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Comune di Impruneta
Area scolastica di Impruneta, località “Sassi Neri” - Piazza Bandinelli - Presenza di metalli ed amianto naturale nel terreno
Il sindaco risponde a cittadini ed associazioni
Come ormai noto a molti cittadini ed associazioni, l'Amministrazione comunale ha avviato, alcuni anni fa, un percorso volto alla realizzazione delle nuove scuole di Impruneta, ed a tale scopo è stata individuata l’area posta in località “Sassi Neri”, ritenuta idonea ad accogliere il nuovo polo scolastico.
Le ragioni di siffatta scelta dipendono dal fatto che il terreno è attualmente nella piena proprietà e disponibilità del Comune, ma soprattutto per la sua ubicazione, infatti oltre essere un ambito di alto pregio paesaggistico, la zona non vede problemi di traffico o di parcheggio ed è a brevissima distanza dal centro del paese. Tutto questo pone serie premesse per un nuovo polo scolastico di qualità, con ampia e agevole fruibilità.

Fondamentale al fine di fornire, mi auguro, esaustivi chiarimenti alle reiterate richieste e alle segnalazioni pervenute, è ripercorrere non solo la vicenda occorsa ma anche le azioni sino ad oggi assunte da questa Amministrazione, e soprattutto gli approdi cui si è pervenuti in ragione delle indagini svolte e dei pareri acquisiti da parte degli Enti competenti.
Ciò al fine precipuo di evitare di incorrere in fraintendimenti, ma anche per ribadire come questa Amministrazione abbia – sino ad oggi - improntato la sua azione non sono nel rispetto della legge, ma adottando criteri di massima precauzione e ciò al fine di scongiurare rischi sanitari di ogni genere.

A seguito della definitiva redazione della progettazione, la cui elaborazione è stata condotta con il massimo coinvolgimento dei docenti, dei genitori e dei fruitori finali, attraverso un percorso partecipativo trasparente e proficuo, è stato dato avvio alle operazioni, necessarie e preliminari all'inizio dei lavori dell’appalto, concernenti la cosiddetta “bonifica da ordigni bellici esplosivi residuati bellici” o, per meglio dire, di verifica sulla presenza o meno di ordigni.

Debbo sin da subito precisare come, inizialmente, le dette operazioni non hanno visto o comportato scavi o movimenti di terreno, avendo la ditta proceduto per mezzo di una strumentazione (georadar) e quindi attraverso indagini solo strumentali.
Durante le dette operazioni, in una parte dell'area, si è rilevata la presenza di anomalie ferromagnetiche, e queste sembravano poter essere attribuibili alla possibile presenza di materiale eterogeneo di riporto nello strato superficiale del suolo.
Sono stati eseguiti alcuni scavi al solo scopo di eliminare la suddetta anomalia e quindi poter verificare l'eventuale presenza di ordigni bellici anche negli strati del terreno sottostanti, anche in questo caso con le sole apparecchiature e strumentazioni.
Ciò tuttavia non è stato sufficiente, e l'anomalia riscontrata continuava a persistere, per tali ragioni si è provveduto a far analizzare alcuni campioni dei terreni, anticipando operazioni che sarebbero stata comunque necessarie prima dell'inizio dei lavori.
Le analisi hanno evidenziato la presenza di alcuni parametri (metalli) aventi una concentrazione superiore ai limiti di legge previsti per le aree agricole e per quelle a verde pubblico. Fin da subito, per le caratteristiche geologiche del suolo, è apparso evidente che si trattava di “valori di fondo naturale” non riconducibili a contaminazione antropica.
Circostanza questa che in ogni caso non ha determinato un arresto o un disinteressamento nelle iniziative. Come prescritto dalla normativa ambientale vigente, si è provveduto alla prescritta notifica di potenziale contaminazione alla Regione, all'Arpat, alla USL ed alla Prefettura (7 marzo 2017). Ed è iniziato il percorso previsto dalla normativa in materia per accertare le reali condizioni naturali dei terreni, tramite predisposizione del Piano di “caratterizzazione” dell'area, in stretto contatto con Arpat e previo ottenimento dei pareri dei soggetti competenti in materia ambientale ed igienico-sanitario (Regione, Arpat, USL), ottemperando anche a nuove disposizioni entrate in vigore nell'agosto 2017 per la gestione delle terre di scavo ed avendo cura e di verificare la presenza di amianto naturale nelle rocce, poi confermata dalle analisi svolte da un’impresa specializzata sotto la supervisione dei tecnici Arpat.
Procedimento questo che – come loro noto – si è concluso col verbale della conferenza dei servizi, del 30.7.2018, che ha approvato le indagini svolte ed ha confermato l’origine naturale di quanto rinvenuto. Ma soprattutto ha assunto come – ed al di là del superamento di alcuni parametri – allo stato attuale - non vi è la necessità (e quindi insussistenti sono i rischi e pericoli) di alcun intervento di bonifica.
Va da sé che nel proseguo saranno condotte ulteriori valutazioni e approfondimenti sulla base della progettazione che verrà assunta e poi delle opere che saranno eseguite.

