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Edilizia scolastica, grave situazione rappresentata da Legambiente. UNCEM: nei piccoli comuni, bene i progetti e le realizzazioni di "Scuole di Valle, green e antisismiche
Marco Bussone Presidente UNCEM sottolinea come Per l'edilizia scolastica è evidente servano più risorse per la messa in sicurezza, per l'antisismica e per la realizzazione di nuovi edifici piuttosto che per la ristrutturazione dei vecchi spesso difficilmente riammodernabili
"Il dossier Ecosistema Scuola di Legambiente descrive una situazione complessa e una fragilità che i Sindaci conoscono bene. Per l'edilizia scolastica è evidente servano più risorse per la messa in sicurezza, per l'antisismica e per la la realizzazione di nuovi edifici che, almeno nei territori montani e nelle aree ad alta concentrazione di piccoli Comuni devono essere sempre più 'di valle'. È spesso utile, come è avvenuto negli ultimi anni anche grazie alla Strategia Aree interne e a una buona pianificazione tra più Enti locali, chiudere vecchi edifici difficilmente ammodernabili per costruirne invece uno nuovo, moderno, in bioedilizia, ecosostenibile, antisismico, sicuro, che possa ospitare gli studenti di più Comuni limitrofi, studiando una buona rete di collegamenti con il trasporto pubblico. La Snai ha permesso di fare questo passo in molte zone del Paese. In Piemonte, ad esempio, sono molto virtuosi i casi di Graglia in Valle Elvo e di Monterosso Grana in Valle Grana. I piccoli plessi con pochi studenti sono stati chiusi e i nuovi edifici sono perfetti. Questa è la direzione che auspichiamo e che deve essere premiata nei prossimi bandi". Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, che richiama quanto fatto in primavera in Piemonte con la ricognizione delle necessità relative all'edilizia scolastica promossa dalla Regione verso il nuovo piano 2018-2020. Le graduatorie (allegate alla mail) sono ancora provvisorie ma danno un'idea delle molteplici necessità di intervento. "Uncem ha voluto venisse inserito in principio premiante, nei punti in graduatoria, delle 'scuole di valle' - prosegue Bussone - Ci crediamo e anche i Sindaci oggi sfidano convintamente il campanilismo. Si concentrano così risorse economiche su nuovi edifici, mentre i vecchi vengono usati per fare altro o anche demoliti con una ricostruzione sullo stesso perimetro, con la possibilità di aumentare le cubature. Le scuole di valle nate, nelle Alpi e negli Appennini, prevedono non solo che gli studenti scendano a valle, come ormai succede per troppi servizi pubblici, bensì che l'edificio sia posto a metà della valle e, dati gli alti standard di benessere e qualità educative individuate in spazi sicuri e piacevoli, molti studenti salgano dal fondovalle, consentendo una vivacità dei territori montani che fa bene alle comunità. Questo è il modello per ripensare i servizi. Modello che deve ispirare l'assegnazione di nuove risorse. E va connesso al trasporto. L'abbiamo già sottoposto al Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti, evidenziando i casi pilota e la loro virtuosità".

30/08/2018 12.13
Uncem Toscana


 
 


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