Città Metropolitana di Firenze
Dimensionamento scolastico, Tagliaferri (Territori beni comuni): "Emendamento respinto ma avrebbe rafforzato la delibera metropolitana"
"Serve un impegno politico più deciso, non solo dichiarazioni di principio"
Durante la seduta del Consiglio Metropolitano di Firenze del 12 novembre 2025, il Sindaco di Campi Bisenzio e consigliere metropolitano del gruppo Territori beni comuni Andrea Tagliaferri ha presentato un emendamento alla proposta di deliberazione sul Dimensionamento della rete scolastica per l’anno scolastico 2026-2027, atto di indirizzo che esprime la contrarietà della Città Metropolitana ai tagli e agli accorpamenti decisi dal Governo sul sistema scolastico.
L’emendamento, poi respinto, proponeva di rafforzare l’atto deliberativo chiedendo alla Regione Toscana di annullare la Delibera di Giunta Regionale n. 1553 del 27 ottobre 2025, con la quale era stato riaperto il procedimento di dimensionamento, e di confermare invece la precedente Delibera n. 1455 del 29 settembre 2025, che aveva sospeso tale processo. Inoltre, l’emendamento invitava la Città Metropolitana a valutare l’impugnazione dell’atto regionale qualora la sospensione non venisse ripristinata.
“La mia proposta – spiega Tagliaferri – nasceva dalla volontà di dare maggiore forza politica e istituzionale alla posizione della Città Metropolitana, che già nella delibera manifestava la propria contrarietà al dimensionamento. Chiedere l’annullamento della delibera regionale 1553 significava ribadire con i fatti, e non solo a parole, che non possiamo accettare una riorganizzazione scolastica che rischia di compromettere la qualità dell’insegnamento e la specificità dei nostri istituti. Occorreva cogliere il grido che arriva dal mondo scolastico e accademico: l’emendamento avrebbe potuto dare forza in più non solo alla Città Metropolitana, ma anche alla Regione in eventuali ricorsi.”
Tagliaferri ha espresso rammarico per la bocciatura dell’emendamento: “Spiace che non sia stato colto lo spirito costruttivo della proposta. Non era un atto di contrapposizione, ma di rafforzamento di una posizione condivisa: difendere le scuole del nostro territorio, la loro autonomia, e la loro identità educativa. Serviva un impegno politico più deciso, non solo una dichiarazione di principio.”
12/11/2025 15.36
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