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Regione Toscana
Regione. Programmazione: Piani regionali, via libera del Consiglio alla proroga
L’atto sulle disposizioni in materia di programmazione regionale è stato votato a maggioranza, con 21 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto
I Piani attuativi del Piano regionale di Sviluppo (PRS 2021-2025) – approvato a tre anni dall’inizio della Legislatura (nel luglio 2023) – saranno prorogati fino all’entrata in vigore dei nuovi. Lo prevede la legge sulle disposizioni in materia di programmazione, che l’Aula di palazzo del Pegaso ha approvato a maggioranza, con 21 voti favorevoli (Partito democratico e Italia Viva), 16 contrari (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle) e 1 astenuto (Giacomo Bugliani, Pd). Per completezza di informazione, fino all’entrata in vigore dei nuovi Piani saranno prorogati il Piano regionale per la qualità dell’aria e dell’ambiente, il Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità, il Piano regionale gestione dei rifiuti, dei siti inquinati e dell’economia circolare. Discorso diverso, per il Piano socio sanitario integrato (PSSIR), in virtù di un emendamento del presidente della commissione Bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), su richiesta della commissione Sanità in sede di espressione del parere secondario, per specificare che il Piano sanitario e sociale integrato regionale (Pssir) in vigore, è prorogato fino alla fine della corrente legislatura.

A illustrare il provvedimento in Consiglio, il presidente Bugliani, che ha ricordato che Piani e programmi settoriali o intersettoriali in vigore nella legislatura 2020-2025, e attuativi del PRS, non prevedono uno specifico termine di scadenza. Restano in vigore fino alla loro riprogrammazione, sempre nell’ambito del Piano regionale di sviluppo 2021-2025, e comunque non oltre un anno dalla sua approvazione. In tale contesto si inserisce una modifica al capo IV della legge regionale 1/2015 che, limitatamente a quei piani attuativi del PRS 2021-2025 che entrano in vigore nel corso della XI legislatura, prevede sia autorizzata la programmazione delle politiche settoriali e intersettoriali con durata pluriennale, oltre i termini di durata della legislatura di riferimento.

Come ricordato dal presidente, la proposta di legge regola anche il coordinamento tra la programmazione del Piano Forestale regionale e la programmazione della Strategia Forestale Nazionale, da una parte, e la programmazione regionale definita nel PRS. Da qui un nuovo comma per rendere quinquennale la durata del Piano Forestale della Toscana, in coerenza con la tempistica di aggiornamento e revisione della Strategia Nazionale Forestale.

A dare il “la” al dibattito Marco Casucci (Lega) che ha definito la “legge una sorta di abdicazione sulla capacità programmatoria della Regione, che dimostra di essere allergica alla programmazione, non sembra capace di avere una visione e preferisce navigare un po’ a vista”. Da qui l’annuncio del voto contrario. Stessa espressione di voto anche da parte di Elisa Tozzi (FdI), che ha parlato di “legge irricevibile”: “la Toscana non solo abdica alla programmazione, è incapace di prendere decisioni, di misurarsi e riflettere sull’attività ordinaria, tamponando l’inattivismo con la proroga di ciò che già esiste”. Da qui l’invito alla Giunta ad essere più attiva. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Elena Meini (Lega), che ha parlato di “ennesimo rinvio difeso dalla maggioranza e di procedimento inopportuno”, in una regione dove ci sono piani in scadenza e altri che non vedranno la luce. Alessandro Capecchi (FdI) è andato oltre, soffermandosi su un particolare concetto di legalità, che sembra caratterizzare il Presidente e la sua Giunta. Un concetto che, applicato alla programmazione, può essere così sintetizzato: “le regole non si rispettano, si cambiano; la scappatoia di spostare i termini può funzionare nell’immediato, ma avrà una ricaduta negativa sul territorio”. Il consigliere ha infine ricordato che dodici regioni hanno chiuso la parifica senza rilievi. Come sottolineato da Anna Paris (Pd), il rilievo della Corte nei confronti della Regione Toscana non è “significativo”, “secondo me l’impostazione è sbagliata, ma ‘ubi maior minor cessat’’”. La consigliera Valentina Mercanti (Pd) non ci sta: “la visione da terzo mondo della Toscana, da parte dell’opposizione, non restituisce la verità ai cittadini, in un periodo di emergenze, tra Covid, paure e guerre, la nostra regione non si è mai tirata indietro”.

24/07/2024 11.42
Regione Toscana


 
 


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