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Comune di Greve in Chianti
Abita e muore nel castello di Montefioralle l'ultimo discendente dei Vespucci
Greve, pezzo di Toscana navigratrice, a Montefioralle la casa dell'ultimo discendente della casata Vespucci. Il sindaco Sottani: “puntiamo alla rinascita di Montefioralle attraverso l'intervento di riqualificazione che partirà nelle prossime settimane”
Greve in Chianti, terra di grandi navigatori e cartografi, terra di speranze, di viaggi, di sogni e orizzonti, progetti e idee oltreconfine trasportati dalla forza del vento. A bordo di un veliero senza tempo che batte e corre sulla cresta dell’onda, sospesa tra storia, avventura e desiderio di conoscenza, il comune chiantigiano raggiunge e si lega al Nuovo Mondo. Accade cinquecento anni fa con il grevigiano Giovanni da Verrazzano (1485-1528) che, fluttuando per i mari del mondo arrivò a lambire le coste atlantiche e le sponde della baia New York, e qualche anno prima con il fiorentino Amerigo Vespucci (1454-1512), il celebre navigatore, profondo studioso di mari, che nel sedicesimo secolo sostenne l'idea di Cristoro Colombo ed esplorò l’America tanto da divenirne il padre putativo. Un legame che oggi si riscopre e si rafforza nel castello di Montefioralle, borgo tra i più suggestivi d’Italia, dalle caratteristiche medievali di elevato pregio sul piano storico-architettonico, sulla cui rinascita il Comune di Greve scommette con un complesso progetto di riqualificazione, in partenza nelle prossime settimane. L’intervento, finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze per un importo complessivo pari a 400mila euro, mira a riportare agli antichi splendori alcune delle parti più antiche del borgo.

“Si tratta di un’opera che segue la prima tranche di lavori realizzata alcuni anni fa per il recupero dell’antico torrino – commenta il sindaco Paolo Sottani – e prevede un'opera di rifacimento della cinta muraria, della scalinata che conduce alla parrocchia di Santo Stefano e di parte del selciato e della pavimentazione di alcuni tratti delle strade del borgo con l’utilizzo di materiale conforme allo stile del complesso storico architettonico”. “E’ una delle opere più rilevanti messe in campo dall’amministrazione comunale – aggiunge il sindaco - la dimostrazione di quanto importante sia per noi continuare ad investire sul pregio del patrimonio architettonico del territorio”. E’ qui, tra i vicoli, gli archi e gli angoli dove il tempo pare si sia fermato che visse e morì l’ultimo discendente maschio della casata Vespucci, nel diciannovesimo secolo. La presenza di Amerigo Cesare Vespucci (1822-1875) in un'abitazione all'interno del Castello di Montefioralle è la scoperta di uno storico locale Italo Baldini, appassionato ed esperto di storia, grazie alle cui ricerche negli archivi della famiglia Vespucci, in parte anche a Jesi, emerge per la prima volta dalla storia annebbiata dalla polvere del tempo, le vicende reali che legarono i Vespucci al Castello di Montefioralle. La storia ripercorsa ne “Gli ultimi Vespucci” di Italo Baldini, pubblicazione edita da Hollitzer e promossa dal Centro di Ricerche Studium Faesulanum di Vienna, descrive la parabola dell'ultima generazione che ebbe inizio nel 1804 con la nascita di Elena e si concluse con la morte di Ameriga Vespucci nel 1910. A Montefioralle la presenza e i sogni dei Vespucci giacciono per sempre. “In Amerigo - come riporta un testo di condoglianze dell'epoca - si spenge la prosapia dello scopritore del nuovo mondo”. Una lapide custodita all'interno della cappella del cimitero di Montefioralle dedicata alla morte dell'ultimo discendente testimonia ancora oggi che un pezzo della Toscana navigratrice affonda le sue origini a Greve. A distanza di secoli il viaggio continua e si riscopre attraverso il percorso di valorizzazione del castello

19/01/2016 9.38
Comune di Greve in Chianti


 
 


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