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Regione Toscana
LA LECTIO MAGISTRALIS DI MOHAMMED BENNIS
Il poeta marocchino, vincitore del Premio Ceppo internazionale Piero Bigongiari 2011: “La globalizzazione genera l’abbandono della lingua, che è abbandono della poesia”. L’intervento di Marco Carraresi, membro dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale
La poesia come antidoto all’abbandono della lingua e dell’identità culturale generato dalla globalizzazione e “dall’apologia del profitto”. La poesia come ponte tra i popoli e le culture, come strumento per “cogliere l’estremo e l’ignoto”. È questo il senso che ha attraversato la lectio magistralis che il poeta marocchino Mohammed Bennis ha tenuto nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi, in occasione delle iniziative collaterali del Premio Ceppo internazionale Piero Bigongiari 2011, che è stato assegnato proprio al letterato di Rabat. Il premio, giunto alla 55a edizione, è stato organizzato dall’Accademia pistoiese del Ceppo in collaborazione con la rivista “Semicerchio”.

“Il Consiglio regionale è lieto di ospitare anche quest’anno una manifestazione che ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare la figura e l’opera di Piero Bigongiari”, ha detto Marco Carraresi, membro dell’Ufficio di presidenza, portando il saluto del Parlamento della Toscana. “Mi auguro, come già è accaduto in passato con le lectio magistralis del poeta Antonio Carvjal e dello scrittore Mario varga Llosa, che questa presenza a Firenze sia, per Mohammed Bennis, di buon augurio per nuovi riconoscimenti”.

Alla cerimonia della lectio magistralis sono intervenuti anche Paolo Fabrizio Iacuzzi, direttore artistico dell’Accademia del Ceppo di Pistoia, Francesco Stella, dell’Università di Siena e direttore della rivista poetica “Semicerchio”, Teresa Spignoli, dell’Università di Firenze e curatrice del carteggio tra i poeti Piero Bigongiari e Giuseppe Ungaretti, e Marianna Salvioli, dell’Università di Napoli l’Orientale. In sala erano presenti alcune classi delle scuole secondarie di secondo grado che quest’anno hanno aderito al laboratorio per la conoscenza della figura e dell’opera del poesta toscano Bigongiari: il Liceo Classico Michelangelo di Firenze, il Lice psico-pedagogico Atto Vannucci di Pistoia, il Liceo artistico Policarpo Petrocchi di Pistoia e il Liceo psico-pedagogico suore Mantellate di Pistoia.

Prima della lectio magistralis, Iacuzzi ha letto la motivazione del premio che è stato assegnato a Bennis, tra l’altro, “perché esprime, nella sua opera in versi e in prosa, l’istanza profonda del dialogo fra l’io e l’altro e l’appello ineludibile a ospitare l’Altro nella definizione dell’identità, molteplice e corale, di un nuovo uomo contemporaneo, euro-mediterraneo, di contro a ogni falso umanesimo globale”.

Nei tempi della globalizzazione, ha detto Bennis nel corso della sua prolusione, “il poeta si ritrova, oggi, scacciato dal territorio della lingua, privato di un’interiorità, di una soggettività e di un destino. Le promesse dell’Illumismo non sono le uniche a essere abolite, dopo due guerre mondiali e le guerre di colonizzazione, ma è la promessa della profezia stessa a essere abolita”. E quindi oggi “la lingua si trova nel gelo dell’abbandono” e per questo e contro il concetto di utile e di profitto imposto dalla globalizzazione il poeta si fa “sentinella dell’inutile, della lingua, della lingua dell’ignoto, della poesia”. Bennis ha chiuso dicendo che “l’orizzonte dell’eredità e dell’ospitalità è l’orizzonte dell’appello dell’esistenza. Che l’eredità della lingua parli nella poesia. E che l’ospitalità delle lingue vi parli a sua volta”.

25/03/2011 14.20
Regione Toscana


 
 


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