È allora doveroso puntualizzare come da un lato quanto sino ad oggi effettuato sull’area non abbia comportato rilevanti alterazioni del suolo, ma soprattutto come allo stato attuale non vi sia l’obbligo di attuare interventi di bonifica, né approfondimenti ultronei, che viceversa saranno svolti a seguito delle predisposizione del progetto (che ovviamente rappresenterà anche i movimenti di terra da operare).

Ciò, ancorché se ne voglia dare una diversa lettura, trova piena conferma nelle nota dell’USL del 29 ottobre scorso che ribadisce la doverosità di ulteriore valutazione solo nelle successiva fase di progettazione e poi di cantierizzazione delle opere.

La nota invero non impone – stante i dati di indagine effettuati e condivisi, alcun monitoraggio, solo suggerito nella fase ante operam.
Ciò posto, va invero confermato come l’azione sino ad oggi intrapresa sia avvenuta non solo nel rispetto delle normativa in materia, ma anche nel rispetto dei canoni di massima cautela, prevenzione e massima attenzione.

E' stato adottato ogni mezzo per mettere in luce le reali condizioni naturali della futura area scolastica e, pur essendo queste già note come informazioni generali per essere la stessa ricompresa in una zona eterogenea nella quale la qualità dei terreni è variabile in modo significativo; sono stati svolti gli approfondimenti e valutazioni specifiche per il sito preso in esame, come dettato dalla normativa ambientale.
Il Servizio Geologico della Regione Toscana, con la propria attività 2009/2010 ha predisposto la “Carta delle criticità – amianto”, per la nota presenza di amianto naturale nelle rocce, e in tale carta è mappata, fra l'altro, anche la zona di Impruneta come area con probabilità di presenza di amianto naturale. E' bene precisare che l'area individuata nella cartografia regionale denominata “Impruneta” comprende, in parte, il territorio di quattro Comuni (Impruneta ed altri tre Comuni confinanti) e che essa rappresenta una situazione geologica consolidata da moltissimo tempo.
Pur nella consapevolezza di trovarsi di fronte ad una condizione “naturale” storicizzata nel tempo, l'Amm.ne comunale, con la collaborazione degli Enti preposti, ha sempre e comunque valutato con attenzione e precauzione la situazione riscontrata ed ha pertanto provveduto ad eseguire le indagini necessarie in tutto il parco “Sassi Neri”, giungendo fino alla approvazione di nuovi valori di fondo naturale dei metalli (nichel, cromo e cobalto) ed al riconoscimento formale della presenza di amianto di origine naturale, previo ottenimento dei pareri favorevoli, con prescrizioni, dei soggetti competenti; i valori di fondo naturale approvati costituiscono i nuovi limiti di legge per l'area individuata come polo scolastico, da agosto 2018.

