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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Società partecipate: sì dell’Aula al nuovo piano di razionalizzazione
Su 33 votanti in 21 si sono espressi a favore e 12 contro. Gli interventi di Giacomo Bugliani (Pd), Marco Casucci (Lega), Elisa Tozzi (Gruppo misto), Alessandro Capecchi (FdI), Francesco Torselli (FdI)
Fidi Toscana
L’Aula di palazzo del Pegaso ha approvato il nuovo Piano di razionalizzazione delle società partecipate, che prevede la cessione del pacchetto di maggioranza di Fidi Toscana, in modo da assicurare il controllo della società entro febbraio 2023. Con votazione per appello nominale, su 33 votanti, 21 consiglieri si sono espressi a favore e 12 contro.

Il Piano, come illustrato dal presidente della commissione Affari Istituzionali, Giacomo Bugliani (Pd), è frutto delle indicazioni scaturite dal dibattito consiliare effettuato sulla nuova “mission” di Fidi Toscana, con l’obiettivo di “mantenere una rilevante presenza della Regione nella compagine societaria”. Allo stato attuale l’avviso di manifestazione di interesse è in corso di definizione, e si presume che possa essere reso pubblico già nelle prossime settimane; si tratterà di una sorta di “prima esplorazione di mercato”, con la conseguente selezione pubblica, da svolgere in tempi rapidi, e con particolare attenzione all’imprescindibile mantenimento dei livelli occupazionali. Il nuovo processo di razionalizzazione interviene anche su Sviluppo Toscana e prevede, al 31 agosto prossimo, la “valutazione ed approvazione del nuovo Piano industriale da parte della Giunta”, ed entro la fine dell’anno l’acquisizione di tutte le azioni Sici (Sviluppo imprese centro Italia). “L’indirizzo emerso - ha concluso Bugliani – è quello di sviluppare un unico soggetto, ovvero Sviluppo Toscana, con il rilancio di Fidi”.

Marco Casucci (Lega), contestando lo “spacchettamento del Defr”, ha rilevato come “la Giunta regionale abbia modificato la propria impostazione su Fidi rispetto alle proposte avanzate nella campagna elettorale, che facevano presumere la disponibilità alla costituzione di una sorta di IRI toscana”. “Il Pd e questa Giunta - ha proseguito Casucci - dimostrano di comportarsi come dei camaleonti”. “Ci domandiamo come un soggetto privato possa investire 20 milioni di euro e nutriamo forti dubbi sul futuro della società”, ha affermato. Secondo il consigliere “occorre una nuova visione del sistema fieristico regionale, che ogni anno registra perdite di bilancio, così come necessita una diversa strategia per il rilancio del sistema termale, poiché è finito – ha concluso Casucci – il tempo della conservazione impersonificato dal Partito democratico”.

Elisa Tozzi (Gruppo misto – Toscana Domani) ha esordito affermando che “oggi siamo di fronte alla formalizzazione di una scelta modificata in corsa”. “Di rilievo – ha proseguito la consigliera – è la valutazione di Prometeia che sconsiglia la Regione ad investire dai 19 ai 22 milioni di euro su Fidi Toscana, il che determina una serie di conseguenze: riduzione consistente dei costi della società e un nuovo piano industriale che, di norma, dovrebbe essere elaborato antecedentemente all’eventuale acquisto da parte dei privati”. Ma “il piano industriale non esiste e gli investitori ancora non ci sono”. “Sarebbe opportuno – ha concluso la consigliera Tozzi – dotarsi di una complessiva rivisitazione delle società partecipate poiché, ad oggi, l’elemento che balza agli occhi è la profonda incertezza”.

“Il mio intervento sarà più di forma che di sostanza” ha esordito Alessandro Capecchi (FdI), sottolineando che “l’aggiornamento del piano di razionalizzazione delle partecipate è stato esaminato da tutte le commissioni consiliari, tranne che dalla commissione di Controllo, che dovrebbe svolgere anche funzioni di vigilanza sugli Enti partecipati”. “Vogliamo comunque contribuire con il nostro apporto alla riflessione su una materia così complessa”, ha concluso Capecchi, rivendicando il ruolo della Controllo.

Francesco Torselli (FdI), annunciando il voto contrario del proprio gruppo, ha espresso alcune forti preoccupazioni: in primis la possibile perdita del controllo della società da parte della Regione, la difficoltà ad approvare entro la data del febbraio 2023 – termine previsto per la cessione di Fidi - del rendiconto 2022, nonché l’enorme discrezionalità lasciata alla Giunta regionale che negli “ultimi due anni ha assunto posizioni diametralmente opposte”. “Questa linea di condotta – ha concluso Torselli – ci sembra un passo azzardato, mentre il nostro obiettivo è la difesa della professionalità e del know how di chi opera in Fidi”.

15/06/2022 9.18
Regione Toscana


 
 


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