Provincia di Firenze
5 Stelle: Galardi si dimette dalla Città Metropolitana di Firenze
E ritira l'adesione al Movimento di Grillo con altri sei consiglieri comunali della provincia fiorentina
Nel corso di un incontro in Palazzo Medici Riccardi, Saverio Galardi, eletto dal Movimento 5 Stelle, ha annunciato le sue dimissioni da consigliere della Città Metropolitana di Firenze. Dovrebbe subentrare al suo posto il primo dei non eletti: Giovanni Policastro.
Galardi parteciperà alla prossima seduta del Consiglio metropolitano, mercoledì 10 dicembre, a motivo degli emendamenti presentati per i 5 Stelle agli articoli dello Statuto della Città che devono essere ancora approvati. Le cause all'origine delle dimissioni sono riconducibili al ripensamento in atto sulla gestione del Movimento, tanto che Galardi, che è anche consigliere comunale a Reggello, ha ritirato la propria adesione ai 5 Stelle insieme ad altri consiglieri comunali di altri Comuni: Tommaso Cuoretti (Londa), Matteo Gozzi (Borgo San Lorenzo), Mirko Margheri (Rufina), Antonio Ortolani (Reggello), Marco Parolai (Loro Ciuffenna) e Francesco Tapinassi (Rufina). Quasi tutti hanno partecipato all'incontro in Palazzo Medici Riccardi. (mb)
Si apre una nuova fase annunciata dagli esponenti politici in una nota da essi firmata e il cui testo è proposto di seguito:
"Noi abbiamo deciso di non aderire più al “Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo.it” perché è diventato chiaro che i principi fondanti alla base della nostra scelta di attivarsi nel movimento siano venuti meno. In particolare la gestione autoritaria e apicale dello stesso è in palese contrasto con il principio dell'uno vale uno e della democrazia dal basso.
La nostra decisione parte da una riflessione e da una sensazione di disagio che da tempo stava maturando per le tante domande che non hanno mai ricevuto risposta, la prima delle quali è il perché un movimento che fa della trasparenza il suo cavallo di battaglia non ha mai divulgato la composizione del suo staff , chiarito quale sia il suo ruolo nel MoVimento e spiegato perché sia praticamente impossibile interfacciarsi nonostante le numerose comunicazioni inviate dagli attivisti e dai portavoce. Questo atteggiamento non ha fatto altro che renderci consapevoli di dover essere autonomi e in questa totale autonomia abbiamo preso le nostre decisioni.
Tutte le nostre speranze di poter agire per modificare lo stato delle cose sono andate perse con l’incontro avvenuto a Bibbona giovedì 27 novembre, quando il Capo politico del MoVimento ha negato qualsiasi forma di dialogo sui temi e problemi riportategli dalla delegazione dei parlamentari. Alle preoccupazioni per la deriva presa dal movimento, è stato risposto che, nonostante i problemi degli ultimi tempi, i click sulle pagine di sua proprietà si
attestavano su numeri consistenti e costanti. Questo dimostra che la sua visione politica della salute del movimento si basa esclusivamente sul numero dei contatti, indipendentemente dai contenuti politici.
Tale gestione verticistica del Movimento si è poi manifestata in modo, per noi, inaccettabile negli ultimi giorni. La modalità dell’espulsione dei parlamentari, (avvenute con motivazioni dubbie e contravvenendo alle regole del gruppo parlamentare), diktat di Beppe Grillo, lede l’autonomia del gruppo parlamentare che doveva procedere come da regolamento nel quale è previsto che prima di procedere con la votazione in rete si debba fare una discussione, un contraddittorio ed un approfondimento dei fatti con conseguente espressione di voto dei portavoce nel merito dei fatti. Il successivo annuncio del nuovo “direttorio” è stata l’ennesima conferma della svolta autoritaria impressa al MoVimento. Tali decisioni sono cadute dall’alto, senza coinvolgere né i parlamentari né gli attivisti. Con questo passo il MoVimento assume i peggiori connotati di quella forma partitica che noi combattevamo e rifiutavamo.
Noi continuiamo ad identificarci nei principi e negli ideali che ci hanno portato ad essere attivi fino ad oggi e, allo stesso tempo, a perseguire gli obiettivi che ci siamo sempre posti da quando è nato il MoVimento.
Dichiariamo il nostro totale dissenso verso la deriva autoritaria e antidemocratica presa dal movimento e annunciano quindi alla cittadinanza e alle istituzioni di cui facciamo parte, l'uscita dall’organizzazione politica denominata “Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo.it”.
Affermiamo che il M5S infatti non persegue più i principi fondanti per i quali ci siamo attivati e che ci hanno portato a entrare con entusiasmo in tale forza politica.
Rispettiamo chi ha deciso di rimanere nel movimento e per quello che ci riguarda continueremo a collaborare sugli obiettivi che ci hanno sempre accumunato, lontano da influenze partitiche".
Saverio Galardi e il suo "gruppo di appartenenza" hanno anche diffuso un appello per la costituzione di un nuovo soggetto politico che "recuperi l'eredità degli ideali e dei principi fondanti del MoVimento 5 Stelle".
"Ci appelliamo a tutti i cittadini, i portavoce e gli attivisti di spiccato senso democratico che si rispecchiano in tutti i principi fondanti del MoVimento;
a tutti i parlamentari del MoVimento che non condividono più la deriva autoritaria instauratasi;
a tutti i gruppi della società civile che si attivano costantemente a tutela del bene comune e che si rispecchiano nei principi della democrazia partecipata;
affinché tutti si impegnino alla costituzione di un nuovo soggetto politico che, recuperando l’eredità degli ideali e dei principi fondanti del MoVimento 5 Stelle, dia luogo ad un reale cambiamento per il nostro Paese".
04/12/2014 12.40
Città Metropolitana di Firenze - Ufficio Stampa