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Nel 2009 i superamenti dei valori giornalieri delle polveri sottili Pm10 a Scandicci furono 48, nel 2013 sono scesi a 22; in questi anni il calo registrato è stato costante, ovvero 38 giorni di sforamento nel 2010, 37 nel 2011 e 23 nel 2012. I dati sono quelli relativi alla centralina di controllo ambientale di fondo che si trova in via Mazzini (zona Allende e Molin Nuovo), e sono pubblicati nell’Annuario dei dati ambientali 2014 dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana Arpat. Gli sforamenti si riferiscono al superamento giornaliero del limite di 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo.

“La costante diminuzione del numero di sforamenti annui di Pm10 è accompagnata da altri dati positivi per la qualità dell’aria – dice l’assessore all’Ambiente Barbara Lombardini – ed è un fenomeno che ha diverse spiegazioni, tra le quali è fondamentale l’entrata in servizio della tramvia quattro anni fa. Questa portò alla conversione all’uso del mezzo pubblico su ferro di migliaia di cittadini, che prima utilizzavano veicoli privati come auto o scooter; oltre un milione di passeggeri al mese sul tram nella tratta tra Scandicci, il Quartiere 4 e il centro di Firenze rappresentano un dato importante. Tra le altre motivazioni c’è invece la diminuzione in valore assoluto degli spostamenti in città, dovuta anche alla crisi economica di questi anni”.

Altri dati che rappresentano un miglioramento complessivo e costante della qualità dell’aria riguardano le medie annuali di presenza di polveri Pm10 e di biossido d’azoto No2: nel 2009 la media annuale di Pm10 nell’aria era di 35 microgrammi per metro cubo, nel 2010 di 33 microgrammi, nel 2011 di 29, 27 l’anno successivo e 24 lo scorso anno (2013); il biossido d’azoto invece nel 2009 aveva una concentrazione media annua di 38 microgrammi per metro cubo, di 34 microgrammi nel 2010, di 33 sia nel 2011 che l’anno successivo e di 29 microgrammi per mc lo scorso anno. L’annuario dei dati ambientali 2014 dell’Arpat riporta per la centralina di rilevamento di Scandicci anche il numero di superamenti di media orari di 200 microgrammi per metro cubo di biossido d’azoto: soltanto cinque nel 2009, nessuno nei quattro anni successivi.