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Comune di Vicchio
Ius Scholae: dare cittadinanza onoraria di Vicchio agli studenti stranieri. Il Consiglio comunale approva mozione all'unanimità
Atto simbolico per i minori di origine straniera che frequentano le scuole “al completamento di almeno un ciclo scolastico o di formazione”
Il Consiglio comunale di Vicchio auspica che sia adottato al più presto il principio dello “Ius Scholae”, nel frattempo spinge sull’integrazione chiedendo di assegnare la cittadinanza onoraria di Vicchio ai minori di origine straniera nati e cresciuti in Italia e che frequentano le scuole “al completamento di almeno un ciclo scolastico o di formazione”, atto simbolico “a sancire l’appartenenza di questi giovani alla comunità locale”. Questo uno degli impegni rivolti a sindaco e giunta espressi nella mozione “a supporto dello Ius Scholae”, presentata dal gruppo di maggioranza e approvata all’unanimità nella seduta del 30 settembre.
Nel corso della XVIII legislatura, come già avvenuto nelle tre precedenti, era stata presentata in Parlamento la riforma della legge n. 91 del 1992 sulla cittadinanza, che prevedeva anche lo Ius Scholae, arenatasi poi col cambio di Governo avvenuto nel 2022. Il Consiglio comunale, come si legge nella mozione, ritiene “giusto ed opportuno rivedere la normativa per la concessione della cittadinanza italiana alle bambine e ai bambini nati o cresciuti in Italia, istituzionalizzando lo Ius Scholae e garantendo loro gli stessi diritti di partecipazione e di informazione degli altri cittadini”, “questo sarebbe un atto di uguaglianza sociale, indispensabile affinché moltissimi bambini e ragazzi di origine straniera, oggi italiani a tutti gli effetti per cultura, educazione ed appartenenza, si vedano riconosciuto tale status anche dal punto di vista giuridico”.
Ancora, tra i punti, si chiede di “attivare un percorso di consapevolezza sociale rivolto a tutti i minori stranieri residenti nel comune di Vicchio, affinché possano essere pienamente informati della possibilità di richiedere la cittadinanza italiana entro un anno dal compimento della maggiore età, prevista per loro dall’attuale normativa del 1992”, nonché di “mobilitarsi nelle sedi opportune al fine di sollecitare il Parlamento ad approvare una nuova legge sulla Cittadinanza italiana, che tenga conto delle profonde trasformazioni intervenute nella società italiana dal 1992 ad oggi e che riconosca pieni diritti ai figli dei migranti nati e/o cresciuti in Italia e agli stranieri che vivono stabilmente nel nostro Paese”.

02/10/2024 15.32
Comune di Vicchio-ufficio stampa


 
 


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