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Redazione Met Sport
FIGHTCLUB ARENA TWF
Al Nelson Mandela Forum venerdì 22 Aprile 2011 dalle ore 20,30

Si preannuncia come il primo evento di queste dimensioni organizzato sulla piazza toscana.

A poco più di un mese di distanza dal fratello maggiore ‘Oktagon’, sarà di scena al Nelson Mandela Forum di Firenze la sera di venerdì 22 Aprile “Fightclub Arena TWF”. Concepita come un vero e proprio galà marziale, la manifestazione vedrà 24 atleti provenienti dalle più svariate parti del mondo scontrarsi sul ring senza esclusione di colpi a suon di calci, pugni e ginocchiate secondo le discipline del momento: ovvero la Kickboxing K1 rules, la Muay Thai e le cosiddette ‘MMA’.

La prima, disputata per la maggior parte dei combattimenti, è stata ideata dai giapponesi e si differenzia dalla Muay Thai classica per la proibizione dei colpi di gomito, alla nuca ed alla colonna vertebrale.

Quest’ultima invece, nota anche come Thai Boxe, è una disciplina da combattimento che trova le sue origini nell’antica tecnica di lotta thailandese nata oltre 2000 anni fa. Principali caratteristiche, oltre i pugni tipici del pugilato, sono i terribili colpi inferti con tibie, gomiti e ginocchia. Nel palinsesto della serata in programma anche due incontri di MMA (Mixed Martial Arts, o anche denominate “Vale Tudo”), uno dei quali vedrà ai due angoli il fiorentino calciante degli azzurri Marco Santi contro l’olandese Danny Van Bergen.

Nate come discipline brasiliane, le MMA (in Oriente praticate in ring “blindati” con una gabbia di copertura) consentono invece – per la sua permissività - il confronto di più atleti che adottano tecniche di combattimento derivanti dalle più diverse scuole. Frequenti in questi incontri anche k.o. eseguiti grazie e tecniche di lotta corpo a corpo.

Match principale della serata quello che vedrà protagonista il campione torinese, ma da anni ormai a Firenze, Giampietro Marceddu. Quest’ultimo si contenderà il titolo del mondo di kickboxing nella categoria 52,700kg contro il talento portoghese Pedro Matos. L’atleta tenterà la scalata ad un mondiale che - se conquistato - lo porterà ad avere il terzo titolo del mondo, dopo quello conquistato nella thai boxe e quello della kickboxing K1 rules.

Tra gli altri incontri clou si registrano anche quello tra il campione marocchino Haida Mustapha ed il portoghese Jose "Duba" Barredas.

Ma spazio anche a due combattimenti al femminile. Il primo con la pratese di origini marocchine Wahby Emily che sfiderà la temibile russa, sei volte campionessa del mondo di WuShu, Irina Mazepa. Quest’ultima - oltre a lavorare come acrobata nel Circo di Mosca ed in quello di San Pietroburgo - si è resa protagonista sul grande schermo in molte pellicole d’azione giapponesi e russe nei panni di stunt-girl. Il secondo invece vedrà l’azzurra Paola Cappucci, sempre da Prato, incrociare tibie e guantoni con la spagnola Nunes Lourdes.

L’organizzazione dell’evento è affidata all'A.s.d. Fight Club per mano del suo presidente Luca Della Rosa, maestro di arti marziali e sport da combattimento, insegnante dal 1988 e praticante dal 1977. Fu lui a portare a Firenze nel 1991 dalla Liguria la boxe francese Savate, la Kickboxing (sia low kick che K1 rules), la Muay thai e le MMA.

Pluricampione italiano e per 10 anni commissario tecnico della nazionale italiana di Muay Thai, Full contact e kickboxing, delle federazioni FIST, FENASCO e CISCO, oggi poi riunite nella FIKBMS.

Un po’ di numeri per inquadrare il “fenomeno-kickboxing” in Italia e nel mondo.

In Italia sono oltre 1.300.000 (un milione trecento mila) i praticanti ufficiali di arti marziali, dei quali oltre 500 mila solo di sport da ring (fonti “Il Sole 24 ore”), cioè iscritti a federazioni.

In Cina la kickboxing ha attecchito solo ad Ottobre del 2010, ma ad adesso conta già milioni di praticanti. In molti Paesi del mondo è lo sport nazionale, tanto che gli sport da ring sono oggetto di insegnamento anche nelle scuole. In Europa ci sono nazioni come Olanda e Francia (oltre a tutti i paesi dell'Est), dove queste discipline rappresentano le attività maggiormente praticate.

Riscuotono ormai un enorme successo mediatico ogni anno nel mondo programmi come “K1 GP”, “K1 MAX” ed il più recente “Fight Code”, tanto che i diritti televisivi di questi sono venduti ai principali network di tutto il mondo. In Italia lo share quando sono trasmessi eventi del genere va dal 7% al 10 %.