Nonostante che i terreni rispettino ora (ovviamente) i nuovi limiti per le concentrazioni di metalli nell'area scolastica e che pertanto non necessitino interventi di bonifica ambientale, in accordo con Arpat e Usl si è provveduto ad effettuare verifiche approfondite anche attraverso la redazione di analisi di rischio sanitario sullo scenario di progetto (che normalmente sono necessarie solo se si superano i limiti). Dalle dette è risultato un rischio “non accettabile” attribuibile alla presenza di cobalto ed in particolare alla sua ingestione.
Su tale problematica particolare attenzione deve essere data al fatto che l'analisi di rischio effettuata è stata svolta, in conformità alle disposizioni vigenti e nel presupposto della massima precauzione, tenendo conto di parametri di esposizione al rischio estremamente alti e non riconducibili alle normali abitudini di vita quotidiana.
Stante ciò la presenza di cobalto (naturale) e il rischio (ritenuto non accettabile) per la sua possibilità di ingestione deve essere ben ponderata anche in ragione di quanto segue.
Le concentrazioni di cobalto riscontrate rientrano ampiamente nei limiti di legge per le aree ad uso commerciale (in tal caso anche senza necessità di dimostrare che è di origine naturale), e tale aspetto lascia comprendere quale sia il rischio effettivo dovuto alla sua possibile ingestione.

Si è in ogni caso stabilito che l'area esterna di pertinenza della nuova scuola, ove il progetto non ne preveda una sua pavimentazione, venga ricoperta da uno strato superficiale di terreno avente caratteristiche conformi alle concentrazioni indicate nel D.Lgs. 152/2006, parte IV, Allegato 5, Tabella 1 colonna A (siti ad uso verde pubblico e privato e residenziale) in modo da eliminare – in nuce - ogni eventuale rischio residuo di contatto (e di ingestione) con terreno naturale avente concentrazioni di cobalto superiori ai valori della suddetta col. A. Tab. 1, All. 5 al D. Lgs. 152/2006.

In merito poi all'utilizzo di acqua (che sarebbe prelevata dal Fosso delle Acque Cadute per uso irriguo privato), sono stati fatti opportuni approfondimenti. Dagli atti in possesso degli Uffici comunali non risultano impianti e/o autorizzazioni al prelievo di acqua dal fosso, prelievo che come noto necessita di una preventiva concessione di competenza regionale.
E' invece possibile che alcuni cittadini abbiano personali impianti per il mero riutilizzo dell'acqua piovana, raccolta dai tetti delle abitazioni, struttura queste private e non soggette a concessione.
In merito al Servizio Idrico ed in particolare alla gestione del pubblico acquedotto, confermando come non risultano segnalate criticità nel Comune di Impruneta, si informa che la Regione Toscana (Ambiente e Sanità) ha promosso, in collaborazione con l'Autorità Idrica Toscana ed i gestori dei pubblici acquedotti, un Piano di Monitoraggio a tutela della salute pubblica allo scopo di verificare l'eventuale presenza di fibre di amianto idrodisperse in acque destinate al consumo umano. Il Piano, a cura delle Aziende USL, dovrà essere conforme alle indicazioni fornite dall'Istituto Superiore di Sanità e dare indicazione sui controlli ed interventi da adottare, ove necessario.

Sulla scorta delle conoscenze acquisite saranno assunte azioni concrete volte a dare puntuale attuazione non solo alle prescrizioni e condizioni imposte per la costruzione delle nuove scuole ed in particolare per le operazioni di scavo e gestione delle terre, ma anche a tutti i suggerimenti proposti, al fine di assicurare la tutela igienico-sanitaria dell'abitato e dei lavoratori, oltre alla realizzazione di un ambiente scolastico sicuro per tutti.

Questo è l'impegno principale, che sarà svolto al meglio, attraverso un controllo della qualità dell'aria (tramite monitoraggio prima, durante e dopo i lavori) a cura di impresa incaricata e/o di Arpat; attraverso la predisposizione di una progettazione atta a limitare il più possibile le opere di scavo e attraverso la definizione di tutti gli accorgimenti per una corretta e sicura gestione operativa del cantiere.
Impegni comunque già sanciti con l'approvazione degli atti finora assunti e che saranno garantiti stante anche l’ulteriore costante preziosa verifica da parte di Arpat e USL.

