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APPROVATA LA NUOVA DISCIPLINA DELL'AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE DELLA TOSCANA
La legge regionale n.30 del 22 giugno 2009 introduce numerose novità per l’Agenzia
Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge che ridisegna ruolo e funzioni dell’ARPAT — Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana. La legge è stata approvata con 35 voti favorevoli e 15 voti di astensione: hanno votato a favore i gruppi della maggioranza di centrosinistra mentre hanno espresso un voto di astensione i gruppi di opposizione.

Quanto alle attività istituzionali, la nuova legge individua alcune grandi aree di competenza: controllo ambientale, supporto tecnico-scientifico ai vari enti, elaborazione dati, informazione e conoscenza ambientale.

Il “controllo ambientale” è definito come attività che:”consistono nel campionamento, nell’analisi e misura, nel monitoraggio e nell’ispezione, aventi ad oggetto lo stato delle componenti ambientali, delle pressioni e degli impatti, nonché nella verifica delle forme di autocontrollo previste dalle normative comunitarie e statali vigenti.”

I controlli potranno essere attivati anche su segnalazione dei cittadini. In questo caso, come spiegato in aula, la legge stabilisce che sono ammissibili “solo le prestazioni tecnico-scientifiche per le quali gli stessi privati sono tenuti, in base alla normativa, ad avvalersi necessariamente ed esclusivamente di ARPAT”. Sono dunque esclusi tutti quei casi in cui la normativa dà facoltà al privato di rivolgersi ad un qualsiasi altro soggetto, anche privato. Una scelta che corrisponde alla garanzia di autorevolezza dell’Agenzia, ad evitare commistioni di ruoli, a stimolare nuove attività di mercato.

La programmazione sarà attuata con una Carta dei servizi e delle attività, obbligatorie e non obbligatorie, che ne preciserà la tipologia, i livelli minimi da garantire sul territorio regionale, i costi. La carta dei servizi e delle attività, predisposta da ARPAT sulla base di uno schema tipo, sarà approvata dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta, la quale dovrà acquisire il parere della Conferenza permanente.

Per un maggiore coinvolgimento tra gli enti pubblici che si avvalgono dell’Agenzia è prevista una Conferenza permanente, articolata a livello regionale e provinciale, a cui sono invitati a partecipare (senza diritto di voto) rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali, delle professioni, dei sindacati, delle associazioni ambientaliste. A livello provinciale saranno promosse intese tra i comuni, le comunità montane e gli enti parco regionali, con specifiche proposte che saranno esaminate a livello regionale ai fini della definizione delle direttive annuali e del piano annuale di attività, lungo le linee indicate dal piano regionale di azione ambientale e del piano sanitario regionale.

Le attività istituzionali obbligatorie (art.11 c.1) sono finanziate con il contributo ordinario annuale della Regione, mentre le attività istituzionali non obbligatorie (art.11 c.2) sono finanziate con il contributo integrativo annuale della Regione e degli enti locali in relazione alle attività richieste. Le eventuali ulteriori attività (art.16, c.4) sono finanziate con le risorse aggiuntive degli enti richiedenti

In base alla nuova legge, ARPAT sarà articolata in una struttura centrale a livello regionale, in strutture sovra provinciali e in almeno una struttura periferica per ciascuna provincia.

Uno specifico regolamento garantirà uno svolgimento uniforme ed omogeneo delle attività delle strutture periferiche, la qualità e l’efficacia dei controlli, in particolare sulle grandi opere e sugli impianti che determinano significative pressioni sull’ambiente.

Apprezzamento per l’avvenuta approvazione della legge regionale di riforma dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana è stato espresso dal Direttore generale di ARPAT, Sonia Cantoni.

“In questi 10 anni di vita dell’Agenzia abbiamo assistito (e in molti casi anche contribuito) ad una forte evoluzione delle strategie di protezione dell’ambiente, a livello internazionale, nazionale e regionale. La nuova legge riconosce all’Agenzia il fondamentale ruolo di ente che concorre alla promozione dello sviluppo sostenibile e contribuisce al mantenimento e al miglioramento sostanziale e misurabile dell’ambiente in Toscana. La riforma risponde inoltre alla sentita esigenza di aggiornare competenze, relazioni, meccanismi di funzionamento dell’Agenzia, così da rispondere sempre meglio alle crescenti richieste di intervento da istituzioni e cittadinanza”.

“La nuova disciplina - ha proseguito il Direttore - ha il pregio di focalizzare in modo più preciso e condiviso il campo di azione dell’Agenzia.

Va in questo senso la previsione di un’apposita ‘Carta dei servizi e delle attività’ che, individuando puntualmente le attività istituzionali dell’Agenzia, stabilirà anche i livelli minimi di attività da garantire su tutto il territorio regionale.

La scelta, operata anche sulla scorta dell’esperienza dei Livelli essenziali di attività (c.d. LEA) nel settore dei servizi sanitari, è dunque quella della trasparenza: i livelli minimi rappresenteranno l’area di intervento obbligatoria per l’Agenzia, di cui saranno chiariti beneficiari e standard di riferimento. Ma la Carta servirà anche a rafforzare l’imparzialità e la terzietà dell’Agenzia, fronti su cui, comunque, l’Agenzia è chiamata espressamente dalla Legge a improntare tutto il suo agire”.

“Positiva è anche l’intenzione di ricondurre l’azione dell’Agenzia alle logiche e ai metodi della pianificazione e programmazione integrata, che si riscontra - oltre che nel concetto della Carta - nella istituzione di una ‘Conferenza permanente degli Enti di riferimento per la programmazione e la verifica delle attività’, nella previsione di Direttive annuali da parte della Regione Toscana e nel richiamo esplicito al Piano regionale di azione ambientale e al Piano sanitario regionale.

Attese da tempo sono le garanzie di finanziamento che la riforma offre rispetto ai livelli minimi di attività obbligatorie, superando le incertezze che, dalla sua istituzione ad oggi, l’Agenzia ha sofferto nel reperimento delle risorse.

La stesura della proposta della ‘Carta dei servizi e delle attività’ spetta all’Agenzia, che vede così riconosciuto, come fondamentale, l’apporto della propria esperienza operativa. Ma apprezzabile è anche l’ampio confronto previsto, prima dell’approvazione della Carta, da parte del Consiglio regionale, con le rappresentanze istituzionali e sociali (tavoli di concertazione e consultazione della ‘Conferenza permanente’). Tale scelta sottolinea infatti gli aspetti di complessità dell’azione e di multireferenzialità dell’Agenzia (l’Agenzia lavora per/con le istituzioni, i cittadini, le imprese toscane, le loro rappresentanze associative, le altre Agenzie, gli enti di studio e di ricerca).

Infine, soddisfazione è stata espressa anche sul fronte degli indirizzi per l’organizzazione dell’Agenzia: il piano di revisione a cui l’Agenzia sta lavorando dall’autunno 2006. Risulta infatti coerente con i contenuti della riforma. La riconferma di un’articolazione spinta dell’Agenzia a livello territoriale da un lato, e la valorizzazione delle “specialità” a livello sovraprovinciale dall’altro, non sono orientati a produrre tagli, ma ad ottimizzare le funzioni e a generare economie da reinvestire nell’ente e nella sua capacità di risposta.



09/07/2009 9.31
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