Regione Toscana
Regione. Publiacqua: Romanelli, rete da rinnovare, anche senza rischio amianto
Bramerini risponde in aula all’interrogazione del consigliere del gruppo misto. L’assessore: “In Toscana, su 33mila km di condotte acquedottistiche il cemento amianto è su 1.900 km; per rete gestita da Publiacqua su 7.100 km, il cemento amianto è su 247 km”
“Fibre di amianto assenti in quasi la totalità delle analisi effettuate, in una prima campagna di indagini e campionamenti, realizzati dai gestori del servizio idrico integrato”. Così l’assessore regionale all’Ambiente Anna Rita Bramerini ha risposto in aula ad un’interrogazione del consigliere del gruppo misto Mauro Romanelli sulla presenza di tubature in cemento amianto nella rete di Publiacqua.
“Apprezzo la notizia positiva che non ci sia rischio amianto immediato su cui produrre allarmismo – ha detto il consigliere regionale Romanelli – ma per precauzione, questa sarebbe l’occasione per portare avanti opere di svecchiamento delle tubature che hanno perdite consistenti”.
Bramerini ha precisato che l’Autorità idrica toscana ha completato il censimento delle reti di acquedotto realizzata in cemento amianto e che su 33mila chilometri di condotte acquedottistiche in Toscana il cemento amianto è poco più di 1.900 Km (il 6 per cento); nel caso relativo al territorio gestito da Publiacqua spa si parla di 247 Km di condotte in cemento amianto su 7.100 complessivi. Bramerini ha precisato “il rappresentante dell’ISPO ha riferito che l’istituto superiore di sanità ha costituito un gruppo di lavoro che ha definito metodica e metodologia dei campionamenti e controlli per la ricerca di fibre di amianto nelle acque. Questo porterà a risultati confrontabili”.
Alla richiesta di confermare l’impegno all’utilizzo di risorse interne da parte del gestore senza aggravio in bolletta per i cittadini, Bramerini ha precisato che la modalità di organizzazione dei controlli è facoltà dei gestori e che “i costi possono essere solo ricompresi in costi gestionali e da imputarsi a tariffa”.
“Gli oneri a carico dei cittadini per rifare le tubature – ha concluso Romanelli – segnano un passo indietro, dovrebbero essere a carico dei gestori e non in bolletta. (bb)
11/02/2015 13.31
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