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Comune di Scandicci
SCANDICCI: PALAZZO DELLE FINANZE, FIRMATA INTESA TRA COMUNE E MINISTERO
L’Agenzia del Demanio si impegna a valorizzare l’edificio mai utilizzato, mettendolo in vendita, l’Amministrazione Comunale a cambiarne la destinazione d’uso. Il Sindaco Doddoli: “Siamo moderatamente ottimisti, la vicenda si sblocca dopo nove anni”

E’ stato firmato dal Sottosegretario al Ministero per l’Economia e le Finanze Maria Teresa Armosino e dal Sindaco di Scandicci Giovanni Doddoli un protocollo d’intesa per la valorizzazione del Palazzo delle Finanze, la struttura di proprietà ministeriale mai ultimata nel comune del sud ovest fiorentino. L’edificio sarà messo in vendita dall’Agenzia del Demanio, che si impegna anche a presentare un progetto di riutilizzazione dell’intera area; il ruolo dell’Amministrazione Comunale di Scandicci sarà quello di facilitare l’operazione cambiando la destinazione d’uso dell’immobile, che attualmente prevede solo la funzione direzionale pubblica. “L’accordo prevede tre ipotesi – spiega il Sindaco Giovanni Doddoli – ovvero l’utilizzazione per funzioni direzionali private, turistiche ricettive oppure produttive”. Al termine di una lunga trattativa, il Comune di Scandicci ha ottenuto anche il 15% degli oneri di vendita a base d’asta, “risorse che saranno reinvestite in progetti per Scandicci, che dal 1994 ha dovuto convivere con questa ferita sul territorio”. Come dice Doddoli, “il Palazzo delle Finanze ha rappresentato per anni una vergogna per la città, in futuro dovrà ospitare funzioni di pregio”.
L’immobile che dai cittadini è conosciuto come “il Palazzaccio” è in uno stato di decadenza progressiva; costato senza essere stato ultimato qualcosa come 120 miliardi di vecchie lire, doveva essere il Centro del Ministero delle Finanze per la gestione dei 740 delle regioni del centro Italia. Si tratta di una struttura mastodontica, costruita tra il 1991 ed il 1994, in cemento, su tre piani, 28.700 metri quadrati di superficie edificata su un lotto di 58.000; il Palazzo delle Finanze è stato realizzato all’85%, poi è stato lasciato in stato d’abbandono nove anni fa, perché nel frattempo le strategie del Ministero delle Finanze non erano più quelle, e l’edificio, a quel punto, non serviva più. E’ stato definito “Monumento allo spreco”, e ha impegnato per anni il Sindaco di Scandicci in un carteggio con i vertici del Ministero. “Siamo moderatamente ottimisti – spiegano Doddoli ed il Vicesindaco Simone Gheri che ha preso parte alla delegazione del Comune – finalmente possiamo prospettarci evoluzioni positive in una vicenda lunga nove anni, ma la firma di questo accordo rappresenta solo il primo passo. A farci ben sperare è l’impegno speso sia dai nostri uffici che da quelli dell’Agenzia del Demanio. Abbiamo interessi diversi ma un obiettivo comune”.
Tempi e modi dell’accordo saranno illustrati al Consiglio Comunale nella seduta del 10 settembre, a conclusione della pausa estiva e in attesa del progetto di riuso dell’Agenzia del Demanio.

05/08/2003 18.21
Comune di Scandicci


 
 


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