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APT FIRENZE: L A MOSTRA DI " VITTORIA ROMEI"
Dal 1 – 14 marzo 2003

Caffè Storico Letterario “Giubbe Rosse”
Piazza della Repubblica - Firenze
Inaugurazione sabato 1 marzo ore 17.30

Mostra Vittoria Romei


Oltre le marine, Vittoria Romei espone alcuni autoritratti, eseguiti nella maniera propria di esecuzione di questo genere pittorico, che contempla l’uso di uno strumento indispensabile. Questo strumento, carico di fascino, ha mutato funzione nei secoli, contribuendo a creare confusione in alcuni studiosi che scambiano lo strumento di oggi con quello dei secoli passati. L’accantonamento di questo strumento da parte di coloro che credono che un autoritratto sia la copia di una fotografia, ha contribuito ad impoverire la pittura di un elemento indispensabile: l’immagine della stereoscopia. La stereoscopia è propria della visione umana, ed è possibile solo grazie ai due occhi posti su un unico piano; gli esseri viventi che hanno gli occhi posti lateralmente, come i cavalli o gli uccelli, non hanno questa prerogativa. Gli apparecchi ottici, sono monoculari, perciò solo la nostra esperienza decodifica per tridimensionali situazioni bidimensionali. Solo la sintesi della visione binoculare, con la preparazione culturale e la maturazione artistica, rende alle immagini non l’idea della cosa, ma la sensazione della cosa. Questo strumento è lo specchio. L’immagine virtuale che si crea sulla superficie riflettente, è una realtà che svanisce solo quando si confronta con la “realtà reale”.



Vittoria Romei
1-14 marzo 2003
Giubbe Rosse, Piazza della Repubblica Firenze
Inaugurazione sabato 1 marzo ore 17.30



SOTTO LA LUCE DEL SOLE
Pitture della riviera Apuoversiliese


Per Vittoria Romei, fare pittura è un po’ come fare musica per Mozart. Così spontanea, così naturale, quasi fosse l’unica soluzione possibile. Questa è l’apparenza, che in pittura è l’essenza, essendo la pittura l’arte dell’apparire. Non c’è quindi possibilità d’inganno o altra verità oltre ciò che è visibile.
Per chi sa leggere fra le pennellate però, salta subito all’occhio una struttura solida, frutto di ricerca meticolosa che non tralascia alcuna possibilità. Le variazioni sul tema, mi suggeriscono le note del Clavicembalo Bachiano, appagato solo dopo aver usato tutte le possibilità offerte dal nuovo sistema temperato.
Di Vittoria mi sono sempre chiesto se è una pittrice che suona, o una musicista che dipinge. La pittrice o la musicista si rivela, come l’immagine riflessa in uno specchio, nel riscontro con la realtà. Così quando è al piano appare una musicista che tra l’altro dipinge. Mentre al cavalletto, la musica assume l’aspetto di attività secondaria.
Dei due mondi, dei suoni e dei colori, il senso della realtà, più che con la vista, si avverte con l’udito. Difficilmente si perdona un’esecuzione musicale in cui è inserita, inaspettata, una nota estranea. Non occorre avere l’orecchio assoluto, ne conoscere il brano, salta all’udito comunque. In pittura, spesso, più che clemente, l’occhio non si offende in quanto non percepisce più i valori e gli accordi cromatici. L’essere musicista per Vittoria, si rivela nell’uso del colore con l’occhio assoluto. Le composizioni, tengono conto di tensioni e rilassamenti, come in musica gli accordi dissonanti e consonanti. La rappresentazione, stimata dal punto di vista cromatico e compositivo, si astrae dalla realtà, senza nulla cambiare sotto la luce del sole.

Vittoria Romei ritorna a Firenze dopo un‘assenza di cinque anni. In questo lustro ha concentrato l’attività espositiva in Versilia, patria di adozione. Il corpo della mostra è costituito da opere gentilmente prestate da vari collezionisti.


Vladimir Swarovski

24/02/2003 12.48
Agenzia per il turismo Firenze


 
 


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