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Un atto inqualificabile. Così lo definisce il presidente del Circolo Acli Aurora Graziano Biagiotti. Durante l’orario di apertura serale, dall’atrio del Circolo Acli Aurora di Strada in Chianti è stato portato via un manifesto storico delle Acli che risale agli anni 60, plastificato per renderlo più solido e in grado di sopportare il peso degli anni. Il manifesto non ha alcun valore commerciale – dichiara la segretaria Simona Forzoni. Ha invece valore storico ed etico. Rappresenta la lotta delle Acli per il diritto allo studio di tutti i giovani. Ricordo che fino ad allora era ancora in vigore la Riforma Gentile, che prevedeva un rigido sistema selettivo, per il quale riuscivano ad accedere ai più alti gradi d’istruzione solo i figli delle classi più agiate – continua la Forzoni. La maggior parte dei figli di operai, contadini, braccianti, artigiani e piccoli commercianti dopo la quinta elementare invece non poteva far altro che iscriversi alle c.d. “scuole di avviamento professionale”, dove venivano avviati al lavoro, senza alcuna possibilità di continuare gli studi e di migliorare la propria posizione sociale – rammenta la segretaria. Le Acli, insieme a molte altre associazioni, in quegli anni furono molto impegnate nell’azione di rinnovamento della scuola italiana. Fa molto dispiacere constatare come oggi ci sia chi, avendo avuto tutte le possibilità, non si degni di rispettare quello che è patrimonio della comunità e di cui intere generazioni non hanno potuto usufruire - conclude la Forzoni.