Ago, ditale e filo ritorto fiorentino. E l’avventura nel meraviglioso mondo del Punto Tavarnelle, fatto di disegni d’epoca e geometrie contemporanee, di rituali lenti, confidenze condivise, esplode anche per il sindaco di Barberino Tavarnelle. Che si tuffa a capofitto non più solo come teorico ma come aspirante merlettaio, avviato alla pratica di quella dimensione che continua a lasciare dietro di sé tracce di memoria collettiva, desiderose di costruire nuove pagine di identità culturale. Se un tempo il Punto Tavarnelle, lanciato da Salvatore Ferragamo, scalava le vette della moda internazionale, oggi è uno spazio attrattivo che intreccia socialità, saper fare e invita a vivere il piacere intimo e contemplativo di recuperare un’espressione di artigianalità legata strettamente al territorio, a coltivare sogni e aspirazioni del presente. Contro ogni forma di pregiudizio e stereotipo.
David Baroncelli è il primo cittadino (uomo), gioco di parole che in questa circostanza fa al caso nostro, a volersi cimentare nell’arte del merletto made in Barberino Tavarnelle, a voler apprendere i segreti dello storico ‘lavoro su foglio’, quelli vissuti e ammirati sin dall’età dell’infanzia, mentre a casa propria nascevano da una passione ereditata in famiglia. Al fianco della mamma Elisabetta, abile ricamatrice. Un viaggio alla scoperta della cultura e del lavoro femminile del passato che si impara a conoscere, mettendo in moto testa, mani e cuore, ovvero ricamando.
“A casa mia non sono mai mancati – dichiara il sindaco Baroncelli – i fogli di carta gialla da macellaio o fornaio, quegli strati spessi che servivano per l’impuntatura, in salotto regnavano aghi di tutte le dimensioni, forbici e scampoli di tessuto su cui impiantare merletti realizzati con il ritorto fiorentino. Ho sempre respirato l’amore per il Punto Tavarnelle, il mio stesso corredo è costituito di manufatti realizzati dalla mamma e dalla nonna, mi sono chiesto un'infinità di volte come facessero a produrre con le loro piccole ma sapienti mani dei pizzi così belli, dalle linee e dai tratti così eleganti e complessi, dando vita a delle vere e proprie architetture in pizzo. Per me che ammiravo questa pratica con gli occhi di un adolescente erano come delle opere d’arte, pezzi unici che prendevano forma al capolinea di un tragitto mappato da un filo'”.
L’occasione per tutti coloro, uomini e donne, che intendano sperimentarsi in questo patrimonio di antiche tradizioni da non dimenticare è l’Accademia “Impara l’arte con il Punto Tavarnelle”, la scuola di ricamo, gratuita aperta ad ogni fascia di età, che per la terza edizione, forte del successo delle scorse stagioni, si propone di trasmettere competenze e tecniche, dagli elementi basilari ai ricami più complessi, per realizzare le forme e i motivi più iconici del merletto di Tavarnelle da applicare su coperte, tende, tovaglie, asciugamani, abiti, accessori per la casa e la persona, abiti, calzature, orecchini e tanto altro. Si inizia a muovere i primi passi con la creazione del celebre dadino per poi gradualmente, a seconda dei percorsi proposti, articolati in quattro diversi livelli (principianti, intermedio, avanzato, esperte), avanzare e affinare la conoscenza e l’esperienza sotto la guida della creatività e della preziosa abilità delle insegnanti Sabina Pelli, Franca Conforti e Maria Canocchi e da quest’anno Katiuscia Iacopozzi che da allieva, talentuosa e preparata, è passata al ruolo di docente per il corso principianti.
“Ho deciso di iniziare anche io a ricamare – rivela il sindaco Baroncelli - per condividere ancora più nel profondo una passione che insieme alla nostra comunità abbiamo fatto riemergere dal passato. Lo sguardo curioso e attento, le espressioni di soddisfazione, la gioia e la bellezza delle relazioni, che nell’ultimo anno si sono costruite tra le corsiste, sono una realtà vera e contagiosa della quale essere fieri. Chi ricama, come amano ripetere le nostre merlettaie, si prende un tempo tutto per sé, che è quello della cura, dell’amicizia, della consapevolezza, di un tempo che favorisce l’allontanamento da ansie e preoccupazioni. E allora perché non provare? Rivolgo un invito a tutti i cittadini e le cittadine, giovani e adulti, soprattutto ai maschietti, ad immergersi in questa esperienza che ci rappresenta, come terra rispettosa delle radici, che custodisce ogni pietra, ogni valore della propria storia, e spero possa generare prospettive anche occupazionali per il futuro”.
Il merletto, nato a Tavarnelle agli inizi del secolo scorso, tramandato di generazione in generazione, torna ad essere protagonista del progetto di valorizzazione e promozione e dell’attività di formazione, promossa e sostenuta dal Comune e realizzata da Chiantiform, l’agenzia formativa presieduta e diretta da Elisa Corneli, che, dopo aver ‘diplomato' circa cento merlettaie dalla primavera 2024, ha preso il via in questi giorni con oltre cinquanta iscritte negli spazi della ex biblioteca comunale di piazza della Repubblica. Il corso principianti, ancora aperto alle iscrizioni, partirà giovedì 17 aprile dalle ore 20.30 alle ore 22.30. Per iscrizioni: Chiantiform, Via della Libertà, 57 50026 San Casciano in Val di Pesa (FI). Tel. 055.8294624,
info@chiantiform.it.