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Social, l’esperto: “Vietando non si educa, proviamo a conoscere i social a scuola”
Il professore di pedagogia Cosimo Di Bari al festival Equivalenze: “Le ricerche mostrano che molti adolescenti vorrebbero riuscire a usare meglio i social, ma non trovano il supporto necessario nella scuola e in generale nel mondo adulto”
“L’educazione al digitale è sempre più importante, e dovrebbe essere un obiettivo trasversale della scuola. Sono i ragazzi stessi a chiederlo: le ricerche che abbiamo condotto insieme al Centro educazione digitale mostrano che molti adolescenti sono consapevoli di usare troppo i social e dichiarano di volerli usare meglio: semplicemente non trovano il supporto necessario, né nella scuola né nel mondo adulto”.

A dirlo è Cosimo Di Bari, professore di Pedagogia generale e sociale all’Università di Firenze, che nell’ambito del Festival Equivalenze ha condotto “Instagrammabile ... ma a che prezzo?” un laboratorio esperienziale, rivolto a ragazze e ragazzi, per aiutarli a riflettere su come i social influenzano la costruzione della propria identità. Il laboratorio si è tenuto in occasione del Festival Equivalenze – Cantiere delle diversità, la tre giorni organizzata dalla Cooperativa Sociale Il Girasole per stimolare il dialogo e le riflessioni verso una società più aperta, creativa e inclusiva.

“Durante il laboratorio – continua Di Bari – i partecipanti sono stati invitati a fare giochi ed esercizi di osservazione e confronto. Ad esempio, abbiamo chiesto ai ragazzi di guardare quali sono i primi tre contenuti che appaiono nel social che usano di più e di chiedersi se ciò che vedono corrisponde davvero ai loro interessi. Mettendo insieme i risultati di tutti, si costruisce una sorta di piccolo ‘notiziario’ dei social, che rivela come gli algoritmi orientino le immagini e le identità che ci vengono proposte. Queste attività sono in stretto rapporto con l’obiettivo del Festival, perché dobbiamo evitare che a dettare suggerimenti identitari agli adolescenti siano l’algoritmo e gli interessi economici, oltre a preservare il benessere digitale”.

“Non si tratta di demonizzare i social – conclude Di Bari – ma di promuovere un uso consapevole. Gli adulti spesso guardano i ragazzi come vittime passive dello schermo, ma educando a un uso corretto le cose cambiano, e i giovani possono prendere il meglio dai social e in generale dal digitale. Se approcciate nel modo giusto, le piattaforme digitali possono essere uno specchio con cui conoscere meglio noi stessi: la scelta di vietare corrisponde a un mettere la testa sotto la sabbia, che nega o semplicemente rimanda il problema”.

Il Festival Equivalenze – Cantiere delle diversità, è la tre giorni organizzata dalla Cooperativa Sociale Il Girasole per stimolare il dialogo e le riflessioni verso una società più aperta, creativa e inclusiva. Equivalenze è alle Murate di Firenze fino a domani con attività per le scuole, formazione per insegnanti, panel tematici, workshop, talk e spettacoli.
Vietando non si educa, proviamo a conoscere i social a scuola

Vietando non si educa, proviamo a conoscere i social a scuola

31/10/2025 15.25
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