A ulteriore dimostrazione e conferma dell'attenzione sino ad oggi prestata, preme anche sottolineare che per la definizione degli interventi da adottare in sede di progettazione e durante il corso dei lavori, non avendo ancora a disposizione specifiche norme della Regione Toscana per la gestione di amianto naturale, saranno prese a riferimento le linee guida per la gestione del rischio di dispersione di fibre di amianto emanate dalle Regioni Piemonte e Veneto, che si palesano essere le linee guida attualmente più cautelative e rigorose dell’intero territorio nazionale (riferibili peraltro a condizioni molto critiche e per fortuna ben diverse dall’attuale situazione di Impruneta).
Nelle “Linee guida amianto”, recentemente emanate dalla Regione Toscana (aprile 2018) ai sensi della L.R. 51/2013 ed in attesa del Piano regionale di tutela dell'amianto, si afferma che la presenza di amianto naturale nel territorio regionale è relativamente diffusa e che sono stati affidati specifici studi alle Università di Siena e Pisa allo scopo di approfondire le conoscenze per una migliore pianificazione territoriale e successiva individuazione delle misure di prevenzione.

Si ritiene - sino ad oggi - di aver adottato un principio di massima precauzione: considerando linee guida che si riferiscono a condizioni molto più critiche di quelle presenti sul nostro territorio e restando comunque impegnati, nei prossimi atti di pianificazione, a valutare con la massima attenzione le condizioni naturali del terreno, pur sapendo che occorrerà un lavoro pluriennale di tutti i soggetti interessati e competenti preposti allo studio, programmazione e gestione delle future azioni sul territorio.

In tale situazione quindi l'Amm.ne comunale è impegnata nella verifica del progetto per la costruzione dei nuovi edifici scolastici e porrà la massima attenzione al controllo delle condizioni ambientali ed igienico-sanitarie del cantiere e dell'area limitrofa, nel rispetto di prescrizioni estremamente puntuali e cautelative, condivise con Arpat e USL.

Tramite i propri Uffici vi sarà un controllo dei progetti (pubblici e privati) che prevedono l'esecuzione di significative opere di scavo, e ove venga riscontrata la presenza di metalli e/o amianto anche se del tipo naturale, con concentrazioni superiori ai limiti di legge, assumerà le iniziative atte a garantire la massima tutela .
La stessa attenzione sarà svolta anche dagli Uffici ed Assessori competenti nel settore urbanistico, con l’adozione di misure in relazione alla criticità emerse, agli studi commissionati e alle disposizioni regionali.

Il Comune non potrà sostituirsi alla Regione Toscana (nell’attività regolamentare) adottando proprie linee-guida sulla scorta dell’esperienza di altre regioni, ma certamente (e soprattutto nelle more di quelle che nello specifico saranno assunte dalla Regione Toscana) potrà tenerle a riferimento per i casi che via via si presenteranno, e sempre in accordo con gli altri soggetti istituzionali competenti.

Ribadisco infine che a fronte di una situazione storicizzata nel tempo e di innumerevoli lavori di scavo effettuati dagli anni '50 in poi, che hanno visto lo sviluppo di aree residenziali, commerciali e industriali, la USL - Toscana Centro, con nota pervenuta in data 30 ottobre 2018, ha comunicato che i dati sanitari contenuti nelle statistiche correnti della nostra area (Firenze Sud/Est) non evidenziano eccessi di patologie correlate a fibre di amianto, le quali risultano analoghe a quelle dell'intera Regione Toscana. In collaborazione con la USL ci proponiamo di ampliare il detto quadro conoscitivo su eventuali malattie riscontrate sul territorio correlabili con la presenza di amianto naturale, coinvolgendo anche l'Istituto per la prevenzione oncologica.
Non si ravvisano - allo stato - problematiche di carattere igienico-sanitario correlate alla presenza di metalli e amianto naturale sul territorio comunale, pur confermando e ribadendo l’impegno ad adottare specifici provvedimenti nel caso di comunicazioni da parte dei soggetti preposti alla tutela della popolazione.

Ci saranno comunque concrete occasioni per illustrare e approfondire gli argomenti trattati, e a tal fine anticipo che saranno individuati uno o più incontri che l'Amministrazione comunale proporrà alla popolazione prima dell'inizio dei lavori della nuova scuola, al fine di una corretta e completa informazione, ai quali verrà richiesta anche la partecipazione del personale competente di Arpat e USL, già dimostratosi ampiamente disponibile ad incontrarsi con il Comune nel corso del 2017 e 2018 e che ringrazio per la preziosa collaborazione, per me necessaria anche per la stesura della presente comunicazione.

Impruneta, 11 dicembre 2018
Il Sindaco
Alessio Calamandrei

14/12/2018 12.04
Comune di Impruneta


 
 


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