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Città Metropolitana di Firenze
Disabilità. Gandola: "Tutti i Comuni della Città Metropolitana di Firenze adottino i Peba"
Nella giornata internazionale il consigliere metropolitano del Centrodestra per il cambiamento interviene sui Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche
In occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità non serve, secondo il consigliere metropolitano Paolo Gandola (Fi-Centrodestra per il cambiamento), "ricorrere alla vuota retorica ma occorre fare il punto della situazione ed interrogarci su quanto è stato fatto e sul mare che purtroppo resta ancora da fare per promuovere l'autonomia dei cittadini diversamente abili e valorizzare i luoghi in cui quotidianamente viviamo".
Al riguardo "in troppi comuni dell'area metropolitana siamo purtroppo ancora all'anno zero - continua Gandola con Marco Becattini, responsabile regionale disabilità per Fi - In troppi comuni della cintura fiorentina, infatti, non sono stati ancora adottati i Peba, Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche, istituiti nel lontano 1986 con la legge n.41 e successivamente resi stabili nel 1991 dalla legge della Regione Toscana. Da 33 anni dunque, nonostante la Regione Toscana si sia impegnata a mettere a disposizione le proprie competenze e le proprie risorse per consentire ai Comuni di dotarsi di tali strumenti e sebbene il rischio sanzioni per gli inadempienti, sono molti i Comuni che ad oggi non hanno provveduto ad introdurli. Una situazione scandalosa ed inaccettabile. Per questo, continua Gandola, è pronta una interrogazione per chiedere un censimento sull'adozione dei Peba nei comuni metropolitani".
L'adozione, oltre a consentire il rispetto della normativa nazionale e regionale, "consentirebbe ai Comuni di poter partecipare alle linee di finanziamento regionale appositamente pensate e riservate a quegli enti adempienti acquisendo quei contributi (circa 2 milioni di euro ogni anno)".
I motivi della mancata adozione di tali piani "sono svariati, dalla mancanza di risorse economiche all'esistenza di altre priorità amministrative. Talvolta, però, l'adozione di tali piani non ha sempre comportato il raggiungimento di risultati significativi per il miglioramento della qualità della vita dei disabili".
"Ciò detto, l'eliminazione delle barriere architettoniche - sottolinea Gandola - risponde ad un'esigenza di autonomia, di fruibilità in sicurezza di spazi privati e pubblici, di dignità sociale delle persone diversamente abili che, oggi più che mai, le amministrazioni non possono più porre in secondo piano. Ci auguriamo che Città Metropolitana possa effettivamente essere sprono per tutte quelle amministrazioni inadempienti che debbono celermente recuperare il tempo perduto".

Paolo Gandola in una precedente giornata per la disabilità tenutasi a Campi Bisenzio

03/12/2019 11.29
Città Metropolitana di Firenze


 
 


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