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Firma della Carta di Bologna per l’ambiente
Città Metropolitane protagoniste della tutela dell’ambiente e della promozione di uno sviluppo sostenibile
Firma della Carta di Bologna per l’ambiente
“Noi sindaci riteniamo che le città e le comunità locali possano davvero essere il motore fondamentale della transizione ecologica, che avrà importanti ricadute anche sullo sviluppo economico del Paese. Per questo intendiamo assumerci tutto l’impegno e la responsabilità che sono necessari”. Lo ha sottolineato Virginio Merola, Sindaco della Città metropolitana di Bologna, presiedendo la firma della Carta di Bologna per l’ambiente, il primo protocollo di questo genere, a livello nazionale, che vincola le città metropolitane a svolgere un ruolo da protagoniste della tutela dell’ambiente e della promozione di uno sviluppo sostenibile.
Dai rifiuti alla qualità dell’aria e delle acque, dalla transizione energetica alla mobilità sostenibile, sono otto i macro obiettivi individuati dalla Carta di Bologna per l’Ambiente da inserire nelle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile. Leggi l'intervento del presidente del Consiglio Nazionale Anci Enzo Bianco. Da parte sua il presidente dell'Anci Antonio Decaro, in un videomessaggio inviato ai suoi colleghi riuniti a Bologna, ha ricordato come "la firma della Carta abbia un forte significato simbolico, una vera sfida per tutti gli amministratori. E' come se tutti i sindaci lavorassero insieme per lasciare ai propri figli un mondo migliore di quello che abbiamo trovato".
Promossa dalla Città metropolitana di Bologna, in occasione G7 Ambiente, ospitato nel capoluogo emiliano l’11 e 12 giugno, la Carta è stata sottoscritta alla Rocchetta Mattei (Grizzana Morandi - Bologna) dalle Città metropolitane di Bologna, Milano, Torino, Firenze, Bari, Roma, Catania (presenti) e Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Genova e Palermo (che hanno inviato la propria adesione formale non potendo intervenire), alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. (guarda la fotogallery). Merola ha ribadito che come sindaci metropolitani “siamo pronti a misurare in modo trasparente, attraverso la definizione di obiettivi quantitativi e temporali, il nostro progresso verso il conseguimento dei traguardi degli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile (SDGs)”. Lo stesso primo cittadino felsineo ha espresso l’augurio che “il governo elabori un’Agenda urbana nazionale, garantendo alle città le risorse economiche e lo scenario normativo adeguato a tradurre i propositi in azioni concrete”.
Bologna si pone come capofila di questo patto delle Città, avendo già da anni avviato un percorso che la vede impegnata sotto il profilo della sostenibilità sia nella tutela del territorio (le aree tutelate rappresentano un terzo dell'intero territorio metropolitano bolognese) che nel coinvolgimento attivo di cittadini e imprese nel segno di una ‘città resiliente’, capace di adattarsi positivamente al cambiamento ed esserne promotrice. Ai primi posti nelle classifiche internazionali sul fronte della governance, il capoluogo emiliano si distingue tra le città metropolitane per essere modello per l’ecosistema urbano e il basso consumo di suolo, gode di un’alta densità di verde urbano, presenta un ridotto livello di consumi idrici ed è tra le più attive nella riduzione dell’impatto ambientale dei mezzi di trasporto. (gp)

09/06/2017 10.30
Anci


 
 


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