Team multidisciplinari, specialisti unici di percorso collegati alle Case della Comunità, cartella clinica condivisa e un sistema di prenotazione interno, non più basato sul Cup tradizionale. Sono le proposte contenute nel documento “La presa in carico della cronicità fra ospedale e territorio: il Day Service nelle Case di Comunità e il Gruppo Multidisciplinare per la presa in carico della Cronicità”, elaborato dal gruppo di lavoro interno all’Organismo Toscano per il Governo Clinico coordinato da Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze.
“È ormai chiaro – spiega Dattolo – che la presa in carico dei pazienti cronici non può essere solo un principio astratto, ma deve tradursi in percorsi concreti, integrati e multidisciplinari. La nostra proposta nasce per colmare il divario fra territorio e ospedale, restituendo centralità al medico di medicina generale e valorizzando la collaborazione tra specialisti”.
“Il cuore del modello proposto – prosegue Dattolo – sono i Gruppi Multidisciplinari per la presa in carico della cronicità: team composti da medici di medicina generale, infermieri, assistenti sociali, specialisti ospedalieri e altre figure sanitarie che, coordinate dalle Aggregazioni Funzionali Territoriali nelle Case di Comunità, lavorano insieme come day service territoriali. Questo consente di seguire il paziente nel tempo, prevenire le riacutizzazioni e ridurre l’accesso improprio ai pronto soccorso”.
Fondamentale, nella proposta, anche la figura dello specialista unico di percorso, che supera la distinzione tra ospedale e territorio. “Lo specialista – sottolinea Dattolo – deve far parte di un’unica équipe di cura, in grado di garantire continuità assistenziale, qualità clinica e riduzione dei tempi di attesa. Solo così possiamo rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana e affetta da pluripatologie”.
La riforma proposta dall’Organismo Toscano per il Governo Clinico, guidato da Stefano Grifoni, prevede inoltre la realizzazione di una cartella clinica unica e condivisa, l’uso strutturato del teleconsulto e un sistema di prenotazione gestito in back office.
“Non più singole prenotazioni tramite Cup – conclude Dattolo – ma veri percorsi integrati di presa in carico, che uniscono efficienza, appropriatezza e sostenibilità. È una trasformazione culturale e organizzativa che può rendere la sanità toscana un modello nazionale nella gestione della cronicità”.
Il gruppo di lavoro che ha lavorato al documento sulla cronicità è composto da Giuseppe Figlini, Sergio Baglioni, Walter Castellani, Antonio Gant, Valtere Giovannini, Serena Guiducci, Teresa Lunghi, Massimo Martelloni, Monica Milla, Massimo Milli, Alessio Nastruzzi, Pasquale Palumbo, Aris Tsalouchos, Andrea Ungar e Serafina Valente.
Il documento integrale è stato pubblicato su Toscana Medica, la rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze:
https://www.toscanamedica.org/una-proposta-per-la-presa-in-carica-dei-malati-cronici-nel-documento-dellorganismo-tecnico-di-governo-clinico/