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Redazione di Met
'Rosa dei tempi', presentazione a Firenze
Martedì 24 novembre 2015, ore 16.30, in Palazzo Panciatichi. Confronto a quattro voci sul libro di Michele Brancale
Martedì 24 novembre 2015, in Palazzo Panciatichi (via Cavour 4), Paolo Ciampi, Roberto R. Corsi, Paola Lucarini e Massimo Seriacopi presenteranno alle 16.30 il libro di Michele Brancale 'Rosa dei tempi'(Passigli editore), una bussola nelle stagioni della storia, un'ancora di fiducia nelle inquietudini, nelle conquiste e nelle attese del nostro tempo. Saluto di Eugenio Giani, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana. Letture a cura di Paola Lucarini. L'appuntamento è promosso dalla Presidenza del Consiglio Regionale e dall'associazione 'Sguardo e Sogno'.

La trama del libro di Michele Brancale si dipana a partire da questa domanda: che incidenza hanno le date nella nostra vita personale e in quella comune? Gli strumenti digitali e i telefonini, uniti a quella forza di inerzia che ha il duplice volto della fretta e del ripiegamento, rischiano di assuefare all'idea che tutto sia uguale. Ma non è così. Le date riportano agli eventi e al volto degli altri. “Il tempo è dono e memoria – spiega l'autore - è fioritura di occasioni possibili, festa della vita. Il tentativo è stato quello di tradurre tutto questo in versi, in storie quotidiane e in racconto per fare uscire date, tempi, volti, stagioni e ricorrenze dall’anonimato della fretta e delle abitudini”. 'Rosa dei tempi' (140 pp., 16,50 euro), con strumenti espressivi che attingono alla tradizione liturgica bizantina, ambisce a rispondere in modo aperto a queste domande e ai modi in cui si esprime lo spaesamento, dichiarando fiducia nella vita comune.
La prefazione è firmata da Gianni D'Elia: "Citando i cantari bizantini - scrive D'Elia - Brancale organizza molto bene il suo messale ideologico, evangelico, convinto, alternando al canone delle stagioni climatiche e naturali il rovello intorno al male storico e sociale... In fatto di sentimenti, la precisione di Brancale è mirabile, e denota la massima di Pasternak, secondo il quale il realismo non è un semplice indirizzo letterario, ma costituisce un particolare grado di artisticità, il livello più alto di precisione di un autore...".
Dunque una nuova prova per l'autore de 'La fontana d'acciaio' (Isaac Goldemberg parlò a riguardo di "una scrittura dove ogni ‘quadro’ possiede una tale potenzialità che al suo interno potrebbe essere nascosto un romanzo...”) e di Salmi metropolitani, “alambicco dove il cumulo di detriti del mondo si purifica – scrisse Antonio Tabucchi - Poeta “civile”? Mi sono posto la domanda leggendo queste poesie di Michele Brancale. In un certo senso sì, anche. Ma mi pare un aggettivo inadeguato, che non gli rende totale giustizia”. Per Paolo Ruffilli “un moderno e avvincente romanzo urbano in versi”

Michele Brancale (1966) vive e lavora a Firenze. Ha scritto le raccolte di poesie La fontana d'acciaio(2007, Polistampa), Salmi metropolitani (2009, Edizioni del Leone, a cura di Paolo Ruffilli, pref. di Antonio Tabucchi), La perla di Lolek (2011, Giuliano Ladolfi Editore) e A regime di brezza mite (2012, plaquette per Lucaniart). Rosa dei tempi (2014, pref. di Gianni D'Elia), è edito da Passigli.

L'invito per la presentazione di 'Rosa dei tempi' di Michele Brancale

16/11/2015 17.30
Redazione di Met


 
 


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