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Accademia di Belle Arti di Firenze
L’Accademia di Belle Arti di Firenze inaugura l’anno accademico
Mina Gregori, Cecilie Hollberg, Massimo Cantini Parrini e Michelangelo Pistoletto nominati accademici d’onore
L’Accademia di Belle Arti di Firenze ha inaugurato l’anno accademico 2018/2019 con una cerimonia che si è tenuta stamattina nella Sala del Cenacolo di via Ricasoli 66.

Dopo il concerto inaugurale a cura del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, il presidente Carlo Sisi ha aperto ufficialmente la giornata ringraziando il suo predecessore, prof. Luciano Modica, presente in sala. “Inauguro oggi per la prima volta l’Anno Accademico con un senso di notevole responsabilità nei confronti di un’Istituzione che ho ereditato già molto ben formata e molto attiva – ha affermato il Presidente Sisi nel suo discorso di apertura – una responsabilità che mi vedrà lavorare, a fianco del Direttore, alla gestione, promozione e diffusione dei valori e delle attività dell’Istituzione nella nostra città. In secondo luogo questa responsabilità mi porterà a fare dell’Accademia il fulcro di una nuova a geografia culturale della città in grado di coinvolgere tutti gli ambienti e le istituzioni limitrofe per creare insieme un vero e proprio epicentro di cultura. Penso ad esempio al Conservatorio, alla Galleria dell’Accademia, l’Opificio delle Pietre Dure, la biblioteca Marucelliana, l’Ospedale degli innocenti, il Museo di San Marco”.

Il direttore Claudio Rocca ha ricordato come a vent’anni dalla riforma delle istituzioni Afam (Alta formazione Artistica, musicale e coreutica) - di cui l’Accademia fa parte insieme alle Accademie di Belle Arti pubbliche, Conservatori e Isia italiani - l’Istituzione sia in continuo e progressivo mutamento, con un aumento delle iscrizioni e dei corsi di studio, che negli ultimi due anni ha visto l’introduzione di corsi di laurea in Design, Illustrazione, Didattica per i musei e un master in Textile, dedicato alla manifattura di tessili di alta qualità. “L’articolo 33 della Costituzione colloca l’Accademia in un percorso universitario – ricorda il direttore Rocca – con le Università condividiamo l’impostazione organizzativa della didattica, il valore del titolo che rilasciamo ai nostri studenti dopo il percorso di studi, che è del tutto equiparato alle Lauree universitarie, ma siamo diversi. Formiamo professionisti nel campo delle arti, non solo tradizionali, e cresciamo diversificando la nostra offerta formativa puntando tutto sul futuro professionale dei nostri studenti. Eppure gli spazi che abbiamo sono ancora solo quelli ereditati dalla riforma leopoldina del 1784, troppo poco per reggere il ritmo della nostra crescita e della nostra voglia di fare e dare sempre nuove opportunità ai nostri studenti.”

Il direttore Rocca ha rilanciato anche sulle tante collaborazioni che l’Accademia ha in essere con Università e Accademie estere, sia grazie al programma Erasmus+, sia con convenzioni e progetti di mobilità internazionale ad hoc che ogni anno portano docenti e studenti ad esempio in Cina. Collaborazioni che l’Accademia ha attivato anche con le istituzioni culturali cittadine e i comuni della Città Metropolitana, come il Comune di Firenze, che oggi era presente con l’assessore Massimo Fratini, il quale ha ricordato come la storia dell’Accademia sia strettamente legata alla città di Firenze, “incarnando da sempre il valore universale dell’arte e della conoscenza, non solo nella conservazione del passato ma nella ricerca dell’eccellenza nel presente con lo sguardo sempre rivolto al futuro e all’innovazione. Penso a Pietro Leopoldo che volle un’Accademia all’avanguardia nel mondo. Penso anche al fatto che in tutta la sua storia l’Accademia ha sempre lavorato per l’innovazione e la sperimentazione con l’introduzione di nuove metodologie che ancora oggi sono alla base dell’insegnamento.”

Dopo i saluti istituzionali è stata la volta della nomina del Professore Emerito Eugenio Cecioni, e degli accademici d’onore. Assente Michelangelo Pistoletto, impegnato nell’inaugurazione della mostra “The Third Paradise – Between obverse and reserve” a Singapore, di cui però il direttore Claudio Rocca annuncia la presenza in Accademia il prossimo 2 aprile.

Per l’anno accademico 2018/2019 il titolo di accademico d’onore è stato riconosciuto a:

Mina Gregori, storica dell’arte che con la sua rigorosa attività di studio ha saputo riportare nella giusta dimensione critica artisti e correnti artistiche. Tra i suoi studi più importanti si annoverano quelli su Caravaggio, sulla pittura lombarda e sul Seicento fiorentino.

Cecilie Hollberg, direttrice del Museo Galleria dell’Accademia per la cura dimostrata nella tutela e nella promozione del patrimonio artistico di uno dei poli culturali più importanti e apprezzati al mondo e per l’impegno profuso nel rinnovato dialogo con la nostra istituzione.

Massimo Cantini Parrini, costumista fiorentino, che si è distinto per la sua professionalità in campo artistico al fianco di registi di levatura internazionale. Attività che gli è valsa tre David di Donatello, e il titolo di miglior costumista nell’edizione 2018 dell’European Film Awards per il film “Dogman” di Matteo Garrone.

Michelangelo Pistoletto, per la sua carriera di artista a tutto campo che lo ha visto protagonista di alcuni dei momenti artistici più importanti dal dopoguerra a oggi. Per l’impegno profuso nel cercare l’interazione fra arte e società che lo ha portato alla costituzione di Cittadellarte, al progetto UNIDEE e al progetto Terzo Paradiso, in una rivalutazione etica del ruolo dell’arte.

22/01/2019 14.57
Accademia di Belle Arti di Firenze


 
 


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