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Regione Toscana
FONTI RINNOVABILI: BRAMERINI SCRIVE AL GOVERNO DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE
L’assessore risponde ad un’interrogazione sulla dichiarata illegittimità delle norme regionali. Nascosti (Pdl): “Sosterremo l’azione con il Ministero nell’interesse della Toscana”
La Giunta regionale ha già avviato contatti con il Ministero dell’Energia e anche con il Gestore dei servizi energetici (GSE) per tutelare i toscani che hanno rispettato le disposizioni vigenti per realizzare impianti a fonte rinnovabile. E’ quanto affermato dall’assessore Anna Rita Bramerini (Ambiente e Energia) che ha risposto ieri in aula all’interrogazione presentata da Nicola Nascosti, Alberto Magnolfi e Marco Taradash (Pdl) sulla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittime alcune norme della legge regionale del 2009 in materia di energia. “Ho scritto personalmente al sottosegretario all’Energia, Saglia e al presidente del GSE facendogli presenti i rischi di determinate interpretazioni della normativa statale”, ha aggiunto l’assessore, cui ha replicato Nascosti, sottolineando “l’importanza dell’impegno a rivedere la normativa regionale sull’energia”. Il consigliere ha espresso “l’auspicio che il Governo faccia presto e bene a recepire la normativa comunitaria”, e ha comunque assicurato: “Sosterremo, nell’interesse della Toscana, l’azione sul Ministero perché non vi sia disparità di trattamento per i cittadini della nostra regione”.

Bramerini ha ricostruito il quadro delle osservazioni della suprema Corte: la rafforzata semplificazione amministrativa prevista dalle norme regionali per l’avvio di impianti di energie rinnovabili non rispetta la “riserva assoluta di competenza statale” in materia. Anche se questa direzione appare quella indicata dalle normative europee, il fatto è che “si deve muovere il Governo e le Regioni non possono anticiparlo”, neppure se questo tarda ad adeguarsi alle previsioni comunitarie.

La questione che ora si apre è riferita a quei toscani che hanno correttamente seguito le disposizione vigenti per realizzare impianti a fonte rinnovabile. Una legge statale del 2010 infatti, che permette di terminare impianti iniziati in Puglia e Calabria (dopo che la Corte suprema, anche lì, aveva abrogato disposizioni regionali), detta una scadenza ravvicinata (gennaio 2011) per terminare gli impianti. “Esiste il rischio che alcune amministrazioni applichino questa norma anche in Toscana – ha detto Bramerini – ed è evidente la disparità di trattamento che deriverebbe per i cittadini toscani”. Anche perché dall’amministrazione centrale dipendono le regole sull’allaccio alla rete e sull’incentivo statale”.

24/11/2010 13.30
Regione Toscana


 
 


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