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Non-profit in provincia di Firenze
CPIA1 Firenze sedi carcerarie Sollicciano-Gozzini-Meucci, partita di softball a Sollicciano
Un progetto realizzato da Simona Grateni, dall'ex l'ex manager della nazionale italiana femminile Marina Centrone, in paternariato con il Comitato Regionale Toscana Baseball e Softball
Sabato 21 luglio 2018, dalle 9 alle 12, sul campo sportivo di Sollicciano si è svolta una partita di softball tra un gruppo di detenuti di Sollicciano e gli atleti della Società Softball Sestese.
La partita è arrivata a conclusione di uno dei molteplici progetti scolastici, realizzati all'interno delle carceri fiorentine dal CPIA 1 Firenze, che si è svolto tra maggio e luglio di quest'anno e ha coinvolto 30 allievi della scuola dell'ordinario maschile, di nazionalità diverse. il progetto è stato realizzato e condotto dall'ins. Simona Grateni, dall'ex l'ex manager della nazionale italiana femminile Marina Centrone e in paternariato con il Comitato Regionale Toscana Baseball e Softball.
"Nel contesto carcerario "L'attività ricreativa e sportiva ha un particolare significato nel quadro del programma rieducativo che, per come è concepito dalla Legge n. 354 del 1975, è inteso a promuovere lo sviluppo armonico e globale della personalità del detenuto."
Il progetto si è svolto all'interno dell'Istituto in palestra e/o campo da gioco; nell'anno scolastico 2018/19 l'insegnante proverà, di nuovo, a proporlo anche presso la sezione Femminile.
Il progetto è unico nel panorama scolastico, carcerario, sportivo nazionale.
Per la cronaca Sollicciano 8-Sestese 6.

Abstract del progetto (descrizione sintetica della proposta progettuale)
Il progetto intendeva offrire alle persone recluse presso la Casa Circondariale N.C.P. di Sollicciano la prospettiva di una possibile e completa integrazione dando loro la possibilità di realizzare le proprie capacità atletiche, di fare squadra e condividere una tattica di gioco. Perché lo sport, unito all'attività scolastica, può essere un veicolo di socializzazione e di reintegrazione sociale. Ciò si verifica, soprattutto, negli sport di squadra e comunque nelle attività fatte in gruppo: esistono delle regole, sia quelle che riguardano il gioco stesso (baseball/softball) che sono preesistenti, sia quelle che riguardano la preparazione tecnica ed atletica, che ogni gruppo si dà liberamente, tenendo conto della propria esperienza. Il progetto prevede il sostegno all'attività sportiva come fattore di recupero e integrazione sociale all'interno di un luogo di particolare fragilità, disagio e disadattamento per favorire l'inclusione delle persone recluse in quanto adulti socialmente svantaggiati per le cause più differenti, e che solitamente presentano alcune delle seguenti caratteristiche: periodi di carcerazione più o meno lunghi; esperienze di tossicodipendenza o alcoldipendenza; assenza dei diritti minimi di cittadinanza (stranieri irregolari); un ambito relazionale di forte disagio, di esclusione o autoesclusione; scarse o nulle competenze tecniche lavorative, comunque poco spendibili sul territorio; incapacità a svolgere le funzioni minime genitoriali, in caso di presenza di minori.

22/07/2018 10.25
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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