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Redazione di Met
Itinerari di Carta. Atlanti, mappe, diari dal XVI al XVIII secolo
Mostra documentaria all'Archivio di Stato di Firenze, viale Giovine Italia 6 dal 27 settembre 2024 al 31 ottobre 2024, ingresso libero
La mostra Itinerari di carta. Atlanti, mappe, diari dal XVI al XVIII secolo è l'evento organizzato dall'Archivio di Stato di Firenze in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, dedicate al tema “Patrimonio in cammino”.
Parte della documentazione esposta è già stata presentata nel 2018, nella mostra Il Granducato proiettato in Europa. Viaggi, commerci, scambi – XVII-XVIII secolo, che illustrò gli scambi e i rapporti personali e privati intessuti tra la Toscana Granducale e i maggiori Paesi europei.
Oggi il percorso riprende da dove si interruppe sei anni fa, affiancando ad alcune delle carte già esposte una piccola scelta di nuovi documenti, esemplificativi in particolare dei rapporti commerciali e culturali tra il Cinquecento ed il Settecento. Per il Cinquecento esponiamo tre mappe nautiche, in cui è presente l’indicazione delle distanze e dei porti. Per il Seicento, si espone l’Arcano del mare di Robert Dudley, pubblicato per la prima volta a Firenze nel 1646 (2a ed., 1661), con strumenti utili alla navigazione e ai viaggi in genere. Per il Settecento si propone un Atlante pubblicato nel 1802, con indicazioni raccolte da Giuseppe Roux e Jacques-Nicolas Bellin tra il 1764 e il 1772.
Sarà esposta per la prima volta al pubblico una mappa del Giappone risalente alla prima visita diplomatica di dignitari giapponesi nelle corti europee – l’ambasceria Tensh?, avvenuta tra il 1582 ed il 1590. Inedita anche l’esposizione in mostra di una misteriosa mappa a stampa della città di Pechino, di recente ritrovamento all’interno delle scatole degli Scarti del fondo Diplomatico dell’Archivio di Stato di Firenze, e tuttora oggetto di studi di approfondimento. La mappa, realizzata con inchiostro su carta foderata in tela, presentava ondulazioni e lacune oltre ad un parziale distacco del supporto cartaceo dalla foderatura ed è stata sottoposta, presso il laboratorio dell’Istituto, ad un importante restauro che ha consentito il recupero della planarità, la sutura di lacerazioni e strappi e la riadesione alla tela di foderatura.
Gli scambi con il Vicino e Medio Oriente sono testimoniati dal cosiddetto Diploma del Gran Turco, un firmano del sultano Mehmed IV grazie al quale i vascelli naviganti con patente del Granduca di Toscana ottenevano, nel 1668, l’autorizzazione alla navigazione nelle acque dell’Impero Ottomano. Preziosissime testimonianze delle relazioni commerciali intrattenute tra Firenze e l’Egitto sono invece i celebri Diplomi Arabi, otto rotoli cartacei in arabo contenenti lettere ed editti finalizzati a consentire ai mercanti fiorentini, tra il 1422 ed il 1509, di dar vita a stabili relazioni commerciali con l’Egitto – tanto proficue da rendere il fiorino d’oro valuta accettabile nel sultanato.

26/09/2024 15.40
Redazione di Met


 
 


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