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Donne, ecologia e ambiente: storia di una storia recente
Perchè le mimose non sono importanti ma la storia e i lavori sulla memoria invece lo sono
Primi di febbraio 2007: ci troviamo, un gruppo di colleghe tra cui il Direttore Generale dell'Agenzia, in un laboratorio di analisi mediche con le pupille dilatate dall'atropina in attesa del controllo oculistico. Fuori è praticamente primavera: temperature insolitamente alte, cielo sereno.....non cade una goccia di pioggia da giorni e giorni. Parliamo delle stagioni di un tempo (che non ci sono più) e concludiamo (non siamo originali) che davvero, questo clima impazzito, ci preoccupa. Non ci preoccupa molto invece il fatto che le mimose quest'anno, per l'8 marzo, saranno già sfiorite. Anzi siamo quasi contente.....perchè concordiamo sul fatto che quel rametto ormai fa la felicità solo dei fiorai (e delle fioraie, nel caso).

Sarà per come è nato il discorso (clima-mimose-festa della donna), ma iniziamo a citare in ordine sparso i nomi di donne che, con il loro lavoro e la loro ricerca, hanno contribuito e contribuiscono alla conoscenza dell'ambiente, alla sua protezione e al dibattito sullo sviluppo sostenibile: sono tanti i nomi che ci salgono alle labbra ma non poi tantissimi. Intanto la visita finisce, un po' per volta ci salutiamo, ma evidentemente continuiamo a pensarci se il giorno dopo una di noi arriva in ufficio con il libro di Jan Paul Deleage "Storia dell'ecologia: una scienza dell'uomo e della natura" dentro cui si trova uno schema intitolato "Radici e ramificazioni dell'albero della conoscenza ecologica". Su una rosa di circa un centinaio di nomi di soggetti attivi tra l'800 e il 1950, uno soltanto è un nome di donna. E' davvero tutto?

A monte della curiosità circa il ruolo delle donne nelle discipline scientifiche e nella storia sociale e politica attinente lo sviluppo delle tematiche ambientali c'è la consapevolezza di dover tenere in conto i numerosi ostacoli che hanno limitato tale contributo. Norme e prassi hanno, per tutto l''800 e per parte del 900, limitato l'accesso delle donne all'istruzione pubblica e a certe professioni, specialmente scientifiche. Tale contesto sfavorevole è stato completamente superato: in Italia solo nel 1963 con l'abbattimento del divieto per le donne a entrare in magistratura (permangono tuttoggi ostacoli, diretti e indiretti, all'esercizio di alcune professioni e alle pari opportunità di carriera).

Da queste considerazioni al voler raccogliere in una sorta di repertorio i contributi delle donne che ci sono venute alla mente il passo è stato breve: perchè le mimose non sono importanti ma la storia e i lavori sulla memoria invece lo sono, soprattutto se pensiamo che alcune di queste donne hanno pagato con la vita il frutto del loro lavoro.

L'elenco che proponiamo è parziale e non esaustivo: ci proponiamo di arrichirlo e tenerlo aggiornato anche grazie ai vostri contributi che possono essere segnalati alla redazione.

Hellen Henrietta Swallow
Rachel Carson
Marie Sklodowska Curie
Irene Joliot Curie
Laura Conti
Francoise d'Eaubonne
Tina Merlin
Donella Dana H. Meadows
Dian Fossey
Vandana Shiva
Wangari Maathai
Arundhati Roy
Rigoberta Menchù Tum
Gro Harlem Brundtland
Carla Ravaioli
Ilaria Alpi
Eva Buiatti
Nohra Padilla
Berta Caceres

08/03/2016 11.52
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