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Regione Toscana
Emergenze e calamità: Carraresi, soccorritori esposti a traumi
In corso a palazzo Panciatichi la seconda edizione dell’evento formativo “Oltre il dovere”, organizzato dall’associazione Cerchio Blu in collaborazione con il Consiglio regionale

“Quella di oggi è una giornata di studio che rappresenta un contributo concreto all’approfondimento e alla ricerca delle possibili risposte ai problemi e alle difficoltà conseguenti a eventi critici che vedono coinvolti operatori delle forze di polizia o che comunque si occupano di emergenze e di soccorso”. Lo ha detto il consigliere Marco Carraresi portando i saluti del Consiglio regionale alla seconda edizione di “Oltre il dovere”, evento formativo organizzato dall’associazione Cerchio Blu in collaborazione con il Consiglio Regionale della Toscana, quest’anno centrato sull’impatto traumatico dell’emergenza, che si è svolto nell’Auditorium di palazzo Panciatichi.
Al centro della discussione i traumi dell’emergenza e le strategie e le tecniche utili ad evitare che i tanti disastri di cui sono testimoni i soccorritori lascino troppe cicatrici dentro di loro. “Gli eventi che rischiano di influenzare in maniera non secondaria anche l’attività futura dei soccorritori sono molti”, ha spiegato infatti Carraresi; “basti pensare alle possibili conseguenze sugli operatori a seguito del loro coinvolgimento in situazioni particolari quali risse, trattamenti sanitari obbligatori, arresti rischiosi, disgrazie che coinvolgono bambini, situazioni che richiedono l’uso delle armi, aggressioni personali, eventi di carattere terroristico, incidenti stradali con conseguenze gravissime se non addirittura mortali per la vittima, fino a quelle in cui si è testimoni della perdita della vita di un collega. Si tratta di esperienze tramautiche enormi, soprattutto di carattere psicologico, che hanno conseguenze, a volte immediate e a volte differite nel tempo, con riflessi sull’operatività e sull’efficienza degli operatori e anche sulla loro vita privata e affettiva”.
La giornata formativa si è svolta in due parti: al mattino si è tenuto un seminario durante il quale sono stati trattati diversi aspetti legati ad esperienze quali i servizi di ordine pubblico, l’operazione Mare Nostrum per il pattugliamento delle acque territoriali e il soccorso dei migranti, le possibilità concrete di alleviare i traumi vissuti dai soccorritori.
Nel pomeriggio è invece in programma un laboratorio didattico attivo per condividere esperienze traumatiche che saranno poi discusse assieme ai gruppi di sostegno attivi nella Polizia locale di Milano e nella provincia autonoma di Trento, questi ultimi formati proprio dal team di Cerchio Blu.
I lavori sono stati moderati dal comandante della Polizia locale di Udine Sergio Bedessi mentre la relazione introduttiva è stata a cura di Luigi Lucchetti, medico, psicologo, psicoterapeuta, dirigente superiore medico della Polizia di Stato. Sono intervenuti Giada Maslovarich, psicologa-psicoterapeuta, Roberto De Filippo, psicologo dell’emergenza del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Sottotenente di vascello Maila Venturi, psicologo della Marina Militare, Gianfranco Manera, Paola Garruto e Maurizio Ghezzi dell’Ufficio sicurezza della Polizia Locale di Milano, Stefania Bartoli, psicologa e psicoterapeuta Cerchio Blu. Presente anche il presidente dell’associazione Cerchio Blu, Graziano Lori. Hanno parteciparto alla giornata formativa le associazioni Aigesfos e Fervicredo, attive sul fronte dello stress da servizio degli operatori di polizia e in ambito di assistenza a vittime della criminalità e del dovere.

16/01/2015 15.53
Regione Toscana


 
 


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