Il valore della memoria e dell’impegno civile al servizio della Legalità. E’ con questo spirito che si è tenuta questa mattina la cerimonia di intitolazione del ponte principale sull’Elsa (nel cuore del centro urbano) a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati uccisi dalla mafia nel 1992, ai quali è stata dedicata anche una Targa nel ricordo di tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata.
Presenti alla cerimonia, che si è svolta in modo composto e in piena osservanza delle norme di contenimento del Covid 19, il Sindaco Alessio Falorni, l’Assessore alla Scuola e Attività Educative, Francesca Giannì, il consigliere con delega alla legalità, Claudio Lelli. Ha partecipato alla cerimonia anche Francesco Campinoti, “Sindaco” del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, che in quest’occasione hanno realizzato anche un video per rappresentare il pensiero degli studenti intorno a questa decisione adottata dal Consiglio Comunale di Castelfiorentino, “una scelta simbolica per farci capire – osserva Campinoti – che la legalità e il rispetto delle regole devono essere a fondamento di una comunità”.
Lungi dal ridursi a un fatto episodico, l’apposizione della targa e l’intitolazione del Ponte a Falcone e Borsellino costituiscono in realtà solo una tappa di un lungo cammino, intrapreso più di dieci anni fa, per diffondere il concetto della legalità a tutti i livelli, grazie all’impegno congiunto portato avanti dall’Amministrazione Comunale di Castelfiorentino in stretta collaborazione con le associazioni e le scuole del territorio. La scelta del Ponte, un’infrastruttura che per le sue caratteristiche intrinseche “unisce” due territori originariamente separati (in questo caso la parte storica di Castelfiorentino con l’area più moderna della città, dove si trova peraltro anche il polo scolastico), assume una forte valenza simbolica.
“Il “ponte” dedicato alla memoria dei due magistrati – osserva il Sindaco, Alessio Falorni - si propone infatti di sottolineare che, attraverso il dialogo e il rispetto delle diverse opinioni, una comunità ritrova la sua unità e la sua piena coesione nella condivisione di alcuni valori, quali il rispetto delle leggi e l’impegno attivo per intensificare, a tutti i livelli, le azioni di contrasto nei confronti della criminalità organizzata. Questa scelta non guarda pertanto soltanto al passato, ma anche e soprattutto al futuro. Attraverso gli esempi di Falcone e Borsellino, come pure di altre persone che con il loro coraggio hanno saputo dire NO alle mafie di qualsiasi natura, si può sognare e costruire un paese migliore. Il loro sentimento di legalità deve continuare a vivere nella coscienza ogni cittadino della comunità di Castelfiorentino, come un prezioso insegnamento. Una memoria, dunque, viva, che possa tradursi in una cultura dell’impegno e della responsabilità”.
Per il video del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze
https://drive.google.com/file/d/1NHKYGzkQZ7x6tQhR3c5WxquhhKaRwTUx/view?usp=drive_web
I PRECEDENTI (SCHEDA) - L’intitolazione del ponte principale sull’Elsa rappresenta per la popolazione di Castelfiorentino il punto di arrivo di un percorso avviato più di dieci anni fa, nel quale il Comune ha svolto un ruolo attivo coinvolgendo sia il tessuto associativo che la comunità scolastica. Nel solco degli insegnamenti di Antonio Caponnetto (il quale ripeteva spesso che “la mafia può essere sconfitta con la scuola”) questa partecipazione diffusa ha visto impegnati, in primo luogo, gli studenti dell’Istituto Superiore “F. Enriques”. Già nella primavera del 2008, una delegazione di 24 studenti salì infatti sul “Treno della Legalità” organizzato da “Libera” per rendere omaggio a Bari alla “XIII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, per poi ripetere questa esperienza due anni dopo a Milano (“XV giornata della memoria”) con una presenza ancor più numerosa (37 studenti) fino ad anni più recenti.
Contestualmente, nel medesimo periodo, prendeva corpo l’impegno delle associazioni, in modo particolare dello SPI CGIL di Castelfiorentino, sia sul versante formativo (attraverso progetti e incontri con gli studenti) che direttamente nelle aree interessate dal fenomeno mafioso: merita di essere ricordata, a questo proposito, la partecipazione volontaria (per diversi anni) di alcuni pensionati in Sicilia per offrire supporto alla cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone, cui era affidata la gestione di alcuni terreni confiscati alle mafie. Un tema delicato, quest’ultimo, che ha registrato un ruolo attivo anche da parte del Comune di Castelfiorentino nell’aderire prontamente agli appelli promossi da “Avviso Pubblico” e da “Libera” per impedire che questi beni potessero cadere di nuovo nelle mani della criminalità mafiosa (novembre 2009).
Negli ultimi cinque anni, la sensibilità e l’impegno da parte delle istituzioni locali, delle associazioni e delle scuole (di ogni ordine e grado), ha assunto una migliore sinergia tra le diverse attività e i progetti realizzati per portare avanti il messaggio di una comunità protagonista sul fronte della legalità, a tutti i livelli. Nel gennaio 2015 il Consiglio Comunale di Castelfiorentino ha approvato all’unanimità la “Carta di Avviso Pubblico, codice etico per una buona politica”, con l’obiettivo di affrontare il problema della corruzione attraverso l’applicazione, nel quotidiano, di quei principi di trasparenza e legalità affermati dalla Costituzione. Come si ricorderà, la Carta di Avviso Pubblico è il risultato di un gruppo di lavoro composto da esperti, giuristi, funzionari pubblici e amministratori locali che hanno rivisitato e aggiornato la Carta di Pisa, il codice che l’associazione aveva presentato in precedenza, prima dell’entrata in vigore di alcune leggi antimafia e anticorruzione. Nel 2016 e nel 2017 il Comune ha collaborato al progetto “Giovani sentinelle” della legalità, che ha coinvolto una trentina di studenti dell’Istituto Superiore “F. Enriques”, con il fine di formare cittadini responsabili, consapevoli dei loro diritti e doveri, in grado di lavorare in modo costruttivo attraverso un confronto aperto con le istituzioni. Nel 2017 il Comune di Castelfiorentino e l’associazione Cetra hanno elaborato il progetto “Liberi di essere” nell’ambito del bando sulla legalità promosso dalla Regione Toscana, coinvolgendo gli studenti dell’Istituto Comprensivo e il Consiglio Comunale dei ragazzi/e. Un progetto che si propone di diffondere tra le nuove generazioni il rispetto delle regole, il pensiero critico, una cultura della responsabilità individuale frutto di una più matura consapevolezza dei propri comportamenti. Al termine del percorso formativo, gli studenti hanno realizzato un mosaico e un video, con una presentazione finale.