Sabato 2 aprile 2016 sarà inaugurata nella Sala Barducci di Palazzo Medici Riccardi, alle ore 16.30, la mostra 'Con le nostre mani', il risultato di una ricerca a più tappe condotta dalla scuola di pittura Sole Costa, che quest’anno ha avuto come soggetto “le mani” e quello che con esse possiamo fare.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, escluso il mercoledì e, tranne che per il pomeriggio dell'inaugurazione, è visitabile fino al 14 aprile con il biglietto per il percorso museale di Palazzo Medici Riccardi.
La pittrice Andrea Sole Costa presenta le proprie opere e quelli degli allievi dei suoi corsi di pittura.
"Negli ultimi anni - spiega - ho proposto ai miei studenti lo studio di soggetti pittorici che richiedono un lavoro approfondito: gli occhi, il volto, le mani. Come la storia dell’arte ci dimostra , questi soggetti possono essere rappresentati in tanti modi e con svariati stili acquisendo, alle volte, un marcato intento espressivo".
Qualora, però, si volesse fare una rappresentazione realistica occorre addentrarsi nella conoscenza dell’anatomia che sommata ad un corretto uso del colore e della tecnica pittorica può consentire al pittore di realizzare opere di un livello qualitativo superiore, alle volte superando anche i confini del reale.
In tanti si chiedono quale senso abbia riprodurre un qualcosa che potrebbe essere ripreso da una macchina fotografica e a questo io non posso rispondere altro che il risultato ottenuto nei dipinti qui esposti non è assolutamente possibile ottenerlo con una fotografia.
Ognuno di questi dipinti è stato creato da una persona e non da una macchina. Per ognuno c’è stata una ricerca personale in cui la condizione prima era di scattare delle foto di mani di qualcuno appartenente alla nostra vita quotidiana, quindi l’impegno era anche cercare in quale situazione avremmo voluto rappresentare le “nostre mani”. La creazione dell’opera inizia nel momento in cui la immaginiamo.
A questa prima scelta seguono moltissime ore di lavoro.
Per questa serie di dipinti sono state proposte due misure di tele che ogni studente poteva scegliere. "Ho chiesto - sottolinea Sole Costa - di fare il disegno a mano libera aiutandosi con la tecnica della quadrettatura. Ognuno di loro ha prima disegnato su un foglio di carta della stessa misura della tela scelta. Alla fine del disegno, molto elaborato e curato, ho proposto l’applicazione di una antica tecnica di trasposizione del disegno sulla tela". Questa consiste nel riempire il retro del foglio disegnato con sanguigna a pastello secco e poi ripassare con una matita il disegno appoggiando il foglio alla tela In modo tale da riprodurne l’immagine .
La maggior parte delle tele sono state preparate con del gesso e colorate con una mano di ocra gialla.
Per la gamma cromatica è stata utilizzata la tavolozza 'Zorn', limitata a quattro colori: bianco, ocra, vermiglione e nero. L’uso di una gamma così limitata costringe il pittore a cercare tutte le possibilità prodotte dalla miscela di questi quattro elementi i quali, tra l’altro, si adattano particolarmente bene alla rappresentazione del carnato.
Prima di iniziare il dipinto, ogni studente ha sviluppato su carta un metodico campionario di sfumature possibili da comporre con questi colori
I dipinti sono stati eseguiti con la tecnica classica di pittura a olio “grasso su magro” a tre strati.
Oltre all’impegno tecnico, va posto in rilievo l’aspetto concettuale nelle varie proposte.
Ognuno degli studenti ha scelto liberamente la circostanza e la persona da fotografare. Per la mostra si sono raggruppati i dipinti per tema dando a ogni pannello un titolo che con l’aiuto deglli studenti è diventato un titolo in dialetto fiorentino in omaggio alla città che ospita Andrea Sole Costa da 32 anni.
La scelta di raggruppare i dipinti a seconda della scena che rappresentano è motivata dal fatto che con le mani possiamo fare talmente tante cose che sarebbe impossibile rappresentarle tutte però ci sono alcune attività alle quali ci viene più spontaneo rendere omaggio.
Tante sono le mani anziane le quali sono piacevoli a dipingere per le marcate caratteristiche anatomiche ma anche perché per l'appunto raccontano di più, raccontano di una vita vissuta, ci proiettano a dei ricordi di cure ricevute. Tante sono le mani che suonano uno strumento o che compiono atti creativi come se fossero le più sublimi delle azioni da compiere, altre mani amano, altre scherzano.
"Le mani - conclude Sole Costa - sono le parti del nostro corpo che silenziosamente ci consentono di ottenere e di produrre la maggior parte delle cose che la mente e il cuore desiderano e sono fatte con un meccanismo molto complesso il più delle volte incomprensibile. Ma…come dico sempre ai miei allievi le nostre mani non pensano e non decidono sono solo lo strumento della nostra anima. Abbiamo cercato di render loro omaggio".
Andrea Sole Costa:
http://www.andreasolecosta.com/biografia.asp
In allegato: la scheda con gli artisti che partecipano alla mostra e un particolare dell'opera 'Evvai' di Andrea Sole Costa