Di recente abbiamo assistito addirittura al proliferare di programmi, reality show e competizioni in genere che hanno protagonisti proprio gli sport da ring (in particolare la muay thai, le mma e la kickboxing).

Eurosport, Axn, Italia1 ed Rai Sport mandano in onda frequentemente questi eventi in prima serata. La manifestazione consacrata in Italia è appunto “Oktagon Fight Code” di Milano, che – giunta alla sua 16esima edizione lo scorso marzo – riesce ad attrarre ogni anno un pubblico di oltre 12mila persone.

Una panoramica sugli stili

KICKBOXING K1 Rules

La kickboxing K1 Rules è uno sport da combattimento ideato dai giapponesi che a loro volta hanno abbondantemente guardato a Ovest (Thailandia). Si differenzia molto dalla Muay Thai classica per la proibizione dei colpi di gomito ed a portare qualsiasi colpo alla nuca e alla colonna vertebrale.

Inoltre è proibito l'uso del "clinch" (ossia afferrare l'avversario con due mani in presa dietro alla nuca dell'avversario) per più di 5 secondi, mentre è possibile afferrare l'avversario con una sola mano e portare un solo colpo di ginocchio la volta contemporaneamente alla presa. Essendo concepita solo come sport non è prevista la “danza rituale” prima d’ogni combattimento, né la musica tradizionale di sottofondo durante lo svolgimento delle stesso.

MUAY THAI

La Muay Thai nota anche come Thai Boxe o Boxe Tailandese, è una disciplina da combattimento che trova le sue origini nella Mae Mai Muay Thai, antica tecnica di lotta thailandese. La Mae Mai Muay Thai studia combattimenti sia con le armi che senza ed era utilizzata dai guerrieri thailandesi in battaglia, qualora avessero perso le armi. E’ un’arte marziale nata oltre 2000 anni fa.

Una delle principali caratteristiche oltre i pugni tipici del pugilato, sono i terribili colpi inferti con tibie (che dopo anni di allenamento si condizionano fino a diventare durissime), gomiti e ginocchia. Nella Muay Thai vengono utilizzati otto punti del corpo per colpire: mani, tibie/piedi, gomiti, ginocchia.

Fondamentale in questa disciplina è appunto il condizionamento da applicare alle tibie, un processo lungo e doloroso, che comporta il colpire con frequenza costante sacchi di allenamento di durezza via via crescente. I professionisti Thai, spesso figli di famiglie poverissime, iniziano gli allenamenti da giovanissimi, facendo i loro primi incontri sul ring da bambini, intorno ai 9 anni, per essere considerati atleti pienamente maturi già sui 20. Fondamentale è il clinch, una fase di lotta corpo a corpo per sbilanciare l'avversario o riuscire a portare le micidiali ginocchiate.

In Thailandia quest'arte è divenuta sport nazionale, e gli incontri offrono notevoli possibilità di guadagno ai ragazzi che vi si cimentano.

MMA (anche detto “Vale Tudo”)

Le MMA (o Vale Tudo) sono uno sport da combattimento nato in Brasile circa a metà del secolo scorso. Avendo un regolamento abbastanza permissivo (il nome "vale tudo", in portoghese significa appunto "vale tutto"), consentono il confrontarsi di atleti che adottano tecniche di combattimento derivanti dalle più diverse discipline marziali: sono consentite infatti sia tecniche di lotta corpo a corpo (comprendenti tutti i tipi chiavi articolari e di strangolamenti) sia tecniche di colpo (effettuate con qualsiasi parte del corpo verso qualsiasi parte del corpo dell'avversario, eccezione fatta per l'inguine). Le protezioni obbligatorie sono minime e comprendono paradenti e conchiglia. Proprio a causa del suo regolamento estremamente ridotto, le MMA offrono spesso spettacoli di grande intensità emotiva. La vittoria può ottenersi per knockout o per resa da parte di uno dei due contendenti. Ne consegue che gli atleti sono portati a non indossare paratibie né grossi guantoni che smorzerebbero la potenza del colpo.

Generalmente gli atleti vincenti in questi tornei conoscono almeno due stili di combattimento: uno per la lotta in piedi (muay thai, kickboxing, boxe) e uno per la lotta a terra (soprattutto brazilian jiujitsu). Il regolamento solitamente prevede da due a 5 riprese da cinque minuti ciascuna anche se solitamente non si va oltre la prima.

Il concetto del Vale Tudo, ovvero dei combattimenti senza regole, è stato esportato dal Brasile ben presto anche nel resto del mondo. Giappone e alcuni stati americani hanno proposto attorno agli anni Novanta la loro personale versione della disciplina, ottenendone un grande successo televisivo.

21/04/2011 10.55
Redazione Met Sport


 
 


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