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Regione Toscana
Bilancino: il dibattito sull’Accordo per la gestione
Gli interventi di Paolo Marcheschi (FdI), Tommaso Fattori (Sì Toscana), Giacomo Giannarelli (M5S), Fiammetta Capirossi (Pd), Monica Pecori (gruppo Misto), Serena Spinelli (Art.1.Mdp)
Paolo Marcheschi (FdI) ha espresso dubbi sull’iter seguito per la comunicazione al Consiglio dello schema di accordo per la gestione dell’invaso di Bilancino. “Discutiamo su una decisione già presa mentre il Consiglio deve essere informato prima della stipula dell’accordo” ha detto citando l’articolo 4 comma 4 della legge 14/2014 già ricordato dall’assessore Remaschi nella comunicazione resa all’aula. “Ricordo bene – ha continuato – la discussione fatta nel 2014 ed è evidente che oggi stiamo discutendo di una delibera di Giunta già presa. Il ruolo del Consiglio è assolutamente ininfluente. Potevamo proporre un indirizzo o un commento politico”. Parlando di invaso come risorsa importante per il territorio, Marcheschi ha ricordato il dibattito sulle “gestioni passate” e su “procedimenti penali” arrivati “ancor prima della sua costruzione”. Sulla proprietà della Regione che “deve essere saputa gestire”, il capogruppo ha lamentato l’assenza di una cabina di regia necessaria a gestire le funzioni prioritarie dell’invaso, ma anche lo sviluppo turistico. E sul quadro economico, sulla tenuta dei costi, Marcheschi si è augurato un “approfondimento anche a posteriori”. “La mia richiesta di rinviare la comunicazione in commissione – ha detto anticipando i contenuti della proposta di risoluzione presentata e approvata a maggioranza dal Consiglio – era per procedere a un esame più accurato”. Una proposta che ha incassato il favore di Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra, che ha annunciato infatti il voto favorevole alla proposta di risoluzione di Marcheschi, come pure, per altro, il voto favorevole alla proposta di risoluzione presentata dal M5S “perché qui si tratta concessione al gestore del servizio idrico integrato che sperabilmente, dopo il 2021, potrebbe essere un soggetto di diritto pubblico e non la società per azioni mista”, ha spiegato Fattori. Un punto anche al centro dell’intervento di Giacomo Giannarelli, che ha così contestualmente illustrato la propria proposta di risoluzione di M5S: “L’accordo dovrà essere sottoscritto da Regione Toscana, ente pubblico, Comune di Barberino, ente pubblico, Autorità Idrica Toscana, ente pubblico e da un concessionario servizio idrico regionale, pubblico e privato (Publiacqua, ndr): quest’ultimo è un soggetto in scadenza”. “Come possiamo scrivere un accordo prevedendo tempistiche e scadenze diverse dalla concessione del soggetto che lo sigla?” si è chiesto il consigliere. La perplessità, ha spiegato all’aula, nasce dall’ articolo 3 dell’Accordo, laddove si parla di “concessione che ha durata pari a quella della concessione idropotabile, con termine al 30 giugno 2047”. Di qui la richiesta di emendamento all’Accordo per stabilire che la durata sia “uguale alla concessione idropotabile”.

Fiammetta Capirossi (Pd) ha ringraziando la Giunta per un accordo che “va nella direzione delle istanze portate avanti da tutto il territorio per anni”. Richiamati i passaggi anche amministrativi più significativi, Capirossi ha ripercorso le tappe del lavoro portato avanti sin dal 2014 e ricordato la mobilitazione per “perseguire un sogno: la prospettiva della valorizzazione dell’invaso, con ritorno economico, turistico e ambientale per tutto il territorio”. Concorde sulla richiesta di un approfondimento in commissione, la consigliera ha annunciato il voto favorevole alla proposta di risoluzione di Marcheschi subordinandolo ad un emendamento poi accolto e votato dall’aula: la previsione dell’audizione del sindaco di Barberino e anche dell’Università di Firenze, Dipartimento di architettura, che ha predisposto su indicazione comune un master plan con alcune idee su quello che può essere lo sviluppo successivo dell’invaso. “Seguirà un procedimento di informativa e partecipazione con la cittadinanza e tutti gli attori che vorranno intervenire” ha informato la consigliera. Riguardo alla proposta di risoluzione del M5S ha osservato che la concessione idropotabile è in mano ad Autorità Idrica Toscana, “quindi va bene così”.

Anche Monica Pecori (gruppo Misto) ha condiviso “le perplessità manifestate da chi richiedeva un preliminare approfondimento in Commissione”, e ha perciò definito indispensabile approvare la risoluzione di Marcheschi e opportuno approvare la risoluzione di M5S, posto che “non è molto chiaro che la gestione fino al 2047 interessa Autorità Idrica Toscana e non il gestore Publiacqua”. La consigliera ha comunque ricordato che “Publiacqua avrà dei soldi pubblici e ha profitti intorno a 30 milioni annui: potrebbe operare nella gestione con soldi propri”.

Anche Serena Spinelli (Mdp-Art.1) ha ringraziato giunta e assessore per un accordo che “parla con il territorio” dove “il tema della configurazione più stringente della governance su Bilancino è sentito”. “Benissimo anche gli approfondimenti in commissione”, ricordando comunque che, rispetto agli enti locali del Mugello, quello in discussione “è un accordo su cui si è lavorato molto e sul quale sono state spese tante energie”. “E’ quasi incomprensibile che questo territorio non abbia lo sviluppo turistico che si merita, non si capisce nemmeno più che questo è un invaso non naturale”. Spinelli si è poi detta “Non convinta” rispetto alla risoluzione M5S: “Come si può stringere un accordo che ha competenze economiche, un master plan, e finalità molto più ampie, al tema di ripubblicizzazione dell’acqua?” ha detto rivolgendosi ai banchi pentastellati: “I soggetti che gestiranno l’acqua ci saranno comunque”.

06/06/2018 17.35
Regione Toscana


 
 


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