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Comune di Firenze
Firenze. “Balletto per la pace”: la scultura di Sauro Cavallini in piazza Duomo a Firenze
In piazza Duomo a Firenze un’opera dello scultore Sauro Cavallini. È stata inaugurata oggi “Balletto per la pace di Sauro Cavallini.
Un abbraccio per un mondo senza confini”, nello spazio compreso tra l’abside della Cattedrale e Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale della Toscana, dove è in corso la mostra appena inaugurata di altre 16 opere dell’artista dal titolo “Sauro Cavallini. Storia di un internato”, alla presenza della vicesindaca e assessora alla cultura del Comune di Firenze, Alessia Bettini, del Presidente e dalla Direttrice del Centro Studi Sauro Cavallini di Fiesole, Teo Cavallini e Maria Anna Di Pede (anche curatrice della mostra), di Jacopo Celona (Florence Biennale), di Luca Milani, presidente del consiglio comunale di Firenze. L’opera resterà qui collocata fino all’11 aprile 2023.

“Un’opera monumentale in bronzo in una collocazione unica che ne enfatizza movimento, armonia e gestualità e rinnova il forte legame di Sauro Cavallini con la nostra città. - sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura, Alessia Bettini –. La grande scultura, con il suo serrato gioco di equilibri e intrecci, veicola con forza e intensità le tematiche centrali della produzione di questo straordinario artista, quelle della pace e della fratellanza umana. Un messaggio potente e purtroppo ancora attuale, nel contesto drammatico che stiamo attraversando. Il vissuto di Cavallini, carico di dolore, traspare in modo vivido in tutte le sue creazioni ed è questo che le rende davvero uniche. Questo progetto espositivo per noi è molto importante, rappresenta un’ulteriore occasione per valorizzare il ruolo della città di Firenze nel contesto della produzione artistica contemporanea e nello stesso tempo per celebrare e promuovere i valori della pace».

L’artista, scomparso nel luglio del 2016, in gioventù conobbe personalmente gli orrori della Seconda guerra mondiale, in quanto per un periodo di circa un anno fu recluso nel campo di Gradaro, a Mantova; quei mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi di quell’esperienza presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte.

“Sauro Cavallini è un artista che ha saputo tradurre gli orrori della Storia in opere che sono dono di bellezza e allo stesso tempo testimonianza civile - dichiara Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana -. Per questo loro carattere più di altre meritano spazi pubblici dove poter costituire anche stimolo alla riflessione, alla memoria, all’impegno. Questo vale in particolare per il Balletto per la Pace, installata in Piazza del Duomo, davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, in continuità con la mostra che la Regione Toscana ha deciso di dedicare a Cavallini. È un’opera di straordinario valore, il cui messaggio è particolarmente forte e attuale, in questi mesi segnati dalla guerra in Ucraina, ma anche da tante altre situazioni di violazioni dei diritti umani, dall’Iran all’Africa centrale. Si tratta in definitiva non solo di un omaggio doveroso a un grande artista, ma anche il modo migliore per lanciare un grande messaggio con la potenza dell’arte».

La mostra prevede fino al prossimo 11 aprile il collocamento in Piazza Duomo a Firenze di un originale monumento del maestro Sauro Cavallini, il Balletto multiplo, come unico è il messaggio che l’esposizione vuole comunicare: “la pace tra i popoli”. Si rinnova così il legame dello scultore con la città di Firenze, già testimoniato dalle numerose opere presenti sul territorio, che condivide con i cittadini quel messaggio di pace fortemente sentito da Cavallini e caratteristico di tutta la sua opera.

Realizzata in bronzo nel 1984, la grande scultura misura 260 centimetri di larghezza, per 280 di altezza e due metri e mezzo di profondità; pesante circa 700 chilogrammi, è stata collocata su una base alta 50 centimetri che le dà ancora più slancio in altezza.

Il Balletto multiplo raffigura tre sinuose silhouette che si muovono armoniosamente e, nel rispetto di un serrato gioco di equilibri, si sfiorano, si intrecciano e si dispongono secondo una coreografia che si sviluppa intorno alla figura centrale sollevata in un agile slancio.

