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Redazione di Met
'Il più felice dei miei giorni'. Moschella racconta Maria Cristina Ogier
Una biografia scrupolosa a quarant'anni dalla morte della giovane donna (1955-1974) per la quale la Diocesi di Firenze ha aperto il processo di beatificazione. Testimonianze inedite sulle guarigioni che le sono attribuite. Presentazione a Firenze venerdì 12 dicembre
E' appena uscita in libreria una biografia dedicata a Maria Cristina Ogier nella ricorrenza dei quarant’anni dalla morte e dei sessanta dalla nascita. Scritta da Duccio Moschella, cronista de La Nazione, è aperta da una prefazione di padre Bernardo Francesco Gianni, osb, priore di San Miniato al Monte.
Il volume Maria Cristina Ogier - Il più felice dei miei giorni (Sef) vuole ripercorrere i passi di Maria Cristina (1955-1974) proprio ora che si è aperta la fase diocesana del processo di beatificazione e propone alcune testimonianze inedite.
Padre Bernardo Maria Gianni presenterà venerdì 12 dicembre, alle ore 16, presso l'abbazia di San Miniato al Monte, con la partecipazione di Francesca Campana Comparini e dell'autore.
"I santi sono quelle persone nelle quali il Signore si può specchiare. La misura della nostra santità, al di là delle singole storie, è data da come sappiamo accettare la sua volontà. Maria Cristina Ogier (1955-1974) è stata in questo un esempio.
Malata di tumore da quando aveva quattro anni, affidandosi in toto all’infinitamente Altro è riuscita a realizzare imprese gigantesche per i poveri e i sofferenti prima di arrendersi all’incontro definitivo. - spiega l'autore - Ora, quarant’anni dopo la morte e a sessanta dalla nascita, questo volume ne ripercorre i passi, proprio quando si è aperta la fase diocesana del processo di beatificazione: un cammino biografico, arricchito da testimonianze inedite sulle guarigioni prodigiose avvenute per intercessione della ragazza che viveva “sognando il Paradiso” e per la preghiera di tanti.
Fin da bambina dama dell’Unitalsi, pronta a battersi in difesa della vita nascente e per le missioni, è stata una ragazza che ha lasciato il segno in quanti l’hanno conosciuta e nelle opere da lei iniziate e che ancora oggi continuano. Un esempio, soprattutto per i giovani, di come i cammini di santità non siano missioni impossibili".

Duccio Moschella (Firenze, 1966), cronista de «La Nazione», ha iniziato a collaborare al giornale appena uscito dal liceo Galileo, appassionandosi così tanto alla professione da ricordarsi di concludere gli studi al “Cesare Alfieri”, indirizzo storico-politico, solo sulla quarantina. Ha seguito sul campo le vicende della Fiorentina dal 1996 al 2001 per poi tornare in cronaca a occuparsi soprattutto d’informazione religiosa. Ammiratore di Antognoni, insieme ai colleghi Luigi Caroppo, Paolo Chirichigno e Marcello Mancini, gli ha dedicato una biografia: «Antognoni. Firenze e il suo campione». Affezionato alla montagna e all’isola d’Elba ha pubblicato alcuni racconti, ormai quasi introvabili, sul periodico «Lo Scoglio». È un cultore di storia contemporanea, macro e micro, legata soprattutto a Firenze e alla Toscana negli anni della seconda guerra mondiale, con un’attenzione speciale al periodo delle persecuzioni razziali.

Duccio Moschella, autore della biografia di Maria Cristina Ogier

Maria Cristina Ogier, "Il più felice dei miei giorni" (particolare della copertina)

03/12/2014 17.01
Redazione di Met


 
 


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