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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Ambiente: rapporto tra aree protette e pesca in Toscana
La commissione ha audito il rappresentante di FedagriPesca Confcooperative Toscana per fare il punto sulle aree protette nella nostra regione
Ennesimo aggiornamento della normativa sui siti di Natura 2000, lo strumento, di livello europeo, attraverso il quale preservare le specie di flora e fauna, minacciate o in pericolo di estinzione, e gli ambienti naturali che le ospitano. In commissione Ambiente, con l’audizione del rappresentante di FedagriPesca Confcooperative Toscana, il tema è stato prioritariamente declinato considerando le ricadute che determinate norme, e soprattutto divieti, possono impattare sull’attività di pesca professionale nella nostra regione.

In attuazione delle Direttive europee e della conseguente normativa nazionale di recepimento, la Regione Toscana ha emanato nel 2015 le disposizioni per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale, dando avvio ad un’articolata politica di tutela della biodiversità, e definendo la propria rete ecologica regionale composta dall’insieme dei Sic (sito di importanza comunitaria), delle Zps (zone di protezione speciale) e di ulteriori aree tutelate chiamate Sir (siti di interesse regionale).

Ad oggi, la Rete Natura 2000 toscana conta ben 158 siti terrestri o marini, per una superficie complessiva di circa 774.468 ettari. In particolare i siti terrestri occupano una superficie di circa 327.000 ettari corrispondenti a circa il 14 per cento dell'intero territorio regionale.

Perentoria la richiesta di FedagriPesca: rinviare qualsiasi istituzione di nuove aree di protezione o trasformazione di quelle già presenti, in siti di protezione speciale, fino al momento in cui non sarà definito un quadro normativo chiaro, per poter effettivamente coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale nel settore della pesca professionale.

Il divieto di pesca nelle zone di Natura 2000 significherebbe chiudere le imprese, e poiché ad oggi nessuno può conoscere quali saranno le regole comunitarie, la presidente della commissione ha proposto una riflessione per capire se sia possibile rinviare la determinazione delle nuove zone di protezione speciale, in attesa del Regolamento comunitario. Naturalmente il tutto, come ricordato anche dagli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente, deve essere concertato con il Ministero competente.

09/05/2024 11.54
Regione Toscana


 
 


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