«Piazza del Duomo costituisce il luogo ideale per le figure danzanti di Cavallini - afferma la Direttrice del Centro Studi Sauro Cavallini, Maria Anna Di Pede - che instaurano un vivace dialogo con gli edifici circostanti, una sintonia di armoniosi contrasti tra le forme sinuose delle silhouette e il rigore dell’architettura della cattedrale di Santa Maria del Fiore, tra il colore del bronzo e il candore dei marmi, tra il leggiadro movimento della danza e la severa geometria della piazza».

La messa in posa dell’opera ha visto la preziosa collaborazione di “Florence Biennale”, che attraverso il suo Direttore Jacopo Celona ha voluto esprimere apprezzamento nei riguardi di questo progetto: «Siamo felici che la Vicesindaca e Assessora alla Cultura del Comune di Firenze, Alessia Bettini, abbia preso a cuore il progetto di posizionare una scultura di Sauro Cavallini in piazza Duomo - afferma Celona -. Come Florence Biennale siamo orgogliosi di aver riconosciuto al maestro, nel 2017, il premio internazionale “Lorenzo il Magnifico” (ad memoriam) perché artisti del calibro di Cavallini hanno la grande capacità di dialogare con la città e trovare un equilibrio con l’arte del passato».

Fortemente voluta dal Presidente Teo Cavallini, l’esposizione si inserisce nel progetto “Balletto per la Pace” ideato con lo scopo di proporre un tema particolarmente caro al maestro Cavallini, quello della pace e della fratellanza, contestualizzandolo in un grande spazio pubblico in grado di enfatizzare il movimento, l’armonia e la gestualità delle figure che costituiscono l’opera. Il Balletto multiplo, quindi, si pone sia come espressione di libertà e di movimento senza vincoli di spazio, sia come metafora di un abbraccio di pace tra gli uomini in un mondo senza confini, senza barriere, libero da guerre e violenza.

«Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti all’Amministrazione Comunale di Firenze per questa meravigliosa opportunità di espressione - conclude Teo Cavallini -, mediante la quale attraverso l’opera di mio padre Sauro, maestro dell’arte pubblica, possiamo contribuire a rimarcare il suo dna di uomo di pace e alla necessità di promuoverla».





Profilo dell’artista

Attivo per oltre mezzo secolo, Sauro Cavallini ha sempre mostrato una personalità eclettica, confrontandosi con diverse forme di espressione (disegno, pittura, ma soprattutto scultura) e riuscendo a ottenere commissioni prestigiose, così come il privilegio di essere presente con le sue opere in collezioni di elevato spessore come quelle della Città del Vaticano, del Principato di Monaco, del Parlamento Europeo di Strasburgo, nonché amministrazioni pubbliche e importanti istituti bancari. Moltissimi i riconoscimenti ricevuti da Sauro Cavallini in vita, ma dalla sua scomparsa avvenuta nel 2016, si è registrato un sempre maggiore riconoscimento e apprezzamento del suo lavoro mediante l’attenzione particolare della critica e una serie di eventi che hanno dato l’opportunità ad un pubblico sempre più vasto di approfondire la sua opera.

Grazie all’apertura al pubblico del suo atelier sulla collina di Fiesole (FI) nel gennaio 2017, in occasione dell’inaugurazione del Centro Studi a lui intitolato e in presenza dell’allora Presidente del Consiglio Regionale della Toscana (e oggi Presidente della Regione) Eugenio Giani e del Sindaco Anna Ravoni, sono state promosse numerose esposizioni personali del Maestro tra le quali ricordiamo a Fiesole (Fi) “Intrusioni” nel 2017 presso il Museo Archeologico, a Pietrasanta e in Svizzera nel 2018, fino alla grande retrospettiva “Luce e Ombra” inaugurata dal Sindaco di Firenze Dario Nardella che l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze gli dedicò lo stesso anno oltre ad esser stato insignito, dopo la sua scomparsa, di due premi internazionali (il “Lifetime Achivement Award” alla carriera durante il Visionary Art Show di Lecce e il “Premio internazionale alla carriera Lorenzo il Magnifico” durante la XI edizione della Biennale Internazionale dell’Arte contemporanea a Firenze). Prosegue quindi il successo di un artista che ha dedicato tutta la sua vita alla realizzazione di opere di grande impatto emotivo e di straordinaria attualità, dove lo studio della forma sia dal punto di vista scultoreo, sia grafico, ha raggiunto livelli altissimi di approfondimento e di conoscenza.


08/02/2023 14.36
Comune di Firenze


 
 


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