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Redazione di Met
'Ridurre le distanze, ascoltare nuove voci'
Quartetto di poesia martedì 19 gennaio alle Oblate di Firenze con Luca Giordano, Mikica Pindzo, Gian Piero Stefanoni ed Enrico Zoi. Letture di Massimo Blaco. Ore 16.30
La Biblioteca delle Oblate in collaborazione con le associazioni 'Sguardo e Sogno' e 'I Libristi' presenta a Firenze martedì 19 gennaio, alle ore 16.30, in via dell'Oriuolo 24, l'incontro 'Ridurre le distanze, ascoltare nuove voci' con i poeti Luca Giordano, Mikica Pindzo, Gian Piero Stefanoni ed Enrico Zoi. A cura di Michele Brancale, letture di Massimo Blaco. Coordina Paola Lucarini. Intervento di Mariella Bettarini.


Luca Giordano vive e lavora a Roma, dove è nato nel 1969. Del 2011 è la raccolta 'L'intruso' (ed. Il Foglio) mentre del 2013 è 'Passa dal corpo il cielo' per Gazebo. Giordano partecipa tra l'altro alla conduzione di laboratori d'arte sperimentale con i disabili.

Mikica Pindzo (Sarajevo, 1977) si è laureata in storia contemporanea con una tesi sulla propaganda ustaša nella Croazia di Ante Pavelic (1939-1945), e lavora come traduttore sociale da diversi anni. Per la Fondazione Fabbrica Europa ha partecipato alla traduzione di diversi spettacoli teatrali. Ha pubblicato la raccolta 'Una' (2007) nella collana 'Betulle nane' di 'Pagina Zero' e partecipato all'antologia 'Le voci, la città' per Cadmo (2008). Vive a Firenze.

Gian Piero Stefanoni è nato nel 1967 a Roma. Del 1999 la raccolta 'In suo corpo vivo' (Arlem edizioni), del 2008 'Geografia del mattino e altre poesie' (Gazebo), mentre del 2011 è 'Roma delle distanze' (Ed. Joker). Il suo ultimo libro, pubblicato dalla Gazebo di Mariella Bettarini e Gabriella Maleti è 'Da questo mare' (2013).

Enrico Zoi, classe 1959, fiorentino. Queste sono alcune delle opere da lui scritte: del 1985 è il primo libro di poesie 'Perle perline giù per la scarpata'. Con il racconto Dentro e fuori dal frigorifero (1998) è fra i vincitori del concorso nazionale Formiche rosse. Nel 2008 il pittore fiorentino Tommaso De Carlo pubblica il book Conchiglie, con dieci sue poesie. L’angelico lombrico (2011) per Romano Editore è la sua seconda silloge poetica.

Quattro sguardi sulla città

Mikica Pindzo, vive e lavora a Firenze e con notevole padronanza compone i versi sia in italiano che nella madrelingua, serbo-croato. Un tema portante della sua poesia è la lotta contro l'irresolutezza. C'è un timore di restare muti che Pindzo risolve in contemplazione: “Avete cambiato al fiume il corso/ avete fatto i lavori di notte/quella notte/c’ero anch’io/certa delle vie/e del letto del fiume/E ho visto scorrere l’acqua/giù per la collina lastricata/dolcemente lontana/decisa/a trovarsi una nuova/strada/avete messo le barricate/al nostro fiume/volete che diventi/viale/ci sono ancora i lavori/è ancora notte/improvvisamente/vengo via dall’acqua/che si è immersa nelle/nostre strade/a chiedervi il/conto e/non so più/parlare” (da 'Una', plaquette bilingue arricchita dalle illustrazioni di Hermann Albert).
Sull'idea di corpo come una città e la città come geografia di significati si esprimono in modo efficace Luca Giordano (L'intruso, ed. Il foglio, 2011; Passa dal corpo il cielo, Gazebo, 2013) e Gianpiero Stefanoni (Geografia del mattino e altre poesie, Gazebo, Firenze, pref.ne di Plinio Perilli, 2008; Roma delle distanze, Joker edizioni, 2011; Da questo mare, Gazebo, Firenze 2014). Scrive Giordano: “Passa dal corpo il cielo/ trova spazio e colora/ la rete dei tessuti./ Sento, so che non è solo terreno/ questo intreccio. Dentro anch'esso però/passa dal corpo”.
Di Gian Piero Stefanoni è stato edito da poco 'Da questo mare', dove si approfondisce il senso del legame tra l'uomo e la periferia nella metropoli: “Il male urla forte ma la speranza urla/ ancora più forte” - s'alza stridendo/ dai polsi la nuova Roma – già rovistando,/ già piegando i suoi vecchi tra i pensieri/e gli scarti – anche oggi dispersi, e insieme/ a Te colpiti in una scorta che non li fa/ più umani – piccoli topi, piccole rane/ che poi ingoiano tutto – casa e pensione ai figli”.
Enrico Zoi, fiorentino, nel 1985 pubblicò il primo libro di poesie. 'Perle perline giù per la scarpata'. La sua opera poetica più recente è L’angelico lombrico (2011) per Romano Editore. “La sua – ha osservato Mariella Bettarini – è una versificazione che striscia e vola, atterra e prende il largo su un reale da scoprire con poesia o contemplazione”. Ecco un suo testo sul conflitto esistenziale nella città trasfigurata in una spiaggia in cui provare a definire un percorso, mentre la mente cammina già altrove: “cammina – lui – sul bagnasciuga/ frangendo i flutti e la rena/ che come polvere attende/ il calpestio dell'uomo all'imbrunire/ delle speranze che l'avean nutrito/ cammina – lui – seguendo/ il cerchio dell'isola stregata/ e crede che l'impronta sua tracciando/ stia/una spirale/ ma/ limitrofa è la strada che percorre”. (mb)

Gian Piero Stefanoni

Luca Giordano

Enrico Zoi

La copertina de 'L'angelico lombrico' di Enrico Zoi

'Passa dal corpo il cielo' di Luca Giordano

'Da questo mare' di Gian Piero Stefanoni

L'antologia 'Le voci, la città', che contiene alcune poesie di Mikica Pindzo

Quartetto di poesia alle Oblate

10/01/2016 7.22
Redazione di Met


 
 


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