detto, da oggi visibile su Giovanisì, specifica i requisiti che devono avere i soggetti per l'inserimento nell'elenco, come, fra l'altro, essere iscritti nel registro delle imprese con sede operativa in Toscana che abbiano inserito fra le attività, appunto, il co-working, essere una struttura che condivide spazi fisici, attrezzature, sistemi informativi, servizi, avere accesso a banda larga o wi-fi.
La domanda La domanda può essere presentata a partire dal 16 ottobre e fino al 30 settembre 2015. L'Elenco dei fornitori qualificati di coworking verrà costituito e pubblicato entro la fine del mese successivo a quello in cui è avvenuta le presentazione. L'elenco verrà poi aggiornato mensilmente con l'aggiunta di eventuali nuove imprese o la cancellazione di altre.
10/10/2014 16.58
Regione Toscana