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Regione Toscana
Simboli religiosi: inasprire le pene per chi offende
A maggioranza il Consiglio regionale approva una mozione per sanzioni più pesanti nel caso di delitti contro il sentimento religioso. Interventi di Casucci, Sarti, Vada, Donzelli, Spinelli
Il presidente e la Giunta regionali devono attivarsi presso il Parlamento e nella Conferenza Stato-Regioni, perché siano inasprite le pene già previste dal Titolo IV del Codice penale per i delitti contro il sentimento religioso e la pietà dei defunti. E’ quanto prevede una mozione, approvata a maggioranza dal Consiglio regionale, preoccupato dai sempre più frequenti episodi di danneggiamento e vituperio dei simboli delle tradizioni religiose che si verificano nel nostro paese, in particolare immagini sacre della tradizione cristiana. Sono stati ventiquattro i voti favorevoli, tre i contrari e sette le astensioni.
Il nostro ordinamento (articolo 404 del Codice penale) prevede che chiunque, in un luogo pubblico o destinato al culto, offenda una confessione religiosa o vilipenda cose che siano oggetto di culto, oppure commetta tutto questo in occasione di funzioni religiose, sia punito con la multa da mille a cinquemila euro. Chiunque, invece, distrugga, deteriori, imbratti o renda inservibili cose destinate al culto, pubblicamente e intenzionalmente, è punito con la reclusione fino a due anni.

“Il culto è un patrimonio individuale e collettivo irrinunciabile per i credenti – ha sottolineato Marco Casucci (LN), primo firmatario – Abbiamo assistito alla decapitazione di una madonnina a Monticello, sull’Amiata, alla violazione del presepe in piazza del Campo a Siena, ad episodi simili a Populonia, a Montelupo fiorentino, Arcidosso”.

“Lo scempio ed il vilipendio di ogni confessione religiosa sono odiosi – ha replicato Paolo Sarti (Si-Toscani a sinistra) – Ma le pene devono essere bilanciate e questo non è il nostro compito. Dovremmo, invece, lavorare di più sulla cultura della tolleranza”. A suo giudizio il rispetto di tutte le religioni si ottiene solo con la laicità dello Stato. Per questi motivi ha annunciato il voto negativo.

“Lo spirito della mozione è ispirato alla libertà religiosa ed al rispetto di tutte le confessioni, come previsto dalla nostra Costituzione – ha rilevato Valentina Vadi (Pd) – Anch’io sono convinta che occorra lavorare di più sulla cultura della tolleranza”.

“La difesa dei simboli del cristianesimo non ha motivazioni religiose, ma è una tutela della nostra identità, storica e culturale – ha affermato Giovanni Donzelli (FdI), esprimendo perplessità sul testo – Le altre religioni hanno il diritto di esistere ed esprimersi, il diritto di culto è fondamentale, ma ritengo che in Italia debba essere tutelata anche la libertà di scherzarci sopra, di poter fare una vignetta che prenda in giro Maometto. Allora non posso essere io a chiedere di inasprire le pene per le offese verso qualunque religione. Lo Stato deve rimanere laico”.

Serena Spinelli (Pd), in dissenso con il proprio gruppo, ha annunciato voto contrario. “Non è compito di un Consiglio regionale intervenire su un inasprimento di pene per i delitti contro il sentimento religioso – ha osservato – Dovremmo condannare qualunque gesto che danneggi il patrimonio pubblico e la libertà delle persone. Altrimenti rischiamo una deriva pericolosa”. (dp)

01/02/2017 18.38
Regione Toscana


 
 


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