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Regione Toscana
Rifiuti: Piano Toscana, il dibattito in aula
Interventi di Noferi (M5S) Casucci e Tozzi (Lega), Capecchi e Veneri (FdI), De Robertis (Pd)
“Siamo in sintonia con questa dichiarazione di intenti, con principi generali che abbiamo individuato da tempo – ha dichiarato Silvia Noferi (M5S) aprendo il dibattito sulla comunicazione dell’assessore Monni. – Il principio di autosufficienza deve essere il faro del piano, L’affermazione che non saranno autorizzate nuove discariche deve trovare un’attuazione immediata”. A suo parere Firenze è un grosso problema per quanto riguarda la raccolta differenziata: la quantità di rifiuti prodotta ha un impatto notevole. “Quali saranno le nuove tecnologie che verranno utilizzate? - ha chiesto Noferi – Spesso la politica si limita a cambiare solo il nome alle cose. E’ l’inizio di un lavoro, che ci vedrà coinvolti”.

“Siamo soddisfatti per il rispetto della tempistica sulla presentazione della comunicazione. Non lo siamo sul piano istituzionale e sui contenuti – ha affermato Marco Casucci (Lega) – C’è una tendenza negli ultimi tempi a restringere i margini per il controllo di legittimità da parte della prima commissione. Quando si afferma nella comunicazione che ‘occorre un radicale cambiamento di metodo dal punto di vista normativo e regolamentare’ c’è il rischio di entrare in conflitto con le prerogative del Consiglio. Abbiamo sentito nel passato parole di sano pragmatismo anche da lei. Ce le aspettavamo anche dall'assessore“.

“Nella comunicazione dell’assessore Monni non ci sono numeri, né il quadro della produzione attuale e futura dei rifiuti, né le caratteristiche degli impianti - ha rilevato Alessandro Capecchi (FdI) - Non si possono fare ragionamenti senza dati certificati, non si può rimandare ai privati le scelte che gravano sui cittadini e le imprese toscani attraverso un bando in cui sostanzialmente si chiede che cosa vogliono fare”. Secondo Capecchi, i numeri sono importanti anche rispetto ai vari settori economici che accanto al tessile, al conciario e al cartario vede anche coloro che lavorano in agricoltura nel settore ornamentale e vivaistico e non sanno come gestire gli scarti verdi. “La discussione deve rispettare le competenze della politica e del Consiglio regionale – ha sottolineato – Non si cerchino scappatoie. Non scimmiottiamo quello che è stato fatto a livello nazionale con la riforma della giustizia: si cancellano un paio di udienze e si pensa di aver risolto ogni cosa”. A suo parere è necessario il coinvolgimento dei territori e dei Comuni, che devono essere parte attiva in tutto questo, e ha ricordato le parole della commissione parlamentare antimafia, secondo cui “la Toscana mostra collaudati sistemi fraudolenti nello smaltimento dei rifiuti pericolosi”.

“In Toscana siamo in una situazione di piena emergenza. Il gap infrastrutturale rende di fatto difficilmente raggiungibile l’autosufficienza di ogni Ato – ha dichiarato Elisa Tozzi (Lega) – L’ambizione di cambiare passo deve tenere conto di molte cose. Sicuramente senza il coinvolgimento dei privati che vogliono investire si fa ben poco. Creare una sorta di volano nell’economia circolare può essere utile, ma la questione di una disciplina transitoria dovrebbe essere meglio approfondita, salvaguardando le prerogative del Consiglio regionale”.

“Non riesco a capire come pensate di ridurre il quantitativo dei rifiuti – ha osservato Gabriele Veneri (FdI) - Il miglioramento della raccolta differenziate fino all’85%, si dice, ma chi la farà, se non si premiano i cittadini che fino ad oggi si sono impegnati nel farlo? Ci sono Comuni con la raccolta differenziata al 65% e negli ultimi dieci anni si sono visti aumentare le tariffe del doppio”. Al consigliere risulta che dal mondo industriale sono arrivati in Regione tanti progetti virtuosi di autoproduzioni attraverso la combustione del legno, ma nessuno è stato portato a compimento. Il costo del materiale di riciclo nell’industria cartaria della piana di Lucca sta mettendo in difficoltà l’intero settore. “Quali sono gli impianti alternativi ai termovalorizzatori? – ha chiesto – Fra quanti anni saremo moderni nella gestione dei rifiuti?”

“C’è la grandissima opportunità per la Toscana di coniugare la gestione, complessa e problematica, dei rifiuti all’insegna dell’autosufficienza, necessaria al contenimento delle tariffe, con la costruzione di un sistema produttivo che ha nei rifiuti la sua materia prima – ha sottolineato Lucia de Robertis (Pd) - Un piano che ha il principale parametro di riferimento nell’innovazione tecnologica, uno dei pochi strumenti in grado di far vedere alle comunità gli impianti tecnologicamente avanzati come opportunità anche per quei territori”. La consigliera ha precisato che nella comunicazione viene detto chiaramente che il piano è il luogo unico in cui saranno fatte le scelte di pianificazione, in accordo con i Comuni. “Dovremo cogliere tutte le opportunità del Pnrr, saremmo folli se non lo facessimo” ha aggiunto, ricordando che nella risoluzione proposta si indicano gli obbiettivi della raccolta differenziata all’80% e il riciclo al 65% entro il 2030, la creazione di filiere produttive con i rifiuti come risorsa, un’adeguata dotazione impiantistica per i rifiuti urbani e speciali, prevedendo termovalorizzatori solo dove necessari, contrarietà all’apertura di nuove discariche, utilizzo dello strumento dell’avviso pubblico. “La necessità di accorciare i tempi – ha concluso De Robertis rivolta all’assessore - non potrà togliere nulla alle prerogative proprie dell’assemblea legislativa”.

15/09/2021 7.19
Regione Toscana


 
 


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